Le sfide da raccogliere

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lafaina

Le sfide da raccogliere

Messaggio da lafaina »

Le sfide da raccogliere.

Questione Stadio

E’ di fondamentale importanza per il futuro della tifoseria ascolana, per la società e per il “portare l’Ascoli” inteso come valore sociale di primaria importanza.

Lo stadio qualunque cosa si decida tecnicamente, deve arrivare ad essere di proprietà.
Immediatamente o attraverso percorsi di riscatto di proprietà ecc…

Ragazzi, pensateci, oggi chi voleva comprare l’Ascoli di Benigni cosa acquistava?
Capece e qualcun altro e basta! (nemmeno un cencio di centro sportivo!) Oltre al blasone di una storia, sia ben chiaro.

Invece, proprio adesso che abbiamo finalmente una proprietà illuminata (rendiamoci conto. Non è la situazione economica solida – che è notevole - la vera forza di questa proprietà, ma la sua “veduta e la sua intelligence”!
I suoi componenti formeranno una governance orientata al bene dell’Ascoli tenendo in conto i valori sociali.
Fateci caso, da quel poco che abbiamo potuto vedere emerge una qualità in queste persone:
come le stoffe scozzesi: sono preziose al tatto fuori, curate e ben fatte, eleganti; ebbene, se le rivolti, mantengono la stessa preziosità.
Impressionante!
Almeno questo è quello che ho ricavato in questi giorni, vedendole da vicino: da Francesco e Signora, a Battista e Piero, fino a Giuliano e Gianluca.) e capace.

Si tratti di riqualificare il Del Duca (e l’area) o si tratti di rifarlo ex-novo in altro sito.

(Io preferisco riqualificare il Del Duca per tutta una serie di motivi, che non vanno solamente verso i motivi della tradizione ecc… ma tutti gli stadi moderni, d’Europa, (Germania e Inghilterra in primis) sono ubicati nell’area urbana delle città.
Lo stadio che “vive” sette giorni su sette per 365 giorni l’anno. Centro di tutta una serie di attività e iniziative (sportive, sociali, culturali, economiche) dinamiche e tutte che indicano che “l’ASCOLI” c’è.)

Ma divenirne proprietari implica una serie di problemi finanziari ed economici.
Non basta dire “vogliamo questo e chiediamo quest’altro”: occorre prenderci le nostre responsabilità come tifoseria.
Capiamo che non deve esistere l’assistenzialismo politico o di altro genere, dobbiamo cambiare cultura come tifoseria.

Come la ns zona industriale nata con la Cassa del Mezzogiorno.
Ci ha assistito dandoci un immenso serbatoio di lavoro e di benessere per vent’anni.
Ci ha fatto bravissimi nel sindacare diritti del lavoro (giusti per carità. Non fraintendetemi, voglio dire altro, ragazzi), nel protestare quando le cose andavano male ecc…
Ma ha tolto lo “spirito imprenditoriale” nell’ascolano.
Tutti pronti a lavorare secondo le regole e anche con qualità e professione, ma pochissimi (li contiamo sulle dita di una mano) disposti ad intraprendere, investire, rischiare, responsabilizzarsi in maniera vera nel mondo dell’economia, ecc…

Questo ha fatto sì che, nel momento della crisi di quel sistema assistito andato a sposarsi con una crisi economica (già quando era ai bagliori, non facciamoci ingannare dal perdurare di questa crisi attuale. Le ns fabbriche in zona e l’indotto, hanno cominciato a chiudere una dopo l’altra alle prime avvisaglie della crisi, segno di una struttura fragile e una mentalità di poco respiro.

Così sarebbe per l’Ascoli futuro.
Se la tifoseria non si prende le sue responsabilità vere, e non alza l’asticella della sfida ai massimi livelli, rischia, passato Bellini con i suoi soci, di tornare agli ultimi sei o sette anni, se non fa dei passi importanti, assumendosi dei rischi.

Occorre dialogare con la Società per capire la fattibilità finanziaria e strutturale dell’opera. Attingendo a tutti i canali possibili e sviscerandoli o farglieli sviscerare.

Per la sostenibilità iniziale dell’investimento (i capitali)

Accordi con le Istituzioni per capire e conoscere fino a dove possono arrivare in un progetto che preveda (anche in futuro) la proprietà dello stadio tutto inteso.

Accordi con le Federazioni di riferimento per capire e conoscere di quanto e come possono venire incontro a una società che fa simile investimento.

Accordi istituzionali con chi può partecipare ad un’opera di alto valore sociale (quale diverrà il futuro stadio dell’ASCOLI! Perché questo deve divenire): immagino la Fondazione Carisap con contributi a fondo perduto per esempio.

