ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Serie B 1972/73. Una Nuova Epoca.

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lafaina2

Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Serie B 1972/73. Una Nuova Epoca.

Messaggio da lafaina2 »

asbr73 ha scritto: mercoledì 6 gennaio 2021, 18:11
ASCOLI – BARI – 4-0
Giunge ad Ascoli il Bari, secondo in classifica, imbattuto in trasferta e forte della miglior difesa del torneo.
Dalla cronaca: “...Il gioco dell'Ascoli nei primi 45 minuti è stato deciso e implacabile: 2 occasioni 2 gol. Il Bari ha mancato nel gioco offensivo. Le sue punte sono state fermate da una difesa ascolana molto attenta….”. Bertarelli (poderoso bolide in corsa col piede mancino, al volo su cross teso di Gola da sinistra al minuto 11’) e Colombini (al 40’ l’ala batte il portiere pugliese “in uscita”) mandano le squadre al riposo sul 2-0.
Ad inizio del secondo tempo l’espulsione di due giocatori del Bari agevola alquanto i padroni di casa, che hanno la capacità di chiudere addirittura sul 4-0 (Colombini causa un autogol e poi ottiene la personale doppietta sul finire): risultato davvero clamoroso, tanto più che ottenuto contro una squadra che aveva concesso solo 3 gol in 7 gare.
Ohhhhhhhhhhhhh...qui bisogna iniziare a raccontare tutto. Ma proprio tutto.
Giornata forte, giornata incredibile.
Credo che per la maggior parte degli ascolani, l'Ascoli da "cotta vera" sia passata ad "amore da non poterne più fare a meno".
Ascolani e città.

Il Bari fino a due domeniche prima era la più grossa sorpresa del campionato.
L'anno prima, con mister Toenatto (ora al Foggia) aveva pronostico per risalire e fallì clamorosamente restando a metà classifica sin da subito.
Il vecchio organico forte e dal passato glorioso era ormai giunto al capolinea, la società lo capì e ricostruì, su giovani rampanti, il tutto.
Non aveva favori del pronostico, prima c'erano: Genoa, cesena: Catanzaro; Catania; Foggia; Varese .
Ma era partita benissimo, insieme al Genoa, fino a due domeniche prima, sembrava destinata a far corsa a sè per la promozione.
Di certo, fino a quel momento la miglior squadra della B.

In panchina avevano preso un giovane: CArlo Regalìa.
Alla prima esperienza in panchina.
O meglio, l'anno prima, massimo apice di carriera fin lì, era stato il "secondo" al Cesena di Gigi Radice (Gigi radice quell'anno allenava ancora il Cesena che porterà alla serie A).

Mossa che si stava rivelando azzecatissima.

Un Bari giovane, giovanissimo, che aveva in Gianfranco Casarsa ala-attacante capelluto, diciannovenne, un giocatore che pareva non averci niente a che fare con la B. Infatti andrà subito in A, fiorentina e perugia, sempre in odore di nazionale ma mai indossata (a quelt empo la maglia azzurra era davvero il traguardo più prestigioso da raggiungere. E nessuno voleva mollarlo. Attaccanti fortissimi ne avevamo tanti. Trovò sempre la strada sbarrata. Ma era davvero forte. Proveniente dal vivaio della spal di mazza. Agli albori della carriera venne soprannominato il "George Best delle Puglie" per via di una certa rassomiglianza fisica con Best.).

La settimana prima, inopinatamente e in casa, fu battuta dal Perugia. Gli sbalzi di una squadra tanto sbarazzina.

A brecciarolo la domenica mattina prima e dopo la messa delle undici, si radunavano tanti del paese per fare le chiacchiere domenicali. Soprattutto e quasi sempre di sport, ossia di calcio: di Ascoli!
Finita la Messa, tre diciotteni, tra cui mio fratello, tornarono dal centro con notizie eclatanti!

I tifosi baresi, venuti in massa da Bari e altri posti, con lettorina, dalla stazione andavano in su, verso il ponte di Porta Maggiore, per fare la discesa dei mulini e andare allo stadio: avevano rubato e devastato il bar Piccadilly!
Bar famoso a quel tempo che si trovava, nelle vetrine sotto del palazzo dove stava l'Istituto Cecco d'Ascoli, di fronte al palazzo del Consorzio Agrario, appena prima del ponte di Porta Maggiore venendo dalla stazione.

Bar enorme, grande, a più stanze, con cassiera e servizio al bar e ai tavoli, se non vado errato pure gelateria (non ve n'erano tanti a quel tempo che facevano pure i coni gelato). Pulito, molto in vita. Elegante.

Nessuno, in Ascoli, era abituato all'orda di barbari, con tanto di ladri.
Nessuno.
Fu un fulmine a cielo aperto e colpirono la città a tradimento.

Dal Bar Delfino, si era venuto a sapere la cosa.
La successiva pasticceria Royal, sempre gremita alla domenica mattina sapeva pure e iniziò a vedere il trambusto.
(mio fratello e i due amici erano proprio lì. A fare il filo certamente a qualche cassiera o barista. La Royal ce ne aveva sempre di carine e giovani)

Dal Bar delfino capitanati da gianni Bruni erano partiti i nostri, ingrossati, ad esempio, man mano che andavano sù da tanti altri, tipo i tre giovani della royal.

scazzottata generale, scazzottata forte.

Magari non furono rintuzzati del tutto, ma almeno non poterono fare danni agli esercizi circostanti.
Almeno arrivarono dentro lo stadio senza poter nuocere a nessuno della città.

C'erano state scazzottae memorabili, dai racconti generali.

Bene. Bene.

Sta cosa la vengono a sapere pure le donne e mamme del paese.
Anzi, come usa, le cose si ingrandiscono a dismisura: "Tanti sono usciti di prigione, qualcuno scappato. Si sono viste armi. La Polizia neanche è riuscita a perquisirli. Il sangue! tanto sangue! Adesso aspettano la vendetta dentro lo stadio. Da mo che sono entrati!" (questi erano diventati i tifosi baresi, con l'andare in là di bocca in bocca, nei racconti)

Apriti cielo!
La vicina di casa non vuole mandare il figlio allo stadio.
Mamma che mi guarda come per dirmi: "Figlio decidi da solo, adesso, di non andare: perchè sennò te lo devo impedire io!"
Mio fratello che non si mette dalla mia parte, enanche quella di mamma, ma sto da solo.

Scappo fuori e urlo, se non mi lasciate andare vado a piedi e parto adesso!
Iniziano i conciliaboli tra tre o quattro mamme.
A me non mi sposta nessuno, io andrò!
Gli altri possono fare quello che vogliono.

Resta il fatto che, rientro inc asa, mangio veloce e vado alla partita. Qualcuno di quei miei coetanei non venne.
Mamma in pena, per carità, ma anche dell'idea che non mi aveva fermato perchè mi avrebbe dato troppo dolore se lo avesse fatto.

Era una settimana che parlavo della partita contro il Bari! Una mamma, anche se a fin di bene, non arriva a certe crudeltà.

Si entra, c'è animazione diversa dalle altre partite, ma si entra ai soliti distinti.

Domenica bellissima piena di sole. (sono state quasi sempre domeniche di sole, tranne la prima col varese, queste prime partite dell'acoli in serie B.)

Mi metto sulla ringhiera. Mancherà un'ora e mezza circa. Forse meno.

la madoschella!
A venti metri da me, sulla balaustra di lato verso la Nord, c'è trambusto forte.
Da sotto ai parterre, una decina di giovanotti ascolani, sale su verso la ringhiera dei distinti, arrampicandosi!
Lì ai distinti Gianni Bruni in giacca viola con bottoni in ottone oro, baffo elettrico e occhi azzurri e verdi che iniettavano veleno, sta con un gruppo e guarda con urla, degli altri, verso un gruppo di baresi sovrastante. Vi sono cinque o sei gradini di distanza.

Intanto questo sotto sono saliti e li hanno raggiunti.

