DON CHUCK CASTORI!
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DON CHUCK CASTORI!
Un coro consigliato per la curva per il prossimo anno.
http://www.menphis75.com/images/foto_mp ... astoro.jpg
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Ultima modifica di ALFREDO il mercoledì 7 maggio 2008, 18:30, modificato 1 volta in totale.
Mo crepo
Lo avete visto come la gente è venuta qui allo Stadio, come ha gioito per la salvezza........PERCHE' QUI........è qualcosa di UNICO...................questo lo posso dire. UNICO significa che si vive il calcio......................in una MANIERA................................................A......A.....ALLUCINANTE!!!! Se uno non ha la forza di CAPIRLO rischia di..............................di........................SBANDARE!!!" by COSMI Serse
........ma rimango dell'opinione che una volta braccata la preda la devi sbranare, e non fartela scappare all'ultimo........by Zebro'
Lesson n° 2: SCANZETEVE!!! by Zebrò
........ma rimango dell'opinione che una volta braccata la preda la devi sbranare, e non fartela scappare all'ultimo........by Zebro'
Lesson n° 2: SCANZETEVE!!! by Zebrò
TRE ANNI AL "PUGILE" CASTORI
A volte credo che alcune persone farebbero meglio a cambiare mestiere. Quante braccia rubate all’agricoltura, quanto fiato sprecato nelle interviste, quanta ignoranza sopraffina nei processi del giorno dopo. Il mondo del calcio è pieno di personaggi in cerca della propria identità. Sputatori nati, attaccabrighe, oratori e filosofi, playboy effeminati, parrucchieri improvvisati. Niente a che vedere col gioco più bello del mondo: un pallone che rotola su di un prato verde smeraldo, una rete bianca da gonfiare, la gioia di milioni di sostenitori ingenui e sognanti. Bastano 22 uomini, 44 gambe, 2 allenatori, 2 panchine accoglienti. Tutto il resto dovrebbe restare fuori. Soprattutto la violenza, la rabbia, la frustrazione degli addetti ai lavori. Ma probabilmente non tutti sono d’accordo. Pensate alla partita di ritorno dei play off di C1 valevole per la promozione in serie B. In campo ci sono i padroni di casa del Lumezzane ed i bianconeri del Cesena. Si va ai tempi supplementari grazie al ripetersi del risultato d’andata ed i romagnoli al 10’ vanno in vantaggio. Dopo pochi minuti la squadra di casa perviene al pareggio con Russo che, probabilmente, ha la cattiva idea di esultare nei pressi della panchina cesenate. A quel punto apriti cielo. In un attimo si organizza una vera e propria rissa che vede protagonista assoluto il tecnico ospite Fabrizio Castori. Si avventa su alcuni giocatori avversari alternando calci e pugni, spintoni e manate da bullo di quartiere. Una manciata di minuti di delirio assoluto terminati con l’espulsione dei due allenatori e di giocatori di entrambe le squadre. Oggi il giudice sportivo ha squalificato il tecnico con l’hobby per il pugliato per ben tre anni. Il signor Fabrizio Castori per l’appunto è uno di quelli che non è d’accordo nel ritenere il calcio ancora un gioco. Per l’appunto è uno di quelli che farebbe meglio a cambiare mestiere. Ha dimostrato di essere un violento, un frustrato, un ometto piccolo piccolo. Il calcio, già saturo di ogni assurdità, non ha bisogno di altri personaggi che calpestano e sotterrano la già esigua dignità di questo sport. La squalifica è giusta, tre anni di esilio, di purgatorio infernale. Tre anni per pensare a cosa fare da grande. Tre anni per cambiare mestiere. Caro Castori ci pensi bene, potrebbe essere l’ultima occasione. Per la cronaca il Cesena ha poi vinto quella partita meritando, dopo un buon campionato, la tanto agognata promozione in serie B. Peccato però che la vittoria cesenate sia passata in secondo piano.