Accordi istituzionali con la TIFOSERIA (in questo caso investendo l’Associaizone che ha natura giuridica) che lavori e si impegni a sensibilizzare la partecipazione (in varie forme. Alcune delle quali, magari, le vediamo nel prosieguo di questo mio lungo scritto. Spero sia denso e non annoi. Infatti cerco di non orpellarlo di aggettivi e non renderlo pesante: asciutto.) di tanta tifoseria che va oltre il recuperabile (quella recuperabile è ns mission recuperarla a prescindere).
(immaginate uno stadio di proprietà. Già perché è nuovo e comodo potrà avere circa 1.000 spettatori in più. Lasciando netto: la categoria; il momento della squadra; la sensibilizzazione vs i tifosi.
No, 1.000 in più solamente perché è nuovo ed accogliente!
Poi.
Altri 1.000 (o dico cifre così. Non prendetemi alla lettera. Questi sono studi e lavori da fare seriamente. A me basta portare acqua alla causa che è quella della proprietà dello stadio)
perché, attraverso lo stadio si fanno innumerevoli iniziative che coinvolgono territori e città, che danno utile sociale e ricadono sul tessuto che invogliano questo numero a venire a vedere l’Ascoli – poi magari, iniziano a “portarlo “ più di noi eheheeheheh.

Già saremo 2.000 per una media di ricavo di 10 euro a biglietto fanno Euro 20.000;
se lo moltiplichiamo per venti/venticinque partite l’anno (perché uno stadio nuovo implica anche amichevoli di livello) fanno 400/500 mila euro in più di incassi derivanti unicamente dallo stadio nuovo, dinamico e accogliente.

(ma non basta! Molto altro deriverà dalla sua gestione di cui parlerò nel prossimo step.)

Immaginate un mutuo del Credito Sportivo trentennale.
Già 12/15 milioni (400/500 mila per i 30 anni di durata del mutuo) per l’operazione finanziaria potremmo tirarli su.
Ma la tifoseria deve farsi garante, non solo a parole, ma anche prendendo impegni veri e dettagliati,
con la governance della Società. )
Quando parlo di tifoseria che deve prendersi le responsabilità e di portare la sfida al massimo livello…ecco, questo è un esempio.
Se vogliamo qualcosa per sempre e di nostro e che l’Ascoli patrimonializzi.
La casa! La vera casa…

Per la sostenibilità economica (la gestione)

Uno stadio deve “vivere” sette giorni su sette per 365 gg l’anno.
Non deve essere una cattedrale nel deserto.

(non pensiamo, per favore, a esercizi, centri commerciali e attività economiche in genere.
Queste cose vengono dopo e solo se sappiamo generare elevati utili sociali che ricadono sulla comunità dei tifosi e non)

Le cose bisogna farle bene oppure è inutile iniziarle. Poi si sbaglia, nella strada intrapresa, ma questo è ovvio.

La società deve gestirlo a costo zero, anzi guadagnarci sopra. (almeno nella gestione e manutenzione ordinaria, per la straordinaria si deve fare un altro discorso)
Sviluppare sinergie positive da circolo virtuoso può farlo ( e questa governance attuale lo sa di certo. I segnali indicano che lo ha capito).

Come? Attraverso una tifoseria che si prende le responsabilità e non rimane lì a farsi assistere. (torniamo sempre lì). Anzi si attiva sia nell’impegno che con l’ingegno.
(la tifoseria è trasversale. Aggancia tutti i ceti sociali; vi appartengono tutte le professionalità, arti e artisti, imprenditori e operai, giovani, meno giovani; geograficamente arriva in diverse località italiane e paesi stranieri: è pregna nel territorio che va dal maceratese fino alla val vibrata e ad ovest verso l’amatriciano. Ha una tale potenza latente che non ci rediamo conto)

Immaginate l’area stadio praticamente in città.
Ci sono locali e sale. Molte.
Faccio solamente degli esempi (sto andando a braccio, anche se sono mesi che penso agli sviluppi atti a far crescere la tifoseria affinchè possa emendarsi da gestioni tipo benigni per sempre).

La tifoseria fa accordi formali e giuridici con la società per la gestione dello stadio (tutto inteso: dal manto erboso, agli spogliatoi, alle pulizie, all’innalzamento socio-culturale ed economico dell’intero impianto).

Dentro questo stadio, ad esempio, ci sono diversi uffici ove le società sportive dilettantistiche cittadine e anche le altre di discipline sportive, ci fanno le loro sedi.
Ci sono anche sale riunioni attrezzate. Molto attrezzate. Che vengono usate da gruppi della tifoseria (immaginiamo gli ultras); dalle associazioni no-profit (che lavorano per il sociale. Ricordiamoci che tra qualche anno, come da progetto presentato, nasce la “Bottega del sociale” della Fondazione Carisap presos i locali ex cinema Olimpia. Dove tutte le associazioni no-profit avranno i loro sportelli e dei sostegni a livello di consulenza e non solo. Se abbiamo, nello stadio, delle sale attrezzate ad alta tecnologia con cui supportarle, quel luogo diverrà il crogiuolo della attività sociali cittadine e non. Come la Bottega del sociale diverrebbe il suolo amministrativo e non di dette associazioni).
Immaginate dentro quante idee e progetti nasceranno.
Un luogo che diverrà frequentatissimo, tutti i giorni. Lo stadio di Ascoli non più cattedrale sempre chiusa ma luogo open comunque e fulcro di attività che generano utile sociale.