Iniziano le scazzottate.
Si, perchè non è una rissa moderna da stadio come la intendiamo noi, ma scazzottate singole: due contro due. Ma a cazzottoni veri. Sentivi i colpi, qualcuno sanguinava.
Se le spartirono, comunque, anche se noi dicevamo che gliele avevamo suonate.
Certamente Gianni, anche perchè spiccava più degli altri, ne aveva date molte più di quanto prese.

Sembra strano, ma a quella cosa piacque un bel pò.
Nessuno mi avrebbe mai toccato, come nessun ragazzino o bambino fu coinvolto, anche tra i baresi.
Ti vedevi pugilato vero dal vivo eheheheheheheheeh.

In dieci minuti, forse un pò di più per via delle code in appendice, finì tutto.
I baresi più facinorosi si rintanarono sopra, sempre verso la balaustra che dava alla Nord, ma fino alla fine della partita nessun altra scazzottata o che. Nulla.
Quella parentesi si chiuse lì.

Per noi mancava pure Segio Vezzoso.
Schicchi prese la "2" perchè Mazzone non volle rischiare il giovane e acerbo Legnaro dall'inizio.
E a terzino sx esordì un granatiere, con capelli lunghi e faccia da killer, baffi, possente, il più possente dei ventidue, ancora più di Colautti: Mario Barbaresi proveniente dal Toro! Mai visto prima!

Ma faceva la sua figura. Spiccava su tutti.

La partita inizia.

Li temiamo molto.

Boh...iniziamo a giocare e giochiamo solo noi, loro ci corrono dietro e basta.

Dopo pochissimi m inuti: gol! Bertarelli gol! Innescato da un Gola ancora immenso. Il loro portiere manco si è accorto che abbiamo tirato e fatto gol!

Tripudio. Gli spalti sono un tripudio.

DAll'altra parte, intanto, dalla ns parte sx, si nota sempre più spesso quel nostro "TRE", mancino, che non disdegna di menare, che ha anche tocco di palla (i mancini mi hanno sempre impressionato e colpito più dei destri), sembra irresistibile.
Abbiamo trovato una guardia svizzera che sta dalla nostra parte.
Sontuoso. (sarà la migliore sua partita con la nostra maglia, per distacco).

Stiamo per finire il tempo e Mario "Bruschetta" Vivani, con un giochino dei suoi a centrocampo guadagna venti metri e si libera il campo, con un passaggio tra il terzino sx e il libero, filtrante, degno del miglior rivera, lancia colombini che, di destro, la mette dentro!

Due a zero, due a zero per noi. Meritatissimo.
Stiamo tritando il grande Bari! Non ci si crede!

Si ricomincia e quel "tre" bianconero gioca sotto di me.
Me ne innamoro.
Questo giocatore non lo lascio più.
Non fa passare nessuno, Casarsa gioca dalle sue parti ma dove và?!?
Questo lo anticipa e riparte. Quando fa un dribbling di troppo lui gli entra, non per fargli male, che potrebbe, ma senza sconti.
Verso la metà del secondo tempo, parte in avanti palla sul sx, capelli al vento, una furia (in ascoli non eravamo abituati che il ns terzino sx per anonomasia, Schicchi, non lo avevo mai visto passare la metaxcampo avversaria), scambia con Gola, triangolo, arriva quasi sul fondo e mette una mazzata dentro l'area, si avventano bertarelli e il loro "quattro" che la sbatte alle spalle del suo portiere.

(alt! Ho detto una cazzata, tradito dai ricordi e dal rapimento verso Barbaresi. Quell'azione di Barbaresi non si concluse con l'autogol, ma quasi, sempre del numero quattro loro.
Dopo quell'azione lui fu sostituito da Legnaro e Gola, in quello stesso minuto mise lòa palla al centro e il loro "quattro" fece quello che stava facendo prima con Mario barbaresi: autogol!!! Scusatemi ma, io sono come San tommaso e quando vado a rileggere, scorro con la mente, e mi sono accorto che...eheheheheheheheh)

Apoteosi, lo stadio è tutto in piedi.
Sin qui l'Ascoli ha fatto sempre belle figure, gare arcigne, ma mai è stato così bello, neanche col Lecco, mai ha dominato l'avversario così. Mai ha funzionato come un orologio svizzero.

A pochi minuti dalla fine, giusto in tempo per prendersi, ai danni di tutti (perchè tutti lo avrebbero meritato) la palma di migliore in campo, Colombini con un'altra fuga mette in rete il quarto gol, per la sua personale doppietta.

Non ci si crede, anzi no, è tutto vero: siamo stati fortissimi come mai.
Il miglior Ascoli di sempre in quella partita.

Pare incredibile ma stiamo cavalcando un'avventura che sembrava dovesse disarcionarci alle prime curve e invece la cavalchiamo come un Raimondo D'Inzeo (I F.lli D'Inzeo erano i cavalieri italiani per antonomasia e raimondo pure Olimpionico medaglia d'oro e vincitore, come il fratello, di vari mondiali e concorsi itnernazionali).

Finito, succede una cosa.
Giorno dopo, sto guardando sul mio giornale la bellissima classifica e dico:
"Ma com'è che tutti parlano di Ascoli spettacolo perffettamente a centroclassifica.
Unici, per la prima volta, come per distinguerci da ogni altra squadra, a Otto Punti.
Ma perchè tutti dicono che siamo a tre punti dalla quota retrocessione e nessuno a due dal terzo posto?
(me lo chiedo tante volte, sono tentato di dirla e chiederla questa cosa, a chi sento ragionare dell'Ascoli. vabbè tutto, ma la realtà è quella.
Anche i giornali e i giornalisti, compresi il mio Nino, rimarca che la classifica dell'Ascoli è magnifica poichè ha messo a tre punti la zona retrocessione!
Ma perchè? continuo a chiedermi.
...lo capirò la settimana successiva il perchè...eheheheheheheheheh

Giornata e settimana M E R A V I G L I O S A ! ! !

Poscritto: sempre rileggendo, adesso mi son reso conto di una cosa che, stavolta mi sfugge del tutto.
Il preciso ASBR dà nella cronaca un Bari che finisce la partita in nove.
Beh, devo dire che io non ricordo affatto alcuna espulsione di giocatori del Bari in quella partita,.
Botte sugli spalti sì, ma quella partita agonisticmente, la ricordo come una partita correttissima.
A questo punto mi si apre un mondo, bello per un verso brutto per un altro.

La parte brutta: ca##o come sono invecchiato che non ricordo le espulsioni, E tutt'ora per me quella partita è finita undici contro undici.

La parte bella: trascinato da quell'Ascoli tendevo a domenticare le cose a favore? Se sì: meglio così, no? eheheheheheheheheh

Comunque serio, mai nei miei ricordi di quel giorno ho visto espulsioni. dico seriamente!
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Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Serie B 1972/73. Una Nuova Epoca.

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IMG-20210207-WA0000.jpg

ho trovato sto biglietto ma non ricordo la partita, ho la memoria di un pesce rosso azzz!!!!
lafaina2

Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Serie B 1972/73. Una Nuova Epoca.

Messaggio da lafaina2 »

ASCOLI3D ha scritto: giovedì 11 febbraio 2021, 12:05 IMG-20210207-WA0000.jpg


ho trovato sto biglietto ma non ricordo la partita, ho la memoria di un pesce rosso azzz!!!!
Fu una delle ultimissime partite inc asa.
Fu il giorno della fantastica tripletta in un quarto d'ora, di Campanini.
Vincemmo tre a uno.

Campanini finì la stagione a 11 gol, Bertarelli capocannoniere a 14, mi pare che chi vinse (Enzo del novara?) andò a 15.

L'Arezzo aveva dalla sua un giovane centravanti da tutti eletto come miglior giovane della B: Ciccio graziani! Ventenne.
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Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Serie B 1972/73. Una Nuova Epoca.