A volte credo che alcune persone farebbero meglio a cambiare mestiere. Quante braccia rubate all’agricoltura, quanto fiato sprecato nelle interviste, quanta ignoranza sopraffina nei processi del giorno dopo. Il mondo del calcio è pieno di personaggi in cerca della propria identità. Sputatori nati, attaccabrighe, oratori e filosofi, playboy effeminati, parrucchieri improvvisati. Niente a che vedere col gioco più bello del mondo: un pallone che rotola su di un prato verde smeraldo, una rete bianca da gonfiare, la gioia di milioni di sostenitori ingenui e sognanti. Bastano 22 uomini, 44 gambe, 2 allenatori, 2 panchine accoglienti. Tutto il resto dovrebbe restare fuori. Soprattutto la violenza, la rabbia, la frustrazione degli addetti ai lavori. Ma probabilmente non tutti sono d’accordo. Pensate alla partita di ritorno dei play off di C1 valevole per la promozione in serie B. In campo ci sono i padroni di casa del Lumezzane ed i bianconeri del Cesena. Si va ai tempi supplementari grazie al ripetersi del risultato d’andata ed i romagnoli al 10’ vanno in vantaggio. Dopo pochi minuti la squadra di casa perviene al pareggio con Russo che, probabilmente, ha la cattiva idea di esultare nei pressi della panchina cesenate. A quel punto apriti cielo. In un attimo si organizza una vera e propria rissa che vede protagonista assoluto il tecnico ospite Fabrizio Castori. Si avventa su alcuni giocatori avversari alternando calci e pugni, spintoni e manate da bullo di quartiere. Una manciata di minuti di delirio assoluto terminati con l’espulsione dei due allenatori e di giocatori di entrambe le squadre. Oggi il giudice sportivo ha squalificato il tecnico con l’hobby per il pugliato per ben tre anni. Il signor Fabrizio Castori per l’appunto è uno di quelli che non è d’accordo nel ritenere il calcio ancora un gioco. Per l’appunto è uno di quelli che farebbe meglio a cambiare mestiere. Ha dimostrato di essere un violento, un frustrato, un ometto piccolo piccolo. Il calcio, già saturo di ogni assurdità, non ha bisogno di altri personaggi che calpestano e sotterrano la già esigua dignità di questo sport. La squalifica è giusta, tre anni di esilio, di purgatorio infernale. Tre anni per pensare a cosa fare da grande. Tre anni per cambiare mestiere. Caro Castori ci pensi bene, potrebbe essere l’ultima occasione. Per la cronaca il Cesena ha poi vinto quella partita meritando, dopo un buon campionato, la tanto agognata promozione in serie B. Peccato però che la vittoria cesenate sia passata in secondo piano.
Lo avete visto come la gente è venuta qui allo Stadio, come ha gioito per la salvezza........PERCHE' QUI........è qualcosa di UNICO...................questo lo posso dire. UNICO significa che si vive il calcio......................in una MANIERA................................................A......A.....ALLUCINANTE!!!! Se uno non ha la forza di CAPIRLO rischia di..............................di........................SBANDARE!!!" by COSMI Serse
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Lesson n° 2: SCANZETEVE!!! by Zebrò
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TRE ANNI AL "PUGILE" CASTORI
A volte credo che alcune persone farebbero meglio a cambiare mestiere. Quante braccia rubate all’agricoltura, quanto fiato sprecato nelle interviste, quanta ignoranza sopraffina nei processi del giorno dopo. Il mondo del calcio è pieno di personaggi in cerca della propria identità. Sputatori nati, attaccabrighe, oratori e filosofi, playboy effeminati, parrucchieri improvvisati. Niente a che vedere col gioco più bello del mondo: un pallone che rotola su di un prato verde smeraldo, una rete bianca da gonfiare, la gioia di milioni di sostenitori ingenui e sognanti. Bastano 22 uomini, 44 gambe, 2 allenatori, 2 panchine accoglienti. Tutto il resto dovrebbe restare fuori. Soprattutto la violenza, la rabbia, la frustrazione degli addetti ai lavori. Ma probabilmente non tutti sono d’accordo. Pensate alla partita di ritorno dei play off di C1 valevole per la promozione in serie B. In campo ci sono i padroni di casa del Lumezzane ed i bianconeri