L’Associaizone dei tifosi (ovvero la tifoseria) giuridicamente riconosciuta che gestirà spazi e tempi, sarà essa stessa di aiuto a dette associazione nell’operatività e riuscita dei progetti sociali.
Lo può fare perché andrà in aiuto quand’anche sarà partner ecc…
Un piccolo esempio: l’Associaizone Ascoli da Vivere decide di pulire, come fa, la città dalle scritte sui monumenti e nelle rue e da immondizia cronica. Decide insomma di restituire decoro alla città storica.

Numericamente la sua forza di volontari, encomiabili, si attiva, ma arriva fin dove può (e Ascoli da Vivere, il suo lavoro, lo fa quasi sempre bene e al meglio).
La tifoseria, partecipe gomito a gomito con lei, decide di aiutare in questo lavoro.
Guidata dai responsabili di Ascoli da Vivere mette a disposizione centinaia di braccia in più e non solo braccia, per la riuscita del progetto “decoro”.

Inoltre, dato la presa che la tifoseria dell’Ascoli ha sull’opinione pubblica, aiuta a dare voce e forza all’educazione al decoro che Ascoli da Vivere fa alla cittadinanza.
Si rende molto più vigile (la tifoseria), perché estesa e trasversale, degli associati della no-profit.

Otterremo cinque risultati in uno (con una sinergia tra Ascoli da Vivere e chi “porta l’Ascoli”.
1) Il decoro della città sarà migliore sia nell’immediato che nel tempo.
2) La gradevolezza non farà dire al turista (e all’ascolano): “Ascoli è bella, sì. Però se fosse tenuta meglio…”
3) Svilupperebbe nel tifoso un senso civico migliore e dinamico (sempre più pronto a dare
Il suo contributo al decoro della città)
4) Attrarrebbe “Ascoli da Vivere” verso un giudizio sempre più positivo verso il tifoso di calcio. Non lo vedrebbe più come il matto che va vedere la partita dove giocano milionari in mutande invece di pensare a cose più serie. Si romperebbe questo pregiudizio. E anzi il tifoso che porta l’Ascoli verrebbe visto, finalmente, come una vera e propria “risorsa sociale”!

Capite?
(adesso sviluppiamo questo per diversi ambiti sociali cittadini e per diversi progetti , quante “risorse utili socialmente” creeremmo)
Lo stadio e i suoi tifosi come il centro dell’utilità sociale della città. Grazie al suo luogo (lo stadio) e ai suoi numeri (solo oggi l’Associazione Solo x l’Ascoli, ad esempio, conta 700 iscritti.

Mettiamoci pure che gli spazi possono essere notevoli.
Immaginiamo di farci dentro (con l’aiuto del Comune, stavolta sì) una biblioteca di altissimo profilo e tecnologicamente avanzatissima (tipo e meglio di quella di Maiolati-Spontini a Moie). Utilissima per le scuole e per gli studenti anche universitari. Ma anche per le persone normali che hanno bisogno di trovare cultura.
Ma un qualcosa con un target culturale, tecnologico e etico di altissimo valore.
Frequentatissima, aperta per molte ore, dinamica, foriera di incontri per tutti i tipi di cultura giovanile e non. Di profilo elevato.

Lo stadio avrebbe la vita tutti i giorni e tutte le ore.
(ora io ho detto la mia, ma immaginiamo che circolo di idee e di cose la tifoseria può sviluppare. Io conto per uno, naturalmente, Tenete sempre presente che le mie sono solamente esempi per far vivere lo stadio giornalmente)

Già uniremmo in connubio: cultura-apprendimento-studio-socialità-sport in un solo collante: L’ASCOLI!

Il tutto corredato da una tecnologia d’avanguardia.
Dentro lo stadio, i suoi luoghi debbono avere nel tutto una tecnologia d’avanguardia, capaci di essere utili nel luogo e altrove contemporaneamente.

Capisco di essermi dilungato, è quasi un’ora che scrivo a braccio eheheheheheheh

Seguitemi un altro attimo. Anche domani o più tardi. Metteteci dell’altro vostro.
Sbizzarritevi. Seguite i vs desiderata.

Torniamo a noi.

Oltre questo dentro ci sarà il museo dell’Ascoli unito a molto di Ascoli e territori. (va bene).

Ma la tifoseria cosa fa e come riesce a tirare su le risorse per pagare tutto questo e attrarne altre per la Società di calcio?

La cosa non è facile. Va graduata.
Step by step.

I progetti vanno rispettati nei gantt delle operazioni e nel reperimento delle risorse economiche, altrimenti sono invalidi.
Ripeto: oltre l’impegno, le belle idee, ci vuole l’ingegno, l’abnegazione e l’approccio professionale e la collaborazione stretta e ferrea, istituzionale, con la propria società ASCOLI.

Questo luogo, in un modo o nell’altro, che è lo stadio, è vivo, con le iniziative e attività intraprese.
Quindi frequentato e qua ci agganciamo le attività commerciali (gestite direttamente e non) tipiche dei luoghi frequentati. Con target adeguati al luogo.
Quindi si cominciano a vedere le risorse.