Messaggio da asbr73 »

ASCOLI - PERUGIA - 2-1

La cronaca del giornalista Mario Paoletti, il giorno dopo la partita sulle pagine de "L'Unità".

Le due squadre, che avevano bisogno dei due punti per conquistare una posizione più sicura, hanno disputato un primo tempo a fasi alterne. L'Ascoli, come sempre, partiva a spron battuto e al 5' Campanini mandava a lato di poco. Cinque minuti dopo però erano i perugini a raggelare il pubblico ascolano con Morello che riprendeva una corta respinta della difesa in area e insaccava a porta vuota. I bianconeri hanno cercato di reagire ma o per sfortuna o per demerito non riuscivano a segnare. Al 30' si sono verificate alcune scorrettezze. da entrambe le parti che venivano però bloccate dal pronto intervento dell'arbitro. Negli ultimi minuti del primo tempo ai marchigiani si presentava l'occasione buona con Gola che da pochi passi trovava la porta sguarnita ma indugiava troppo; un difensore contrastandolo mandava in angolo. II secondo tempo iniziava con l'Ascoli proteso in avanti alla ricerca del pareggio che arrivava al 5' su cross di Gola: saltava al di sopra di tutti Bertarelli che realizzava. Gli umbri hanno reagito con coraggio e sono andati più volte alla ricerca del goal senza ottenere risultati. Poi l'Ascoli si riportava in avanti e al 35' Silva, subentrato pochi minuti prima a Macciò, veniva steso in area: rigore. Partiva Colautti che calciava male ma riusciva ad insaccare. Il Perugia non si dava per vinto e continuava sempre ad attaccare, poi veniva espulso il suo capitano Vanara e la partita terminava praticamente lì con l'Ascoli che controllava la palla.

Paoletti premia Bertarelli con un "8" in pagella, palma di migliore in campo.
Esordio in bianco-nero ed in Serie B per il giovane Massimo Silva, appena arrivato in Ascoli durante il mercato "novembrino" e subito decisivo.

Purtroppo quel 26 novembre 1972 verrà ricordato non per le gesta dei giocatori bianco-neri per l'agghiacciante cupo boato che fa tremare Ascoli ed il suo territorio, proprio pochi minuti dopo la partita alle 17.03.
Fortissima quella scossa di terremoto che causerà nella sola Ascoli circa 1000 famiglie "senza tetto" (quasi 7000 persone !), centinaia e centinaia di abitazioni danneggiate, serie lesioni all'ospedale e vera angoscia nella popolazione.
Tendopoli, più di 1000 ascolani ospitati in alberghi ed in un convoglio ferroviario fatto arrivare apposta in città, scuole chiuse, edifici pubblici inagibili, titoli in prima pagina sui mass-media nazionali: questa la drammatica situazione nei giorni dopo l'evento.
Per fortuna nessuna vittima (Sant'Emidio...) ma il prologo ad un inverno caratterizzato da continue scosse e dal maltempo con freddo e neve.

Per consolare e per "dare forza" (sembra "grottesco" ma immagino che così fu) almeno la domenica c'era l'ASCOLI CALCIO !
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Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Serie B 1972/73. Una Nuova Epoca.

Messaggio da asbr73 »

MONZA - ASCOLI - 1-1

Un ottimo Ascoli "spaventa" il Monza a domicilio.
Passato in vantaggio al 19' (cross di Gola per la testa di Bertarelli) l'Ascoli ha "in mano" la partita ma il Monza nella ripresa riesce a pareggiare sfruttando un rigore concesso per fallo di mano di Castoldi (al 54').
Segue rabbiosa reazione dei bianco-neri, che però non riescono a raddoppiare e devono accontentarsi di ottenere il primo punto in Serie B lontano dal Del Duca.


ASCOLI - REGGINA - 2-0

Giunge nella Marche la Reggina, miglior difesa del campionato con solo 4 reti subite in 12 gare, pari in classifica all'Ascoli coi suoi 11 punti.
Il portiere amaranto Jacoboni non subisce gol da quasi 700' ma in avvio di ripresa deve "inchinarsi" a Bertarelli: suggerimento di Gola, scatto del nr 9 che si libera di 2 avversari e che scaglia in rete dal limite dell'area (e che bissa l "otto" in pagella di 2 settimane prima e che sigla in gol numero "otto" in campionato, provvisorio capocannoniere del torneo cadetto).
Il folto pubblico spinge verso la vittoria un Ascoli praticamente padrone del campo (in superiorità numerica dal 52'), che raddoppia grazie ad una magistrale rovesciata di Campanini al 58'.
E' la sesta vittoria di fila allo stadio Del Duca della matricola "assoluta" guidata da Carlo Mazzone !!!
In attesa di ospitare il Brescia, ancora senza vittorie.


ASCOLI - BRESCIA - 2-0

Silva - Campanini confezionano i due gol vincenti.
Prestazione "da incorniciare".
Vogliamo vedere come prova i voti "in pagella" dei nostri secondo Mario Paoletti ?

1. Migliorini 7
2. Vezzoso 7
3. Schicchi 8
4. Colautti 8
5. Castoldi 7
6. Minlgutti 7
7. Silva 7 (Legnaro dal 39' del s.t. 6)
8. VIvani 8
9. Bertarelli 8
10. Gola 7
11. Campanini 8

E' un Ascoli a -3 dal terzo posto (ed a +6 dalla zona retrocessione ormai abbandonata definitivamente)
asbr73
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Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Serie B 1972/73. Una Nuova Epoca.

Messaggio da asbr73 »

AREZZO - ASCOLI - 0 - 0

ASCOLI - NOVARA - 0 - 0

Le Feste Natalizie ci portano due 0 - 0.
Chiudiamo questo 1972 calcisticamente STREPITOSO a -4 dal terzo posto ed a +7 punti dal terz'ultimo posto.
E mancano 3 partite alla fine del Girone di Andata.
Ultima modifica di asbr73 il giovedì 11 febbraio 2021, 17:27, modificato 1 volta in totale.
asbr73
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Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Serie B 1972/73. Una Nuova Epoca.

Messaggio da asbr73 »

REGGIANA - ASCOLI - 3 - 0

Il 1973 comincia con la netta sconfitta al Mirabello di Reggio Emilia.
Al 5' svarione di Castoldi che manca un facile intervento di testa e che consente a Vignando di realizzare il primo gol indirizzando il match.
Segue la doppietta di un certo...Flaviano Zandoli.


BRINDISI - ASCOLI - 0 - 1

A Brindisi . dopo la "scoppola" ricevuta in Emilia - l'Ascoli si presenta "guardingo" e molto attento.
La squadra bianco-nera lascia l'iniziativa ai pugliesi (guidati da Vinicio in panchina e da Aldo Sensibile in campo, il migliore dei suoi) affidandosi anche e soprattutto alle parate di un sontuoso Migliorini e sfrutta l'unica occasione buona al 70' con Bertarelli, che dialoga con Colombini e batte il portiere Di Vincenzo con un diagonale: è così che il centravanti regala ad un buon Ascoli la prima vittoria in trasferta.
In classifica situazione come due settimane prima: -4 dal terzo posto e +7 dal terz'ultimo posto, a cui ormai pare "ridicolo" pensare.
Siamo appaiati a quota 19 punti al Como, proprio la squadra contro cui chiuderemo il Girone d'Andata.

ASCOLI - COMO - 2-0

L'Ascoli parte "come al solito a spron battuto" e pare padrone della situazione.
Ben presto - dopo aver rischiato di prendere gol con un comasco che sbaglia solo davanti a Migliorini - giunge il vantaggio ascolano (Gola al 13'), difeso con ordine e senza grossi patemi.
A metà ripresa un veloce contropiede della coppia Bertarelli - Silva consente a quest'ultimo di raddoppiare.
L'Ascoli a metà torneo è ottavo in classifica.
CLAMOROSO il rendimento fra le "mura amiche": non considerando la sconfitta all'esordio (0-1 contro il Varese) nelle restanti 9 partite interne l'Ascoli ha vinto 8 volte segnando 18 gol e subendone solo uno (!!!) peraltro ininfluente.
Oltre ogni più rosea previsione !
Nasce inevitabile ed incommensurabile l'AMORE ETERNO fra città e squadra.
Quella simbiosi che a distanza di quasi 50 anni ci fa leggere (e scrivere...) queste stesse righe.
Ultima modifica di asbr73 il giovedì 11 febbraio 2021, 18:01, modificato 2 volte in totale.
lafaina2

Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Serie B 1972/73. Una Nuova Epoca.