del Cesena. Si va ai tempi supplementari grazie al ripetersi del risultato d’andata ed i romagnoli al 10’ vanno in vantaggio. Dopo pochi minuti la squadra di casa perviene al pareggio con Russo che, probabilmente, ha la cattiva idea di esultare nei pressi della panchina cesenate. A quel punto apriti cielo. In un attimo si organizza una vera e propria rissa che vede protagonista assoluto il tecnico ospite Fabrizio Castori. Si avventa su alcuni giocatori avversari alternando calci e pugni, spintoni e manate da bullo di quartiere. Una manciata di minuti di delirio assoluto terminati con l’espulsione dei due allenatori e di giocatori di entrambe le squadre. Oggi il giudice sportivo ha squalificato il tecnico con l’hobby per il pugliato per ben tre anni. Il signor Fabrizio Castori per l’appunto è uno di quelli che non è d’accordo nel ritenere il calcio ancora un gioco. Per l’appunto è uno di quelli che farebbe meglio a cambiare mestiere. Ha dimostrato di essere un violento, un frustrato, un ometto piccolo piccolo. Il calcio, già saturo di ogni assurdità, non ha bisogno di altri personaggi che calpestano e sotterrano la già esigua dignità di questo sport. La squalifica è giusta, tre anni di esilio, di purgatorio infernale. Tre anni per pensare a cosa fare da grande. Tre anni per cambiare mestiere. Caro Castori ci pensi bene, potrebbe essere l’ultima occasione. Per la cronaca il Cesena ha poi vinto quella partita meritando, dopo un buon campionato, la tanto agognata promozione in serie B. Peccato però che la vittoria cesenate sia passata in secondo piano.
A volte credo che alcune persone farebbero meglio a cambiare mestiere. Quante braccia rubate all’agricoltura, quanto fiato sprecato nelle interviste, quanta ignoranza sopraffina nei processi del giorno dopo. Il mondo del calcio è pieno di personaggi in cerca della propria identità. Sputatori nati, attaccabrighe, oratori e filosofi, playboy effeminati, parrucchieri improvvisati. Niente a che vedere col gioco più bello del mondo: un pallone che rotola su di un prato verde smeraldo, una rete bianca da gonfiare, la gioia di milioni di sostenitori ingenui e sognanti. Bastano 22 uomini, 44 gambe, 2 allenatori, 2 panchine accoglienti. Tutto il resto dovrebbe restare fuori. Soprattutto la violenza, la rabbia, la frustrazione degli addetti ai lavori. Ma probabilmente non tutti sono d’accordo. Pensate alla partita di ritorno dei play off di C1 valevole per la promozione in serie B. In campo ci sono i padroni di casa del Lumezzane ed i bianconeri del Cesena. Si va ai tempi supplementari grazie al ripetersi del risultato d’andata ed i romagnoli al 10’ vanno in vantaggio. Dopo pochi minuti la squadra di casa perviene al pareggio con Russo che, probabilmente, ha la cattiva idea di esultare nei pressi della panchina cesenate. A quel punto apriti cielo. In un attimo si organizza una vera e propria rissa che vede protagonista assoluto il tecnico ospite Fabrizio Castori. Si avventa su alcuni giocatori avversari alternando calci e pugni, spintoni e manate da bullo di quartiere. Una manciata di minuti di delirio assoluto terminati con l’espulsione dei due allenatori e di giocatori di entrambe le squadre. Oggi il giudice sportivo ha squalificato il tecnico con l’hobby per il pugliato per ben tre anni. Il signor Fabrizio Castori per l’appunto è uno di quelli che non è d’accordo nel ritenere il calcio ancora un gioco. Per l’appunto è uno di quelli che farebbe meglio a cambiare mestiere. Ha dimostrato di essere un violento, un frustrato, un ometto piccolo piccolo. Il calcio, già saturo di ogni assurdità, non ha bisogno di altri personaggi che calpestano e sotterrano la già esigua dignità di questo sport. La squalifica è giusta, tre anni di esilio, di purgatorio infernale. Tre anni per pensare a cosa fare da grande. Tre anni per cambiare mestiere. Caro Castori ci pensi bene, potrebbe essere l’ultima occasione. Per la cronaca il Cesena ha poi vinto quella partita meritando, dopo un buon campionato, la tanto agognata promozione in serie B. Peccato però che la vittoria cesenate sia passata in secondo piano.