Che non bastano è ovvio.

Immaginiamo una tifoseria tesa a fare merchandising sul proprio marchio che è la sua squadra sportiva.
Ma non ad Ascoli e territori, bensì nel mondo attraverso canali telematici e utilizzando le più avanzate tecnologie atte a suscitare interessi.

Un sito (di altissimo target, ben strutturato, esaustivo e professionalmente valido per reggere gli impatti e gli obiettivi che si prefigge) che raccolga attorno a sé, partendo dall’Ascoli (con tutto quel che è: dalla storia, alla fotografia, ai risultati ecc…), tutti gli altri riguardanti Ascoli, i suoi territori, le sue eccellenze, la sua cultura, le sue Istituzioni (anche nei funzionamenti anche di semplice utilità), le sue accoglienze, i suoi luoghi commerciali, le sue storie, le sue tradizioni, i suoi progetti, le sue cose da mettere in vetrina ecc…
E che si propaghi, partendo dall’Ascoli, per il mondo.
Avete idea di quanta forza ha lo scouting di una tifoseria come quella ascolana, sparsa nel mondo?

Convogliando questa forza, coagulandola, rendendola partecipe dei destini della propria squadra del cuore, essa propagherà non solo lo sport, ma tutto quel che ne consegue, dalla cultura, ai prodotti d’eccellenza, ai luoghi, all’arte (immaginate solamente che attraverso il sito della tifoseria, si agganci quel gruppo eccellente che è “Ascoli: la città del travertino” presente su face book. Sarebbe il biglietto più in vista e più partecipe per l’attrazione del turismo reale e virtuale di Ascoli nel mondo.)

Sembra fantascienza, vero? No. È frutto di impegno e ingegno e di fare le cose per gradi e seriamente. Senza aver paura che l’asticella è alta. Bisogna allenarsi e prepararsi a puntino.
Metterci coscienza e essere consapevoli che “chi porta l’Ascoli” questo lo può fare. Perché ha la passione ed è tutt’uno con la squadra.

Creare canali simili significa trovare e far trovare, diversi sponsor che verranno attratti dalla possibilità di essere agganciati a simile canale, perchè possono vendere i loro prodotti e perché si fanno conoscere da possibili innumerevoli clienti. (qui, col tempo, la tifoseria gestore del canale deve istituire anche una task force di “nucleo di controllo qualità professionali” che siano anche in grado di fare audit di qualità agli inserzionisti e ai prodotti che reclamizzano e vendono attraverso detto canale. Sempre perché o le cose le facciamo bene o è meglio non farle affatto e restare con questi quattro guai)

Ti finanzieranno loro detto canale e sarà loro interesse darti le risorse per sviluppare i progetti.
Sia attraverso sponsorizzazioni dirette che finanziando e capitalizzando la società. Oppure l’Associaizone che li usa per acquisire, e quindi portare capitali, quote del capitale dell’Ascoli.

Aiutando la società. Senza mai toccare le scelte sportive che spettano di stretto dominio di chi la governa.

Visto dove si arriva (e ci si arriva)?

Questo darebbe, nel tempo, una base sempre più solida alla società, equilibrandola sempre più, e capace di resistere ai momenti di tempesta e agli avventurieri.

Creerebbe una saldatura inossidabile tra: Società-tifoseria-territorio-socialità, difficile da spezzare.

Dai mi fermo qui, ci sarebbe molto altro. Perché non si è parlato di Centro Sportivo e della necessità, sempre col tempo e coi passi giusti ma già guardandola da adesso, della creazione di una polisportiva ASCOLI che racchiuda e dia gli spazi, a diversi altri sport cosiddetti minori.

L’Ascoli al centro di tutto, la passione sempre viva, il bianconero come nucleo centrale imprescindibile che, come una pietra gettata nello stagno, propaga le sue onde. Un continuo gettare pietre nello stagno e un continuo propagarsi.

Il tifoso davvero sentirà l’Ascoli come “sua” e come qualcosa che gli appartiene perché sarà lui il primo a curarla e mantenerla.

Con questa Società fatta da questi uomini che io ritengo capaci e illuminati, questo discorso e questi progetti potranno avere spazio (molto più di quel che crediamo.).

Ecco perché il futuro immediato del progetto stadio deve prevedere la PROPRIETA’ dello stesso all’Ascoli. Anche nel tempo…ma questo è un must cui la tifoseria deve guardare e convincere con la forza della propria credibilità (e dei fatti….non dimentichiamolo) i nuovi proprietari a non perdere questa possibilità.

Qualsiasi cosa e qualsiasi vincolo burocratico ci sia.

Ragazzi, con Francesco Bellini e soci, possiamo mettere le fondamenta per un Ascoli che ci sopravviva a tutti attuale proprietà e attuale tifoseria comprese.

Non c’è solo il domani c’è anche il dopodomani, non dimentichiamocelo mai.


Inciso personale.