Messaggio da lafaina2 »

asbr73 ha scritto: giovedì 11 febbraio 2021, 16:05 ASCOLI - PERUGIA - 2-1

La cronaca del giornalista Mario Paoletti, il giorno dopo la partita sulle pagine de "L'Unità".

Le due squadre, che avevano bisogno dei due punti per conquistare una posizione più sicura, hanno disputato un primo tempo a fasi alterne. L'Ascoli, come sempre, partiva a spron battuto e al 5' Campanini mandava a lato di poco. Cinque minuti dopo però erano i perugini a raggelare il pubblico ascolano con Morello che riprendeva una corta respinta della difesa in area e insaccava a porta vuota. I bianconeri hanno cercato di reagire ma o per sfortuna o per demerito non riuscivano a segnare. Al 30' si sono verificate alcune scorrettezze. da entrambe le parti che venivano però bloccate dal pronto intervento dell'arbitro. Negli ultimi minuti del primo tempo ai marchigiani si presentava l'occasione buona con Gola che da pochi passi trovava la porta sguarnita ma indugiava troppo; un difensore contrastandolo mandava in angolo. II secondo tempo iniziava con l'Ascoli proteso in avanti alla ricerca del pareggio che arrivava al 5' su cross di Gola: saltava al di sopra di tutti Bertarelli che realizzava. Gli umbri hanno reagito con coraggio e sono andati più volte alla ricerca del goal senza ottenere risultati. Poi l'Ascoli si riportava in avanti e al 35' Silva, subentrato pochi minuti prima a Macciò, veniva steso in area: rigore. Partiva Colautti che calciava male ma riusciva ad insaccare. Il Perugia non si dava per vinto e continuava sempre ad attaccare, poi veniva espulso il suo capitano Vanara e la partita terminava praticamente lì con l'Ascoli che controllava la palla.

Paoletti premia Bertarelli con un "8" in pagella, palma di migliore in campo.
Esordio in bianco-nero ed in Serie B per il giovane Massimo Silva, appena arrivato in Ascoli durante il mercato "novembrino" e subito decisivo.

Purtroppo quel 26 novembre 1972 verrà ricordato non per le gesta dei giocatori bianco-neri per l'agghiacciante cupo boato che fa tremare Ascoli ed il suo territorio, proprio pochi minuti dopo la partita alle 17.03.
Fortissima quella scossa di terremoto che causerà nella sola Ascoli circa 1000 famiglie "senza tetto" (quasi 7000 persone !), centinaia e centinaia di abitazioni danneggiate, serie lesioni all'ospedale e vera angoscia nella popolazione.
Tendopoli, più di 1000 ascolani ospitati in alberghi ed in un convoglio ferroviario fatto arrivare apposta in città, scuole chiuse, edifici pubblici inagibili, titoli in prima pagina sui mass-media nazionali: questa la drammatica situazione nei giorni dopo l'evento.
Per fortuna nessuna vittima (Sant'Emidio...) ma il prologo ad un inverno caratterizzato da continue scosse e dal maltempo con freddo e neve.

Per consolare e per "dare forza" (sembra "grottesco" ma immagino che così fu) almeno la domenica c'era l'ASCOLI CALCIO !
Venivamo da due trasferte da incubo, dopo che avevamo fatto le due vittorie in casa, la classificfa languiva di nuovo.
LA prima trasferta fu il clamoroso cappotto di Genova col Genoa (6 a 1! La peggiore sconfitta dell'ascoli da quando lo seguivo.)
La seconda a taranto clamorosa, dopo che avevamo pareggiato con la faina, all'ultimissimo secondo il taranto ci inflisse la sconfitta.
Morale sotto i tacchi.
La squadra mostrava una fragilità pericolosa in trasferta.
Finora dopo dieci partite non aveamo mai pareggiato.
Le reti subite si erano impennate tanto da farci divenire la peggiore difesa del torneo. Mentre per le reti segnate veleggiavamo tra le prime.

Il Perugia aveva gli stessi nostri punti, medio bassa classifica, pur se con un rassicurante più 2 dalla zona retrocessione.

Partita da vincere contro una squadra coriacea e rocciosa qual era quel Perugia venuto ad Ascoli.

Andarono in vantaggio con Mario Morello che l'anno successivo sarà dei nostri, li ribaltammo nella ripresa con un momunemtale Bertarelli e con Mazzone che, poco oltre la metà della ripresa, sull'uno a uno, mise dentro il giovanissimo Massimo Silva schierando, di fatto, tre punte e un trequartista (Silva, Bertarelli, Campanini e Gola).

Massimo Silva spaccò quella partita col rigore assegnatoci che Colautti non fallì a pochi minuti dal novantesimo!

Bene, si uscì, tornammo a piedi verso Croce Tolignano, dove avevamo la macchina, io, un mio amico coetaneo che abitava lo stesso palazzo, il padre Peppe, tappezziere, e il nonno, Pierino, che aveva un deposito di frutta proprio sotto si distinti est. (sapete quelle buchette con le barre che si vedono al parterre est? Beh quelle erano le "finestrelle" dei depositi dei grossisti di frutta. Infatti il nonno Pierino la partita la vedeva lì.
Si metteva, poichè era basso di statura, sopra una cassetta, faceva scansare quelli davanti dentro lo stadio (che si scansavano davvero) e vedeva un terzo di partita e di campo, certamente la porta e l'area della Nord. Ma era così in tutte quelle finestrelle, tutte avevano chi, dentro, stava a vedere la partita.)

Avevamo la macchina a Tolignano perchè Peppe doveva finire un "materasso" di lana presso una casa di Tolignano. mancavano solo le cucityure, roba di mezz'oretta e poi saremmo tornati a casa a brecciarolo.

Bene bene.
Poi quando stavamo dentro quella casa arrivò la scossa di terremoto.

Quella scossa che per mesi, in pratica, paralizzò la città.
Non tanto sotto l'aspetto delle attività economiche, erano sorte molte fabbriche nella nuova zona industriale e quelle non fermarono i loro cicli produttivi.
Anche le attività, si fermarono solo quelle che, per ragioni visibili e oggettive, avevano i locali fortemente dannegggiati quindi inagibili.

L'Italia post bellica aveva avuto poco a che fare con i terremoti, quindo il post terremoto lo si gestiva alla meglio. Un pò alla fai da te, anche se qualche ordinanza di inagibilità del comune vi fu. Ma poi se volevi potevi pure, a tuo rischio e pericolo, abitarvi oppure continuarvi l'attività.

Io, con mamma e fratello più grande, dapprima andammo in una tenda da campo militare messa sul campo di calcio del paese. A cerchio si dormiva in una decina di famiglie, circa 50 persone.
Ma per il mangiare e cucinare, i militari avevano una piccola cucina da campo che bastava appena per loro, quindi al mattino, in pratica, si tornabva dentro le case. Per lavarsi, cucinare ecc...magari si mangiava poi dentro le tende e si invitava i militari alla tavola.

Una settimana, poi fummo spostati, io mamma e fratello, alla maternità di ascoli, in piazza san tommaso.
Molti andarono a san benedetto presso gli hotel, altri non so dove.

Alla maternità eravamo circa venticinque famiglie, con camerate letti comuni per tutti. Vi era la cucina, là facevano i turni per cucinare, ma, io e i miei andavamo a mangiare in largo del cremore dalla zia. Poi la sera, verso le otto si faceva ritorno in maternità.