Lo avete visto come la gente è venuta qui allo Stadio, come ha gioito per la salvezza........PERCHE' QUI........è qualcosa di UNICO...................questo lo posso dire. UNICO significa che si vive il calcio......................in una MANIERA................................................A......A.....ALLUCINANTE!!!! Se uno non ha la forza di CAPIRLO rischia di..............................di........................SBANDARE!!!" by COSMI Serse
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TRE ANNI AL "PUGILE" CASTORI
A volte credo che alcune persone farebbero meglio a cambiare mestiere. Quante braccia rubate all’agricoltura, quanto fiato sprecato nelle interviste, quanta ignoranza sopraffina nei processi del giorno dopo. Il mondo del calcio è pieno di personaggi in cerca della propria identità. Sputatori nati, attaccabrighe, oratori e filosofi, playboy effeminati, parrucchieri improvvisati. Niente a che vedere col gioco più bello del mondo: un pallone che rotola su di un prato verde smeraldo, una rete bianca da gonfiare, la gioia di milioni di sostenitori ingenui e sognanti. Bastano 22 uomini, 44 gambe, 2 allenatori, 2 panchine accoglienti. Tutto il resto dovrebbe restare fuori. Soprattutto la violenza, la rabbia, la frustrazione degli addetti ai lavori. Ma probabilmente non tutti sono d’accordo. Pensate alla partita di ritorno dei play off di C1 valevole per la promozione in serie B. In campo ci sono i padroni di casa del Lumezzane ed i bianconeri del Cesena. Si va ai tempi supplementari grazie al ripetersi del risultato d’andata ed i romagnoli al 10’ vanno in vantaggio. Dopo pochi minuti la squadra di casa perviene al pareggio con Russo che, probabilmente, ha la cattiva idea di esultare nei pressi della panchina cesenate. A quel punto apriti cielo. In un attimo si organizza una vera e propria rissa che vede protagonista assoluto il tecnico ospite Fabrizio Castori. Si avventa su alcuni giocatori avversari alternando calci e pugni, spintoni e manate da bullo di quartiere. Una manciata di minuti di delirio assoluto terminati con l’espulsione dei due allenatori e di giocatori di entrambe le squadre. Oggi il giudice sportivo ha squalificato il tecnico con l’hobby per il pugliato per ben tre anni. Il signor Fabrizio Castori per l’appunto è uno di quelli che non è d’accordo nel ritenere il calcio ancora un gioco. Per l’appunto è uno di quelli che farebbe meglio a cambiare mestiere. Ha dimostrato di essere un violento, un frustrato, un ometto piccolo piccolo. Il calcio, già saturo di ogni assurdità, non ha bisogno di altri personaggi che calpestano e sotterrano la già esigua dignità di questo sport. La squalifica è giusta, tre anni di esilio, di purgatorio infernale. Tre anni per pensare a cosa fare da grande. Tre anni per cambiare mestiere. Caro Castori ci pensi bene, potrebbe essere l’ultima occasione. Per la cronaca il Cesena ha poi vinto quella partita meritando, dopo un buon campionato, la tanto agognata promozione in serie B. Peccato però che la vittoria cesenate sia passata in secondo piano.