Io credo che in questi 130 giorni di mandato presidenziale dell’Associaizone Solo x l’Ascoli sono riuscito nel mio primo intento: far mantenere una dignità alla tifoseria calpestata negli ultimi 6/7 anni.

Ho lavorato
(sempre insieme a tutti è. Non dimentichiamo che questo è stato un lavoro e dei desiderata comuni a moltissimi di noi dentro l’Associaizone. Il merito è del gruppo e della saldatura che ha saputo creare con le altre componenti la tifoseria, Ultras in primis, ragazzi incredibili)
per darle una credibilità a tutti i livelli (non so se ci siamo riusciti bene).

Certamente abbiamo mantenuto e continueremno a mantenere un profilo etico altissimo.
Moralmente ineccepibili (senza moralismi) e concreti negli obiettivi.

Si pensi solamente alla gestione ferrea a e specchiata, fino all’euro, della raccolta fondi effettuata per l’esercizio provvisorio della curatela fallimentare (di cui fra un paio di settimane daremo tutti i resoconti senza artefizi).

Anche se, finora, facendo un parallelo, pensiamo che l’Associaizone sia un ospedale.

Ha dovuto lavorare, giocoforza, dati gli avvenimenti che si succedevano un giorno sì e l’altro pure, da settembre al 6 febbraio, e fungere unicamente da Pronto Soccorso.
Lo ha fatto abbastanza bene, ma tutto era incentrato solamente sul Pronto Soccorso.

Adesso è ora che funzioni da ospedale vero: con sale operatorie, attrezzature adatte e specifiche, eccellenze e corsie e sale d’aspetto.

Adesso però, è ora di lasciare (a parte l’ordinario che espleterò in un paio di mesi, dato le responsabilità, fino ad arrivare alla prima assemblea generale degli associati) a un altro che vorrà venire dopo di me.

Le linee guida, dal supporter trust alle future possibili strade, le ho indicate.
Certo, da carattere, ho scelto sempre le strade più difficili.
Perché se ho un dubbio scelgo sempre quella più difficile.
Ma questo, è certo, è l’unica strada, anche se magari scomodissima, anche se l’altra ce l’avevi tracciata, che ci fa crescere e non ci fa rimpiangere nulla.

Mi spiace, e parlo a quelle persone che hanno percorso e aperto con me queste strade impervie, di avervi messo così sotto torchio.

Io ve lo volevo dire, quando mi avete eletto per acclamazione, che avrei percorso certi sentieri ehehehehehehheheh

Maurizio "Cera" Castelli
Boro

Re: Le sfide da raccogliere

Messaggio da Boro »

.
Ultima modifica di Boro il martedì 18 febbraio 2014, 9:41, modificato 1 volta in totale.
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Re: Le sfide da raccogliere

Messaggio da sempre fidelis »

Oh Maurì...nen è che tiè pigliat la "pastichetta trasparente" che prendeva il protagonista del film "Limitless"? :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Grande Maurì!! :okyy: :okyy:
Ultima modifica di sempre fidelis il lunedì 10 febbraio 2014, 23:32, modificato 1 volta in totale.
Sempre Fidelis

Frasi di Vujadin Boskov

Ascolano o con piedi sotto terra, o con piedi sopra cielo... mai ascolano con piedi sulla terra!
Benny Carbone con sue finte disorienta avversari ma anche compagni.

L'Italia calcistica "vede e giudica"...
Finale Play off Perugia:...noi 8000/voi 4000 scarsi...ma de che steme a parlà!

A proposito di pecore...leggi qui...
http://www.corriereadriatico.it/ANCONA/ ... 6064.shtml
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Re: Le sfide da raccogliere

Messaggio da akkussamondra7 »

Boro ha scritto:Da leggere 3 volte:

1) per sognare
2) per capire
3) per proporre

Diamoci da fare...
TUTTO SAVEPLAYDELDUCA in un unico link
https://goo.gl/lIxoj0

SAVEPLAYDELDUCA ---- ARE YOU READY?!?
https://www.youtube.com/watch?v=0H1oIIC4BE4
GLI STADI DI COSTANTINO ROZZI
https://www.youtube.com/watch?v=l0-lPiqRnsQ
koraè
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Re: Le sfide da raccogliere

Messaggio da koraè »

lafaina ha scritto:...Maurizio "Cera" Castelli

Adesso diamoci da fare .....qualsiasi idea deve venire fuori in modo da poter creare un supporto coinvolgendo la società in primis .... curcemece li maneche! :okyy:
Ultima modifica di koraè il lunedì 10 febbraio 2014, 23:03, modificato 1 volta in totale.
"Cari ragazzi, per guardare il cielo bisogna mantenere i piedi per terra"

Costantino Rozzi.

(Ascoli 79-80, con rimonta verso la zona Uefa)
Boro

Re: Le sfide da raccogliere

Messaggio da Boro »

.
Ultima modifica di Boro il martedì 18 febbraio 2014, 9:42, modificato 1 volta in totale.
koraè
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Re: Le sfide da raccogliere

Messaggio da koraè »

:mrgreen:
"Cari ragazzi, per guardare il cielo bisogna mantenere i piedi per terra"

Costantino Rozzi.