I giocatori dell'ascoli, ormai, erano divenuti una celebrità in città.
Erano stimati e quasiasi cosa avessero chiesto la città gli avrebbe dato.
Mai aveva vissuto tanta notorietà quanto quel periodo grazie all'ascoli.
Sui giornali nazuionali nelle cronache sportive, sulle tv in alcuni passaggi, insomma ascoli, stava uscendo dal limbo di città di provincia sconosciuta ai più degli italiani, proprio grazie alla sua squadra.
La cantilena delle formazioni bianconere era conosciuta da tutti, anche da chi allo stadio, nelle famiglie, non andava.

Quei giovanotti erano giovanotti fortunati.
Quasi tutti sposati e quasi tutti padri di figli molto piccoli e mariti di mogli molto giovani.

Mazzone aveva sposato un'ascolana, Pagani idem, Castoldi già non faceva mistero di voler rrestare in ascoli pure dopo la carriera, sebbene avesse venticinque anni, Vivani sposò un'ascolana, Schicchi, ecc...

Insomma erano una nidiata dove chi era molto legato per gli affetti ad ascoli ma anche chi non lo era, si sentiva parte della cittadinanza.

Ebbene, col terremoto, e l'aria tetra e cupa che almeno fino a tutto l'inverno, che si respirò in città e tra i cittadini (mai vissuto un periodo così triste e tristo.) loro, che avevano impegni sportivi altissimi, potevano pure emendarsi dallo stare in città tra le ristrettezze e i disagi.
(le stesse scuole erano inagibili, non so se tutte, ma ceertamente le scuole medie sì e quasi tutte le elementari)

Allenandosi bene e tranquilli.
In riviera d'altronde, Rozzi aveva un Hotel (il roxi) e decine di appartamenti nel complesso Las Vegas. Potevano, almeno loro, stare tranquilli laggiù.

Invece questo gruppo, che già era nella storia e poi nella leggenda sportiva della città, non volle distaccarsi dalla città, dai lor "concittadini", con quello tutto che stavano passando.

Si allenavano allo stadio e facevano la nostra stessa vita "appiccata". Dormivano con le famiglie insieme ad altre famiglie di loro compagni. Per farsi coraggio insieme, coi figli e le mogli.

E da qui che parte tutto un altro campionato. Proprio da qui. Perchè tutte le altre partite da qui alla fine dell'anno solare, credo fossero cinque, sei con quella del perugia, noi non perdemmo più! Fuori casa pareggiavamo mentre in casa quasi sempre continuammo a vincere.

Ricordo che a quei tempi allo stadio si andava con molta paura. Si cominciò ad andare più spesso nello stadio "basso" Parterre, curva nord e anche curva prato.

Il terremoto, in un'ascoli sfregiata, dai tantissimi "puntelli" messi tra le rue più pericolanti, vi si passava sotto con timore.
In piazza non si stazionava quasi più sotto le logge, ma all centro.
Inoltre Palazzo dei Capitani era transennato fino a dieci metri dentro la piazza, poichè pericolante.

Con il terremoto si innestò, tra la città e la squadra, quel cordone ombelicale mai più reciso.

L'Ascoli divenne, in quei mesi, l'autentico ambasciatore di Ascoli in Italia.
E fu un Ascoli fiero e inossidabile, dando all'esterno il senso che così fosse anche l'animo della città: fiera e inossidabile.

Indimenticabile quel periodo e indimenticabili furono questi ragazzi. (ecco perchè ancora così amati. Aldilà delle gesta sportive enormi)
asbr73
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Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Serie B 1972/73. Una Nuova Epoca.

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Maurizio...
Che devo dire...

COMMOVENTE.
asbr73
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Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Serie B 1972/73. Una Nuova Epoca.

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GIRONE DI RITORNO
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VARESE – ASCOLI – 2-0

Il Varese batte un Ascoli un po’ “spento”, che dopo due vittorie di fila ha una battuta d’arresto.
Nei bianconeri il solo Gola è apparso “in giornata” e si è dato molto “da fare” ma sostanzialmente “ha predicato nel deserto”.
Il Varese pur senza strafare ha vinto meritatamente, favorito dal repentino vantaggio (giunto al 6’) e dal rigore che - giunto all’inizio del secondo tempo - ha affievolito le velleità dei bianco-neri: la doppietta vincente è del nr 8 varesino Mascheroni.


ASCOLI – CATANZARO – 0 – 0

Si è giocato esattamente 48 anni fa: ad Ascoli l’11 febbraio 1973 è un giornata fredda con “cielo coperto”.
E’ la sfida fra i due bomber della Serie B: Petrini del Catanzaro (10 reti) vs Bertarelli dell’Ascoli (9 reti).
L’Ascoli parte forte: al 1’ Gola coglie la traversa con un gran tiro al volo sugli sviluppi di un calcio di punizione ed al 15’ Colautti impegna il portiere ospite con un preciso “calcio piazzato”.
La gara risulta equilibrata: la cronaca conclude che “le due squadre hanno condotto un tempo per parte. L'Ascoli può recriminare la traversa e le ficcanti azioni del primo tempo che non ha saputo sfruttare. II Catanzaro da parte sua ha controllato a dovere la partita e ha incamerato un punto molto prezioso. Nonostante l'incontro sia finito a reti bianche, non è stato privo di emozioni per i diecimila spettatori presenti.” Buone le prestazioni di Bandoni (portiere del Catanzaro) e di Ferrari per il Catanzaro e di Legnaro, Vivani e Campanini per l'Ascoli.
Conto dei corner favorevole all’Ascoli (8 contro 4).
E la porta ascolana al Del Duca continua ad essere praticamente inviolabile.

CATANIA – ASCOLI – 0-1

L’Ascoli “cresce”.
Titolano “Meritato exploit dell’Ascoli”: la matricola marchigiana riesce infatti a vincere al Cibali di Catania ove gli etnei erano ancora imbattuti. Un’impresa.
Catania “arruffone” e spaesato, Ascoli ordinato e determinato che attende e che si affida al veloce contropiede, orchestrato in particolare da Campanini migliore in campo.
I bianco-neri nel secondo tempo “sentono” che la vittoria è possibile e si fanno più audaci.
A metà frazione l’azione decisiva: lancio per Campanini che salta il mal-capitato terzino Simonini, entra in area e si guadagna un calcio di rigore in quanto viene fermato irregolarmente dal difensore.
Colautti trasforma l’occasionissima in rete e l’Ascoli riesce senza grossi affanni a mantenere il vantaggio.

ASCOLI – CESENA – 1-0

Ascoli – Cesena è partita “accorta” d’ambo le parti, bruttina e senza molte emozioni.
Fino al 90’ quando Campanini fa carambolare l’ultimo pallone sul braccio di un cesenate a pochi metri dal limite dell’area di rigore.
L’Ascoli è stato un po’ più frizzante degli avversari ma il Cesena - secondo in classifica - ha controllato bene e più che volentieri sta per ottenere il pareggio.
Ma ora l’Ascoli ha l’ultima occasione per provare a vincere.
Colautti si incarica di tirare dalla lunetta dell’area. Sfodera un bolide potentissimo che si infila “nel sette” della porta cesenate e manda in delirio i tifosi ascolani !!
L’Ascoli raggiunge in classifica Bari, Catania e Como e si porta ad un solo punto dal terzetto di squadre al terzo posto (Catanzaro, Varese e Foggia).
Inimmaginabile per chiunque non fosse Costantino Rozzi...