A volte credo che alcune persone farebbero meglio a cambiare mestiere. Quante braccia rubate all’agricoltura, quanto fiato sprecato nelle interviste, quanta ignoranza sopraffina nei processi del giorno dopo. Il mondo del calcio è pieno di personaggi in cerca della propria identità. Sputatori nati, attaccabrighe, oratori e filosofi, playboy effeminati, parrucchieri improvvisati. Niente a che vedere col gioco più bello del mondo: un pallone che rotola su di un prato verde smeraldo, una rete bianca da gonfiare, la gioia di milioni di sostenitori ingenui e sognanti. Bastano 22 uomini, 44 gambe, 2 allenatori, 2 panchine accoglienti. Tutto il resto dovrebbe restare fuori. Soprattutto la violenza, la rabbia, la frustrazione degli addetti ai lavori. Ma probabilmente non tutti sono d’accordo. Pensate alla partita di ritorno dei play off di C1 valevole per la promozione in serie B. In campo ci sono i padroni di casa del Lumezzane ed i bianconeri del Cesena. Si va ai tempi supplementari grazie al ripetersi del risultato d’andata ed i romagnoli al 10’ vanno in vantaggio. Dopo pochi minuti la squadra di casa perviene al pareggio con Russo che, probabilmente, ha la cattiva idea di esultare nei pressi della panchina cesenate. A quel punto apriti cielo. In un attimo si organizza una vera e propria rissa che vede protagonista assoluto il tecnico ospite Fabrizio Castori. Si avventa su alcuni giocatori avversari alternando calci e pugni, spintoni e manate da bullo di quartiere. Una manciata di minuti di delirio assoluto terminati con l’espulsione dei due allenatori e di giocatori di entrambe le squadre. Oggi il giudice sportivo ha squalificato il tecnico con l’hobby per il pugliato per ben tre anni. Il signor Fabrizio Castori per l’appunto è uno di quelli che non è d’accordo nel ritenere il calcio ancora un gioco. Per l’appunto è uno di quelli che farebbe meglio a cambiare mestiere. Ha dimostrato di essere un violento, un frustrato, un ometto piccolo piccolo. Il calcio, già saturo di ogni assurdità, non ha bisogno di altri personaggi che calpestano e sotterrano la già esigua dignità di questo sport. La squalifica è giusta, tre anni di esilio, di purgatorio infernale. Tre anni per pensare a cosa fare da grande. Tre anni per cambiare mestiere. Caro Castori ci pensi bene, potrebbe essere l’ultima occasione. Per la cronaca il Cesena ha poi vinto quella partita meritando, dopo un buon campionato, la tanto agognata promozione in serie B. Peccato però che la vittoria cesenate sia passata in secondo piano.
Lo avete visto come la gente è venuta qui allo Stadio, come ha gioito per la salvezza........PERCHE' QUI........è qualcosa di UNICO...................questo lo posso dire. UNICO significa che si vive il calcio......................in una MANIERA................................................A......A.....ALLUCINANTE!!!! Se uno non ha la forza di CAPIRLO rischia di..............................di........................SBANDARE!!!" by COSMI Serse
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Lesson n° 2: SCANZETEVE!!! by Zebrò
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Lesson n° 2: SCANZETEVE!!! by Zebrò
Si ARREGNA continuamente....è nu matte ma marusta furia
Aprile 2007
Al gol di Trotta in pieno recupero si è fiondato verso la panchina azzurra, in preda al furore agonistico. Fabrizio Castori, tecnico del Cesena, era infuriato col suo collega Edy Reja: fino a pochi istanti prima il trainer goriziano aveva protestato vivacemente con gli assistenti dell'arbitro e col quarto uomo, per alcuni falli non concessi al Napoli, e qualche parola dev'essere volata anche verso la panchina cesenate.
Dopo un faccia a faccia durato alcuni secondi, Reja e Castori si sono comunque stretti la mano dopo il triplice fischio di Palanca, ponendo fine allo spiacevole siparietto fuori programma. Fabrizio Castori è salito alla ribalta della cronaca anni fa' quando nella finale playoff di serie C1 fra Lumezzane e Cesena, ha partecipato alla rissa scatenatasi in campo durante un'interruzione di gioco. La rissa gli è costata tre anni di squalifica (poi commutati in due), ma nonostante la squalifica la società bianconera gli prolungò il contratto fino al 2010.
Aprile 2007
Al gol di Trotta in pieno recupero si è fiondato verso la panchina azzurra, in preda al furore agonistico. Fabrizio Castori, tecnico del Cesena, era infuriato col suo collega Edy Reja: fino a pochi istanti prima il trainer goriziano aveva protestato vivacemente con gli assistenti dell'arbitro e col quarto uomo, per alcuni falli non concessi al Napoli, e qualche parola dev'essere volata anche verso la panchina cesenate.