(Ascoli 79-80, con rimonta verso la zona Uefa)
caio vidacilio

Re: Le sfide da raccogliere

Messaggio da caio vidacilio »

siamo con te PRESIDENTE...sfida difficile ma affascinante..nulla ci è precluso!
Ascoli MEA LUX
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Iscritto il: venerdì 7 febbraio 2014, 15:32
Settore Stadio: Tribuna Est

Re: Le sfide da raccogliere

Messaggio da Ascoli MEA LUX »

O.K. Presidente,ho grande stima di te e condivido cio' che dici pero' faccio delle riflessioni :
Mi sta' bene il MASTERPLANE sia in termini di riqualificazione stadio sia per cio' che attiene la nuova forma mentis da sviluppare nei tifosi
condivido la passionale e certosina esposizione del KNOW HOW per conseguire i targets prefissati e compiere il salto di qualita' a tutti i livelli sociali e istituzionali,pero' mi chiedo se lo START UP possa avvenire prima di 4/5 anni nella ipotesi migliore partendo dall'assunto imprescindibile che prima SAN FRANCESCO del CANADA & Co. caccino parecchi QUATRI' PER DIVERSI ANNI. Mi permetto amichevolmente di muoverti un appunto: la credibilità a cui credo tu ti riferisca e il senso di responsabilita' dei tifosi come delle persone in genere cresce col tempo quando i fatti e i FUCKING MONEY producono i loro frutti !!
Ce vo' furia tiembe. Speriamo davvero che tu non sia un innamorato e inguaribile visionario del Picchio, ma un novello Martin Luther King ("I have a dream") piuttosto che un J.F.K. ("Ich bin ein Berliner" . Saluti e complimenti. Ciao. :okyy:
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anziVINO
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Iscritto il: venerdì 24 maggio 2013, 8:03
Settore Stadio: Distinti

Re: Le sfide da raccogliere

Messaggio da anziVINO »

Penso a come stavamo messi prima di natale rispetto ad ora e mi vengono in mente le magiche parole di Boskov (quelle a proposito di dove l'ascolano tiene i piedi). Lo juventus stadium é costato 105 milioni di euro + 20 milioni per acquistare la terra (41000 spettatori). Lo stadio di Teramo é costato 50 milioni (7500 posti). Diciamo che per costruire un nuovo stadio ad Ascoli ci vorrebbero 70-75 milioni di euro. E chi se li accolla? Negozi, biblioteche, museo, ristoranti....chi li apre e chi li gestisce? Sento in giro gente che dice "prendiamo l'esempio del Barcellona"....ma per favore, voliamo bassi, non facciamo paragoni con le squadre delle metropoli europee e che ogni giorno impiegano 8-9 ore solo per lucidare coppe e trofei che hanno in bacheca. Concentriamoci sul prossimo campionato di serie c che sarà difficile.Al massimo quello che serve in maniera URGENTE é che sindaco e società si mettano d'accordo sulla CONVENZIONE perché é assurdo che nel 2014 lo stadio di una società di calcio sia un baraccone pubblico dove un benigni qualsiasi puòpermettersi di non pagare affitto e utenze per diversi anni e poi pagano i contribuenti
http://www.youtube.com/watch?v=21G6C6turbM
lafaina

Re: Le sfide da raccogliere

Messaggio da lafaina »

Ciao Ascoli Mealux.

Infatti la mia tempistica per il pieno regime del progetto (vado a spandere, nulla di ancora scientificamente studiato) va verso due step da tre anni (ossia sei anni).

I primi tre perchè lo stadio, in tutti i suoi aspetti, non lo completi prima di tre anni.
Questi li devi usare per avviare tutte le iniziative ecc...

I secondi tre per attuare sul terreno la forza del tuo progetto e magari cambiarne qualcosa per tattica.

Questione finanziaria per l'investimento.

Infatti io parlo anche di acquisire la proprietà per gradi.
Ovvero, ti pago l'affitto ma che esso abbia la possibilità che, a un certo numero di anni, io possa farl valere il diritto di riscatto ad una certa somma pattuita.

Oppure, visto che la figc sta spingendo per una legge agevolativa per la squadra che decide per lo stadio di proprietà, sia in termini di abbattimento di costi, che di contribuzione a fondo perduto, che di mutui agevolati presso il Credito Sportivo, ecco che Comune e proprietà possono formare una specie di company per l'acquisizione del nuovo stadio.

Due sono le contrindicazioni. (in un caso e nell'altro)

Se lo stadio lo fa il comune di Ascoli (ovvero la politica, pur stimando molto Guido Castelli ecc...ma parlo di politica in genere. E poi i sindaci cambiano) si rischia di farlo impantanare per la sua completa realizzazione e messa a punto.

Se lo stadio lo fa la proprietà di tutto punto, succede quel che dici, ci sono troppi soldi da investire prima di iniziare a vedere qualche beneficio sostanziale.