LECCO – ASCOLI - 0-1

Giorno 4 marzo.
Domenica di Carnevale.
L’Ascoli gioca contro il Lecco in Lombardia.
In Ascoli è appena nato da poche ore chi sta scrivendo queste righe.
Ed i ragazzi bianco-neri fanno il primo regalo al neonato vincendo in trasferta sul campo neutro di Seregno.
Nelle cronache si dice che “la compagine bianconera ha giostrato per 90 minuti a suo piacimento e solo l'errore di mira dei suoi attaccanti non le ha permesso una larga vittoria anche nel punteggio”.
Al 14' bellissima parata di Meraviglia su tiro ravvicinato di Campanini, ottimamente smarcato in area da un bel cross di Gola. Al 45' una delle poche azioni efficaci del Lecco: Marchi si libera di un paio di avversari e dal fondo crossa al centro dell’area, Jaconi ottimamente appostato spara a lato di un soffio. Nella ripresa le azioni degne di nota portano tutte la firma della squadra bianconera: Macciò al 15' serve Gola, questi imbecca bene Silva che si libera di Motta e fa partire un rasoterra insidioso che sfiora il palo. Bello spunto del mediano Minigutti al 18' che serve in area la mezz'ala Gola il cui tiro esce radendo il palo alla sinistra di Meraviglia. Ancora Campanini di scena al 19': si libera bene di Castiglioni e solo l'uscita disperata di Meraviglia non gli permette di realizzare. Al 33' Castiglioni atterra in piena area lo scatenato Campanini e l’arbitro accorda il sacrosanto rigore. S'incarica della massima punizione il libero Colautti che con tiro angolato alla desta di Meraviglia porta meritatamente in vantaggio la sua squadra. II Lecco ha una debole reazione che non approda a nulla, mesta e silenziosa è l'uscita dallo stadio dei tifosi dei blu-celesti, ora ultimi in classifica.
L’Ascoli invece si issa al quarto posto in classifica, a solo un punto dal terzo posto occupato "in solitaria" dal Foggia. E chi affronteremo la prossima giornata ? Ovviamente il Foggia. Al Del Duca !
asbr73
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Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Serie B 1972/73. Una Nuova Epoca.

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ASCOLI – FOGGIA – 0 - 2

Partita rinviata per neve dalla domenica al lunedi.
Cielo sereno. Circa 9000 spettatori per quella che è forse la partita più importante nell’intera Storia dell’Ascoli. Se vinta proietterebbe i nostri beniamini in piena “zona Serie A”.
Cronaca giornalistica.
L’Ascoli, come sua abitudine, è partito molto veloce e al primo minuto ha colpito la traversa con un tiro-cross di Macciò. Poi il Foggia ha preso in mano le redini dell'incontro: a centrocampo ha svolto un fitto lavoro che trovava grossi spazi ma che gli attaccanti non hanno saputo ben sfruttare. Comunque al 10’ i foggiani hanno raggelato il pubblico presente con il goal di Del Neri. Su una azione di contropiede Castoldi alzava la palla in area, Rognoni riprendeva e smistava al libero Del Neri che tirava imparabilmente. L'Ascoli è stata sottomessa dal gioco del Foggia e non ha subito reagito. Nel primo tempo comunque ha sfiorato numerose occasioni sciupandole. II Foggia ha saputo reggere fino alla fine nei primi 45’.
Nel secondo tempo 1'Ascoli puntava al pareggio ed è stata ancora sfortunata quando su mischia, all'ultimo momento un difensore foggiano ha salvato sulla linea. I calci d'angolo (14 a 0 !) mostrano la pressione che 1'Ascoli ha svolto nel secondo tempo, senza però riuscire a segnare. II Foggia ha sfruttato molto bene il contropiede e al 22' il solito Rognoni ha preso la palla a centrocampo e dopo una lunga galoppata ha smistato a Villa che liberatosi di due avversari tirava. Il portiere non ha minimamente accennato alla parata. Il gioco è stato, come nel primo tempo, in mano ai foggiani che hanno controllato il pallone cercando di perdere tempo e di portare a casa il 2 a 0.

Gli avversari ricordano:
http://www.foggiasport24.com/2020/01/fo ... o-carella/
asbr73
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Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Serie B 1972/73. Una Nuova Epoca.

Messaggio da asbr73 »

MANTOVA – ASCOLI – 0-0

E’ un Mantova che segna “col contagocce” - piuttosto in crisi ma reduce da due risultati “utili - quello che ospita l’Ascoli il 18 marzo 1973.
I virgiliani hanno realizzato la miseria di 9 reti in 25 partite e devono assolutamente cominciare a “correre” se vogliono evitare la retrocessione.
La partita però è al solito deludente per i mantovani: l’Ascoli gioca una gara definita “senza pretese”, controlla bene “orchestrato” dietro da un ottimo Colautti e rischia solo nel forcing finale dei padroni di casa, che a 3’ dal termine sciupano un’ottima occasione scaturita da calcio d’angolo e sventata da Giuliano Castoldi.


BARI – ASCOLI – 1-1

L’Ascoli resiste ai colpi del Bari (come titola “L’Unità” nelle pagine sportive) e porta a casa un buon punto.
Il pari “matura” nella ripresa con Bertarelli che pareggia subito il gol-vantaggio dei baresi: cross di Macciò dalla destra, testa di Bertarelli che schiaccia il pallone, parata del portiere secondo l’arbitro oltre la linea di porta (gol contestato).


ASCOLI – GENOA – 1-0

Arriva ad Ascoli il Genoa capolista, che sta dominando il campionato e che per salire in A deve oramai solo “amministrare” il suo vantaggio di 8 punti sul quarto posto.
Il primo tempo dei bianco-neri è straordinario: gioca il miglior Ascoli del campionato.
Frasi sparse su quell’Ascoli ? Eccole.

Prima del gol:
“Ha preso in mano le redini del gioco…” - “Il pressing dei bianconeri non ha avuto tregua…” - ”Grifoni liguri che con una certa dose di fortuna si sono salvati…”

Il gol di Campanini al 33’:
“Il lancio veniva prontamente effettuato: il libero rossoblu, tardo nello scatto, è stato anticipato dal trentacinquenne Campanini che ha fatto partire un forte tiro battendo l'esterefatto Lonardi.”
Vale la pena però riportare anche le emozionanti / epiche righe di Stefano Pellei: descrive magnificamente uno dei gol che evidentemente ricorda con più gioia, affermando fra l’altro che “...la bordata di collo destro è ciclonica.”
Ed ecco dunque le suggestive parole del nostro più importante “cronista” (dal libro “Ascoli. Centodieci per cento.”).
“E’ rimasto leggendario il gol rifilato al Genoa alla ventottesima del campionato 1972-73. 33’, blitz da cineteca. Rapido invito di Gola a Bertarelli che scorge sulla destra il Campana. Renato ruba tre metri nel breve a Rossetti e Custer Garbarini e quando si prepara alla battuta il pallone è ormai in procinto di accarezzare il gesso che delimita la linea di fondo. Il capitano bianconero vede solo uno spicchio di porta, batte in corsa di collo destro e beffa il sin lì magnifico Lonardi trafiggendolo nell’angolo opposto. Stre-pi-to-so !”
Mazzone negli spogliatoi sul suo bomber: “Se i gol non sono difficili lui non si diverte”.

Dopo il gol:
Fino all’intervallo: “I bianconeri non paghi, si spingevano ancora in avanti, e solo il fischio dell'arbitro per il riposo poneva termine alla loro offensiva…”
E nel secondo tempo, che vede il Genoa attaccare con insistenza e che viene raccontato per “Tutto il calcio minuto per minuto” dal telecronista Piero Pasini: “Ma i bianconeri non avevano esaurito le loro energie e si sono riportati a condurre le manovre di centrocampo…”.
“L’Ascoli s’impone al Genoa e guarda alla “A” !” come titolo a tutta pagina.

Sugli spalti gremiti circa 18.000 spettatori, numero esorbitante davvero al limite (forse oltre…) della capienza.
A 10 giornate dalla fine del campionato il Foggia (la “serie A”) è solo 3 punti davanti a noi !
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Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Serie B 1972/73. Una Nuova Epoca.