Dopo un faccia a faccia durato alcuni secondi, Reja e Castori si sono comunque stretti la mano dopo il triplice fischio di Palanca, ponendo fine allo spiacevole siparietto fuori programma. Fabrizio Castori è salito alla ribalta della cronaca anni fa' quando nella finale playoff di serie C1 fra Lumezzane e Cesena, ha partecipato alla rissa scatenatasi in campo durante un'interruzione di gioco. La rissa gli è costata tre anni di squalifica (poi commutati in due), ma nonostante la squalifica la società bianconera gli prolungò il contratto fino al 2010.
Lo avete visto come la gente è venuta qui allo Stadio, come ha gioito per la salvezza........PERCHE' QUI........è qualcosa di UNICO...................questo lo posso dire. UNICO significa che si vive il calcio......................in una MANIERA................................................A......A.....ALLUCINANTE!!!! Se uno non ha la forza di CAPIRLO rischia di..............................di........................SBANDARE!!!" by COSMI Serse
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Re: DON CHUCK CASTORI!
PREPAREMECE!!!
- alepicchio
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Re: DON CHUCK CASTORI!
se aspettavi 2 giorni era 1 anno preciso
NON AVERE PAURA DI AVERE CORAGGIO!!!
vincitrice della fantapolemica n°8
alla partita spegnete la testa e lasciatevi guidare dalle emozioni...questo è Ascoli Calcio
ONORATE QUESTI GRADONI
tutti in campo...chiudete i cancelli....e ora FATE ENTRARE I LEONI!!!!!
ASKL:"sei la regina dell'OT"
formazione di DiCo (by wilpicchio):bucchi tra i pali
terzino destro masini centrali di difesa micolucci e falco a sinistra gaeta
ala destra soncin centrali di centr luisi e nastos a sinistra guarna
attaco taibi e melucci
all'occorenza entra cioffi che puo' ricoprire tutti i ruoli!
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terzino destro masini centrali di difesa micolucci e falco a sinistra gaeta
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Re: DON CHUCK CASTORI!
ALFREDO ha scritto:PREPAREMECE!!!
DAJE BENIGNI ..... compracelu
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Re: DON CHUCK CASTORI!
Un anno dopo.... A volte ritornano !!!
"...serie A in 3 anni...………………...
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If the woodpecker is on the top I don't care of the owl
"
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Re: DON CHUCK CASTORI!
ALFREDO ha scritto:Un coro consigliato per la curva per il prossimo anno.
http://www.menphis75.com/images/foto_mp ... astoro.jpg
MI SONO COMMOSO A TRE ANNI DI DISTANZA.........
DON CHUCK NON PUOI FALLIRE ORAMAI
ALFREDO PRESENTE IN TUTTI NOI
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Re: DON CHUCK CASTORI!
mike ha scritto:ALFREDO ha scritto:Un coro consigliato per la curva per il prossimo anno.
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MI SONO COMMOSO A TRE ANNI DI DISTANZA.........
DON CHUCK NON PUOI FALLIRE ORAMAI
tozzi come con COLOMBA
ALFREDO PRESENTE IN TUTTI NOI
- tozzi
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Re: DON CHUCK CASTORI!
mike ha scritto:mike ha scritto:ALFREDO ha scritto:Un coro consigliato per la curva per il prossimo anno.
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MI SONO COMMOSO A TRE ANNI DI DISTANZA.........
DON CHUCK NON PUOI FALLIRE ORAMAI
tozzi come con COLOMBA
"L'Ascoli è capace di grandi cose. Rende intimi amici persone che, senza l'Ascoli, normalmente si sarebbero magari solo conosciute, dei fratelli persone che eppure, senza l'Ascoli, le cui strade si sarebbero magari solo sfiorate. Dei consanguinei bianconeri, potremmo chiamarli, persone apparentemente che sono di estrazione sociale e culturale diversa, di dialetti diversi. Che, senza l'Ascoli, si sarebbero potuti incrociare probabilmente solo in un autogrill o in un supermercato, tutti invece animati da una delle grandi passioni della loro vita, se non la più grande, l'Ascoli calcio" (Costantino Rozzi, 12.05.1989)