Ecco perchè a me piacerebbe un progetto in company.
Il comune elabora il progetto.
Insieme alla società si muovono presso le istituzioni sportive e finanziarie.
Fanno divenire partner anche chi può spendere soldi annualmente per il sociale e per le strutture sociali, come ad esempio la Fondazione (bastano 300.000 euro l'anno che la fondazione per la struttura elargisca. D'accordo so bene che la fondazione fa le programmazioni triennali e quindi non si può impegnare per più di tre anni. Ma ogni tre andremo avanti, magari facendoci le manutenzioni straordinarie. Questo oltre i progetti e i contributi c/esercizio che ci potresti fare con la Fondazione.).

Poi, però, è la società che porta avanti i lavori allo stadio e ne controlla gli stati d'avanzamento dell'opera.

In fase di elaborazione, fossi nel comune e società, farei partecipare un paio di ingegneri della tifoseria.
(ad esempio, io sono da varie settimane che attendo da un ns ingegnere che addirittura ci ha fatto la tesi di laurea sulla riqualificazione del Del Duca, un paio di anni fa; un progetto tenendo presente l'economicità e la fruizione del nuovo stadio.

Naturalmente il lavoro è lungo e gratis, e quindi avevamo preventivato che lo avremmo presentato verso aprile, ma questo molto prima che si sapeva che Bellini e soci si sarebbero interessati. Addirittura si doveva ancora fallire quando iniziammo a parlarne stretto.)
Ecco, io non dico che deve passare il nostro progetto (non siamo e dobbiamo essere presuntuosi), ma che esso vada confrontato con altri sì. E che la ns formazione di tecnici stia ai tavoli tecnici per controllare gli stati dei lavori sì!

No, io la credibilità, intendevo dire quella conquistata in 130 giorni, tutti vissuti sul filo.
Partiti tra lo scetticismo e le "chiacchiere" (ma perchè hanno voluto fare questa Associazione? Chi c'è sotto? -- oppure da parte di chi stava schierato con la società e la "vedeva lunga" -- Quessi da chi sono manovrati? Qual è il politico o l'interesse che li manovra, li guida? --- o anche --- quessi mirano a guadagnare, adesso fanno questo e quello e poi sa quanto si mettono in tasca ---- ma dove vanno a finire sti soldi?), con serietà, con fatti, ci siamo guadagnati la stima della maggioranza.
Intendevo questa credibilità.
E poi, a 75 gg da quando eravamo nati, se non avevamo rotto il muro di diffidenza, come facevamo a raccogliere e tenere nel ns c/c dedicato, una cifra di circa 25/28.000 euro (in neache dieci giorni), praticamente per strada? Non ce li avrebbe dati nessuno, se avevamo dato adito al minimo dubbio.

Parlo di questa credibilità, Ascoli, chiaro che l'altra credibilità te la devi conquistare giorno per giorno e volta per volta.

Ciaooooooooooooooooo
lafaina

Re: Le sfide da raccogliere

Messaggio da lafaina »

anziVINO ha scritto:Penso a come stavamo messi prima di natale rispetto ad ora e mi vengono in mente le magiche parole di Boskov (quelle a proposito di dove l'ascolano tiene i piedi). Lo juventus stadium é costato 105 milioni di euro + 20 milioni per acquistare la terra (41000 spettatori). Lo stadio di Teramo é costato 50 milioni (7500 posti). Diciamo che per costruire un nuovo stadio ad Ascoli ci vorrebbero 70-75 milioni di euro. E chi se li accolla? Negozi, biblioteche, museo, ristoranti....chi li apre e chi li gestisce? Sento in giro gente che dice "prendiamo l'esempio del Barcellona"....ma per favore, voliamo bassi, non facciamo paragoni con le squadre delle metropoli europee e che ogni giorno impiegano 8-9 ore solo per lucidare coppe e trofei che hanno in bacheca. Concentriamoci sul prossimo campionato di serie c che sarà difficile.Al massimo quello che serve in maniera URGENTE é che sindaco e società si mettano d'accordo sulla CONVENZIONE perché é assurdo che nel 2014 lo stadio di una società di calcio sia un baraccone pubblico dove un benigni qualsiasi puòpermettersi di non pagare affitto e utenze per diversi anni e poi pagano i contribuenti
Infatti io credo in una somma attorno ai 50 milioni.

Sai quanto fa solamente di merchandising il st pauli? (ovvero il quartiere a luci rosse di amburgo. Che non ha storia, bellezza dei posti, eccellenze culinarie e manifatturiere, territori, monumenti e altre cose da vendere?)
fa 12 mln annui (attenzione parlo solo di merchandising stretto).
Senza contarci l'indotto dei privati che fruirebbero del tuo canale informativo presso i terzi.

L'affitto che dai al comune non dovresti pagarlo.

La fondazione, per esempio, per strtutre sociali e per progetti d'esercizio elargisce qualcosa che va dagli otto ai 15 mn anuui (attraverso progetti grazie allo stadio inteso come struttura sociale viva e pulsante).
Ammettiamo 300/400 mila annui.