Messaggio da asbr73 »

http://www.tuttoilcalcioblog.it/2019/01 ... rcord.html

Tutto il calcio minuto per minuto con Ascoli - Genoa in collegamento

Fra l'altro:

Lo “Stadio delle Zeppelle” gremito in ogni ordine di posti (15000 spettatori)
L’Ascoli ha giocato i primi 45’ a gran ritmo con proiezioni veloci e profonde.
Vinto meritatamente con 4 palle gol nitide nel primo tempo (primo tempo veramente esemplare).
asbr73
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Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Serie B 1972/73. Una Nuova Epoca.

Messaggio da asbr73 »

ASCOLI - TARANTO - 1-0

Gol di Silva di testa al minuto 85' su cross del solito assist-man Steno Gola.
Ascoli quarto in classifica a -3 dal Foggia (ultimo posto utile per la promozione).


PERUGIA ASCOLI - 1-0

Giornata di vento, 10°C, poco pubblico per un Perugia che deve necessariamente fare punti per lasciare la zona retrocessione.
Partita agonisticamente valida, bella, veloce e di buon livello tecnico nel primo tempo.
Con una certa superiorità del Perugia, che costruisce almeno 3 palle gol (Bonci e Lombardo falliscono le occasioni).
L’Ascoli mostra un discreto gioco “a tourbillon” ma raramente si affaccia in avanti.
Confuso e spigoloso il secondo tempo. Un buon Perugia si porta ancora in avanti con decisione (altra clamorosa occasione fallita da Bonci nei primi minuti) ma l’Ascoli è molto ordinato e tiene sotto controllo la partita. Bertarelli a metà ripresa entra in area avversaria tutto solo ma il portiere si butta sui piedi dell’attaccante forse fallosamente e sventa la minaccia, suscitando le proteste dei bianco-neri.
Cresce il nervosismo, tanto più dopo il gol del Perugia: al 27’ un traversone da sinistra su corner trova la testa di Morello, che mando in rete. L’arbitro convalida solo dopo aver consultato il guardalinee.
Espulso l’allenatore Mazzone (scontro verbale con l’arbitro), espulsi anche Schicchi e Bonci per reciproche scorrettezze.
L’Ascoli sul finire comincia “a dannarsi” per ottenere il pareggio ma non riesce nell’intento, anche se a circa 5’ al termine trova un gol di testa con Minigutti che viene annullato su segnalazione del guardalinee.
Il Foggia intanto batte il Catanzaro ed aggancia il Cesena al secondo posto: ora per l’Ascoli raggiungere il sogno della Serie A sembra oggettivamente difficilissimo.


ASCOLI – MONZA – 4 – 1

Mazzone viene squalificato per due mesi dopo l’espulsione subita a Perugia.
L’Ascoli nonostante tutto vince surclassando il Monza (3 a 0 dopo i primi 45’).
Vezzoso, Colautti, Bertarelli, Colombini i marcatori.
Per Bertarelli è il gol nr 11 (capocannoniere del campionato assieme a Petrini e Bordon).
Anzi al 90’ il nostro centravanti fallisce un calcio di rigore che poteva renderlo bomber cadetto “solitario”. Ma è un particolare.
Più importante aver “rosicchiato” un punticino al Foggia.
lafaina2

Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Serie B 1972/73. Una Nuova Epoca.

Messaggio da lafaina2 »

asbr73 ha scritto: giovedì 11 febbraio 2021, 17:27
BRINDISI - ASCOLI - 0 - 1

A Brindisi . dopo la "scoppola" ricevuta in Emilia - l'Ascoli si presenta "guardingo" e molto attento.
La squadra bianco-nera lascia l'iniziativa ai pugliesi (guidati da Vinicio in panchina e da Aldo Sensibile in campo, il migliore dei suoi) affidandosi anche e soprattutto alle parate di un sontuoso Migliorini e sfrutta l'unica occasione buona al 70' con Bertarelli, che dialoga con Colombini e batte il portiere Di Vincenzo con un diagonale: è così che il centravanti regala ad un buon Ascoli la prima vittoria in trasferta.
In classifica situazione come due settimane prima: -4 dal terzo posto e +7 dal terz'ultimo posto, a cui ormai pare "ridicolo" pensare.
Siamo appaiati a quota 19 punti al Como, proprio la squadra contro cui chiuderemo il Girone d'Andata.

L'Ascoli del dopo Natale aveva accusato una battuta a vuoto clamorosa a Reggio Emilia.
Il gol dopo pochi minuti di Vignando e la doppietta di Flaviano Zandoli (migliore in campo)nei secondi 45 minuti, con un ascoli quasi paralizzato, avevano maturato la netta sconfitta.

Era stato, per Ascoli, un Natale molto lieto.
Quasi tutte le famiglie lo avevano potuto trascorrere a casa.
(noi ad esempio dopo un mese di peripezie, eravamo tornati, alla Vigilia, a dormire a casa. Senza che questa e il suo palazzo, a parte "stuccature interne" una "chiave" messa sul fondaco grande del palazzo, fosse stata minimamente "messa in sicurezza".
Valeva ancora l'inagibilità dichiarata dai tecnici comunali, ma nessuno ormai, come quasi tutte le famiglie in situazione analoga, non faceva ritorno a casa.

Per carità, l'aurea e la cappa della paura erano sempre presenti. Ogni discorso aveva il terremoto come condizione, un camion che più fragoroso di altri passava sulla salaria e faceva tremare i vetri, faceva sxcappare tutti dalle proprie abitazioni e trovarsi negli atri a dirsi che non era il terremoto ma un camion.

La notte si dormiva sul chivalà.
Mamma mi faceva dormire in pratica, col pigiama ma con sotto un abbigluiamento "borghese".
Fosse successo qualcosa, avevo pronte le scarpe, il giaccone, capello, guanti e sciarpa tutte sopra la sedia, da prendere e scappare.

Ma si era respirata l'aria di casa e di Natale.

Tra gli altri, eravamo andati a trovare mio Zio e la sua famiglia (Era il fratello di mio padre e papà di Nino Castelli il giornalista).
Infatti c'era pure Nino con figli e moglie.

Embè, qua a sorpresa successe l'incredibile.
Nino rivolto a mamma: "Oh, zia mo una di queste partite che vado fuori da inviato per l'Ascoli per il giornale mi porto Maurizio? Che dici?"

"Nino, quisse sariè cuntiente, ma lentana?"

"Zia, mo la prossima sarebbe a Reggio Emilia, ma non lo posso portare, perchè devo andare due giorni in quanto il sabato devo essere nella sede nazionale del giornale (Resto del Carlino e Stadio erano di Bologna. Da notare che lo Stadio, dopo la Gazzetta dello Sport, era il quotidiano sportivo più letto d'Italia.) perchè devo riunirmi con la redazione, i capi, il direttore, che non vedo mai. Ma la prossima è a Brindisi. Troppo lunga? Si tornerà dopo mezzanotte!"

"Eh no, so faceme più vecina! Quisse dope deve andà a scola lu dì dope!"

(io, colto di sorpresa, non dicevo niente preso dall'emozione)

"La più vicina sarebbe Lecco, ma siamo lì, e poi da Lecco, certamente mi fermo in redazione a Bologna giusto epr vedere in anteprima "l'impaginazione" dei pezzi"

"Nì, pe me se vè che te va bbè tutte. Maurì? Tu che dice, a scola dope lu dì dope ce và?"
"Si, si, vado a scuola e se vuoi il sabato non esco!" eheheheheheheeheh

Bene.

Arriva domenica 14 gennaio 1973 (lo ricordo come fosse adesso questa data. A vedere se è giusta ci andrò dopo aver postato eheheheheheeh)
Alle cinque meno un quarto, come d'accordo, passa Nino con Mini Cooper senape e andiamo!

Ci voleva tempo per arrivare a brindisi. C'era qualche pezzo di autostrada (mi sembra che ne prendemmo a pezzi due o tre, forse tre) ma il grosso era sulla statale adriatica. (impiegammo, credo, sulle sette ore scarse tutto compreso)

Quando arrivammo giù in città (che mi parve povera e desolata...una mia impressione di dodicenne) Nino chiese per lo stadio e una tavola calda aperta.
Ne trovammo una con vista stadio.
Mangiammo il minimo (e chi c'aveva fame? Io volevo entrare)
Verso le due meno un quarto siamo lì.