I maggiori introiti, solo portando 2.000 persone a partita in più, perchè è nuovo, confortevole e "utile" socialmente fanno 12/15 mln in trent'anni di mutuo.

Se la tifoseria si dà la svolta, in trent'anni fa e mantiene lo stadio senza far spendere una lira alla proprietà. Anzi avanzerebbe pure qualcosa (non credo poco, ma è da verificare per gradi) per capitalizzare ulteriormente la società, immettendogli capitali freschi.

Oltre ciò non abbiamo considerato il centro sportivo (altra 10/15 mln) che deve fungere da coagulante delle attività sportive ascolane come polisportiva tutta intesa. E che, sempre nel tempo e sempre con lavoro giornaliero e competenze, riuscirà a creare un settore giovanile d'avanguardia, che deve fornire alla squadra almeno il 20 per cento dei suoi giocatori. (in spagna è il 25, in inghilterra è il 16 come ingermania, ma i tedeschi hanno trend in forte ascesa).

Inoltre, essendo virtuosa visti i progetti, la società acquisisce appeal presso sponsor.
Essi, in gemrania valgono il 29 per cento del fatturato totale.
Immagina, Anzivino, che oggi la gazzetta fa titoloni se la tifoseria raccoglie fondi per un centro per disabili. Poche lire.
Immagina se invece istituzionalizzi le iniziative sociali in quanto tifoseria attenta e appassionata che ritorno d'immagine mondiale avrebbe l'Ascoli. Se poi la fortuna ci assiste e ci sono risultati sportivi, facciamo bingo.

Dopo il mondiale, in italia si parlerà di stadi di proprietà e di tifoserie che debbono crescere per la loro sostenibilità economica a farli vivere.
Parole come supporter trust e simili saranno, spessoo a sproposito, sulla bocca di tutti. Noi, invece, lo avremmo già intrapreso insieme alla società composta da questi proprietari.

Oppure no, ma la sfida a noi stessi abbiamo il dovere di lanciarla.

Ciaoooooooooooooooo
Arusta
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Re: Le sfide da raccogliere

Messaggio da Arusta »

Poco sopra leggo scritto che ci sono voluti milioni per costruire lo Juventus stadium e quello del Teramo però non si tiene in considerazione un fattore importante ad Ascoli: lo stadio ce l'hai già e puoi ri-farlo per step.

Lavorare per step ma sopratutto la predisposizione con un occhio al futuro è una cosa che purtroppo in Italia non si fa mai a differenza di altri paesi come l'Inghilterra.

[Porto come esempio la terza corsia sull'A14 nei pressi Pesaro hanno costruito 2 nuove gallerie "temporanee" a lato solo per allargare le 2 gallerie già esistenti e le nuove gallerie le hanno fatte da 3 corsie... in altri stati dopo aver smantellato un intera montagna si sarebbe fatta da 4 corsie in previsione di un eventuale allargamento anche se avverrà fra 40 anni perché i costi sono minori rispetto al farli 2 volte anche se sono di poco superiori al fare la galleria da sole 3 corsie]

50 milioni sono costati per 7500 posti ma si tratta di uno stadio nuovo... ad Ascoli abbiamo la possibilità di fare un settore per volta (e non è cosa da poco per trovare eventuali fondi diluiti nel tempo) ponderando però il progetto stadio nel suo insieme... abbiamo anche la possibilità di progettare uno stadio che inizialmente possa ospitare "solo" 10000 persone per poi espanderlo (con costi più bassi perché lo stadio sarebbe già predisposto) solo in caso di necessità (vedi eventuale Serie A)
walter junior
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Re: Le sfide da raccogliere

Messaggio da walter junior »

1- Organizzare per il mese di luglio/agosto una o più serate da realizzare allo stadio del duca con un palco di fronte alla nuova curva sud .... penso ad un concerto di Allevi, a Marcorè alla Capriotti .... insomma agli amanti dell'Ascoli e di Ascoli che a loro volta potrebbe "coinvolgere" altri loro amici nel campo dello spettacolo;
2- Una nuova sede della società da realizzarsi direttamente nello stadio di proprietà;
3- Un museo con le immagini, le foto, etc.... della storia del club;
4- Un canale tematico dedicato 24ore al Picchio con gare amarcord e news dai campi di allenamento;
5- Collegamenti con tifosi residenti all'estero che potrebbe "allargare" i ns canali;
6- Contattare calciatori stranieri che hanno militato nell'Ascoli di Rozzi per coinvolgerli in progetti futuri cone osservatori e/o collaboratori per progetti futuri .... magari li potremmo invitare x un "tour revival" nel piceno.
7-Vista l'attuale crisi che ci colpisce a livello economico .... stipulare una sorta di convenzione con una o più ditte per la realizzazione di Merchandising PICCHIO .....
8- Ritiro a Colle San Marco;
9-Amichevoli con compagini locali;
Boro

Re: Le sfide da raccogliere

Messaggio da Boro »

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Ultima modifica di Boro il martedì 18 febbraio 2014, 9:42, modificato 1 volta in totale.
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