Io non era affatto abituato all'aria di trasferta vera.
Quella di Entella l'anno prima era stata più una gita che altro.
A cesena c'era un'aria cordiale e di amicizia con loro, tutto ok, senza urli, senza strilli, senza niente.
L'atmosfera dello stadio brindisino in quel pre partita era qualcosa che mi incusse timore sin da fuori la tribuna.

Gente tutta seria che ti guardava di sottecchi.
Arrivò qualcuno di Ascoli, era no un paio di macchine che stava andando in tribuna.
Chiesero ad un signore per un caffè dove potevano o se wera possibile dentro, e questo signore andò via scortese senza dare alcuna indicazione.
C'era tutto un fermento e chiunque era "forestiero" non veniva nè servito, nè guardato, nè aiutato, nè informato.

Nino col tesserino verde, io dietro, taccuino e quaderno in mano, si presentò in tribuna e lo mostrò.
Giornale sportivo nazionale, non era detto fosse ascolano, non era un giornalista locale per la cronaca sull'ascoli.
Si presentava come un inviato del Resto del Carlino-Stadio per la partita Brindisi-Ascoli corrispondente partite della squadra marchigiana.

Furono, invece, con noi molto gentili, a dispetto di tutti gli altri "forestieri" tifosi e no, certamente ascolani.

Era il Giornalista Sportivo nazionale, venuto a seguire Brindisi Ascoli come partita con tanto di pezzo da scrivere.
Gli offrirono, da thermos, più tardi quando era il "tribuna stampa" pure un caffè. Anche a me ma non prendevo caffè ancora.

vabbè dai, mo fra un pochetto incomincia.
I giocatori stanno facendo riscaldamento in campo.
Il campo era una struttura vecchia, avevo già visto a Cesena, più grandi, le gradinate in tubi innocenti. Il terreno di gioco tra il verde ed il marrone, spelacchiato in più punti. Niente a che vedere col Del Duca.

Prima dell'inizio, quando le squadre entrarono in campo, ebbi diversi sussulti.
Ad Ascoli quando entravano le squadre c'era del tifo, c'era anche un tamburo con dei piatti. C'erano le urla di incitamento. Va tutto bene.

Ma a Brindisi si innescarono tre o quattro trombe dei clacson delle auto/camion collegati a megafoni interni dello stadio (paraperoparaparaperopero !)
Fortissimi, lancinanti, rimbombavano sulla tribuna! In diversi punti, gente con la tromba che suonava la carica tipo cavalleggeri!
Alla gradinata alla mia destra, verso il mare presumo perchè si vedeva tutto aperto, che so tutti avevano appicciato giornali e li tenevano in mano tipo torce! Un'atmosfera surreale, sembrava davvero, detto col senno di poi, la fossa dei leoni!

Senza parlare poi delle invettive di buona parte dello stadio verso l'ex Campanini (il più temuto e conosciuto degli ascolani nonchè ex) e verso Colautti (ex bari quindi nemico a prescindere).
Fu così per tutta la partita, ma quasi incessantemente: "Campanini rifiuto del calcio!" "Vecchio! Ritirati!" Colautti Colautti vaffa#####!" "Barese piscianculo!" ecc...

Insomma mi feci piccolo piccolo e dicevo tra me: "ma come facciamo a non perdere qui?" "Questi se vinciamo li ammazzano ai nostri!" e via.

Atmosfera intimidatoria che su di me sortiva bene l'effetto.

Ma anche quei sette otto ascolani presenti sotto di me in tribuna, li vedevo zitti, mogi, senza reazione, quasi di nascosto guardavano la partita.
Mi impressionai veramente! Non ero abituato. Atmosfera da vecchio ballarin, col senno di poi.
Niente a che vedere col Del Duca.

In campo impressionò subito la loro coppia centrale (Cantarelli capitano e Papadopulo (l'allenatore ndr) rispettivamente libero e stopper. Altissimi, più di Campanini).

Loro le ultime due partite le avevano fatte in trasferta, ma la precedente, quella della vigilia di natale, avevano battuto in casa niente podimeno che la capolista Genoa! E poi come: 3-0!
(erano anche loro, come noi, matricola di serie B, l'anno precedente avevano vinto il campionato di C girone C. Stavano vivendo un sogno come noi)

Inizia la partita e Nino, unico mi pare tra i quattro/cinque, presumo, giornalisti presenti sulla nostra linea, fa partire un cronometro!
(o ca##o, mo ho capito come fanno a vedere il minuto delle azioni!)

Vabbè la partita, specie nel primo tempo, anche grazie a quell'atmosfera infernale, pareva volessero farci a fette!
Ma l'ascoli si difendeva benissimo, rispondeva colpo su colpo e se debbo dirla tutta, anche se timido pure con me stesso, a me pareva che eravamo più bravi noi.

Nel secondo tempo alla metà Bertarelli li infila di sinistro e la partita finisce lì.
Abbiamo, per la prima volta, vinto in trasferta in serie B! Prima volta ed io c'ero! Che goduria raccontarlo agli altri il giorno dopo.
Ma ero serio, molto serio tanto che Nino mi disse: "Guarda puoi anche ridere e farti vedere che porti l'Ascoli, mica ci mena nessuno!" Ma io, aldilà del piccolo sorriso a lui, restai serio e felice dentro eheheheheheheheh.

Bene bene, adesso inizia la seconda di tre parti.

Finita la partita, già da sopra, Nino raccoglie il cronometro. Prende quaderno e taccuino, aveva un lapis non una penna. Lo tempera di nuovo e scende.

Sempre tesserino in mano, entriamo in piccolo corridoio buio. Mi dice di andare in una stanzetta dove vedo un telefono e un paio di tavoli. Era la sala stampa e mi èparcheggia lì.
Vede Vinicio e lo vedo fermo lì che parlano qualche minuto. Nino va di taccuino.
Poi si infila dentro una porta (era lo spoagliatio dell'ascoli) e ne esce dopo dieci minuti.

Torna in sala stampa, c'era tanta gente, ma nessuno tranne un paio, coi taccuini in mano.
Lui si mette su di un tavolo, scrive, riordina, fa segni sul quaderno e va al telefono. A fianco a me che stavo seduto.
Telefona. Chiede la linea a carico del destinatario, dopo un pò viene accettata e inizia a dettare al dimafonista della redazione del resto del carlino i pezzi.
Sì erano più pezzi.
Uno con minore spazio culla pagina nazionale del resto del Carlino. Uno più competo per lo Stadio quotidiano sportivo nazionale. Uno ancora più esaustivo (e dettava pure il titolo raccomandandosi di non farlo cambiae dal capoeredattore locale: Metti o : "L'ASCOLI ESPUGNA BRINDISI! con Bertarelli bucaniere" "ASCOLI CORSARO! vince a Brindisi con bertarelli. Prima vittoria in trasferta"
Poi gli dà i pezzi minori quelli con le interviste ai mister e a Bertarelli

Oltre mezz'ora forse di più.

Torna Mazzone e parla ancora con Nino e poi con Vinicio e altre persone, giornalisti locali di brindisi o vicino, credo.

I giocatori e la squadra sono pronti per partire col pulman.
Mazzone dice anche a Nino che loro si fermeranno a fare cena da una parte.
Nino dice che si fermerà a Monopoli, che conosce e perchè deve chiamare la redazione ascolana per vedere che pezzo sta nascendo.

Arriviamo a Monopoli che sono dopo le otto.
Nino chiama in ascoli una decina di minuti.
Finalmente più rilassato e da quel momento, vedo, che mi dà molta più disponibilità.

Fine prima di due parti. La seconda poi...che è quella pregna della trsferta brindisina.
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