ASCOLI LA NOSTRA STORIA. I primi Anni Cinquanta: 1954/55

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asbr73
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ASCOLI LA NOSTRA STORIA. I primi Anni Cinquanta: 1954/55

Messaggio da asbr73 »

1954/55
Quarta Serie - Girone G

Una situazione economica “critica” obbliga il presidente Giammiro a vendere gli elementi migliori, in primis il portiere Gaspari che passa al Pescara (giocherà anche nella Juventus nella sua magnifica carriera).
L'Ascoli “tutto da scoprire” del nuovo trainer Enzo Bellini (che in pratica inizia la carriera dopo aver allenato le giovanili del Modena) viene inserito nel Girone G, assieme a molte formazioni pugliesi.
Per il terzo anno consecutivo l'esordio in campionato è a Fermo: il nuovo acquisto Tenaglia porta in vantaggio l'Ascoli al 21' ma nella ripresa i giallo-blu di casa reagiscono e vincono 3-1.
In casa battiamo Potenza ed Andria (i gol arrivano dalla “vecchia guardia” con Guidetti, Rizzitelli e Nardi) ma in trasferta perdiamo contro il Chinotto Neri e col Campobasso.
Alla VI Giornata arriva anche la prima sconfitta interna: il Brindisi segna l'1-0 finale al 77'.
Col Pescara - sul neutro di S.Benedetto - giunge la terza sconfitta di fila, ancora “di misura” (gol vincente di Costa al 11'). Dopo il pari interno col Foggia (1-1) l'Ascoli espugna Porto S.Giorgio per 3-1 e regola il Melfi per 2-0 ottenendo punti “vitali”.,
Si chiude con 7 punti nelle ultime 7 gare del Girone d'Andata.

Un autogol della Fermana al 87' consente all'Ascoli di vincere il derby in extremis per 2-1 e di bissare la vittoria ottenuta 7 giorni prima contro l'Audace Cerignola.
L'Ascoli però entra in una profonda crisi: perde a Potenza, in casa contro il Chinotto Neri (2-0 “a tavolino” in una gara sospesa al 83' per lancio di oggetti, quando i laziali vincevano 1-0) e ad Andria.
Il 20 febbraio Rizzitelli al 88' evita almeno la quarta sconfitta di fila pareggiando il gol del Campobasso.
In particolare è il deficitario rendimento lontano da Ascoli (dopo la vittoria a Porto S.Giorgio solo un pareggio a Maglie e tutte sconfitte in trasferta) che porta i bianco-neri a giocarsi la salvezza a Cerignola all'ultima giornata.
Gli uomini dell'allenatore Francesco Mazzoleni (erano stati esonerati Bellini e successivamente anche il sostituto Fioravanti) chiudono il primo tempo in vantaggio per 2-1 e considerando che i pugliesi sono a centro-classifica senza più obiettivi le prospettive sembrano favorevoli all'Ascoli: mantenendo la vittoria si raggiungerebbe il Matera (che ha una pessima differenza reti) passando in “zona salvezza”.
L'Ascoli tuttavia crolla clamorosamente negli ultimi 15' sotto i colpi di tale Livio Rimbaldo, autore addirittura di una tripletta (e prontamente ingaggiato dalla Samb per il 1955/56...).
LA squadra bianco-nera quindi retrocede inesorabilmente.
La relegazione ed il pesante “passivo di bilancio” (si parla di oltre 12 milioni di Lire) rischiano ora davvero di affossare la gloriosa Società ascolana.
asbr73
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Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. I primi Anni Cinquanta: 1954/55

Messaggio da asbr73 »

E' la squadra che retrocesse nel 1954/55 (forse foto del pre-campionato, in cui viene indicato Tudini, che non risulta nei tabellini del Campionato).
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feuillesmortes
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Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. I primi Anni Cinquanta: 1954/55

Messaggio da feuillesmortes »

asbr73 ha scritto:E' la squadra che retrocesse nel 1954/55 (forse foto del pre-campionato, in cui viene indicato Tudini, che non risulta nei tabellini del Campionato).
Continua?

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asbr73
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Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. I primi Anni Cinquanta: 1954/55

Messaggio da asbr73 »

I bianco-neri dell'A.S. Ascoli retrocedono dalla IV Serie con un grave fardello di debiti e sono destinati (solo se si riuscirà nel difficile compito di far “sopravvivere” la cinquantenaria gloriosa Società cittadina alla fallimentare gestione degli ultimi anni) al “Campionato di Promozione”: è un campionato che vedrà disimpegnarsi - fra le altre - la Fermana (anch'essa retrocessa), la San Crispino di Porto S. Elpidio, la Robur di Grottammare, la Pro Calcio di Ascoli e la matricola "Lillo Del Duca" di Montedinove, squadra che appena nata ha conquistato il primo posto nel Girone C della Prima Categoria Marche 1954/55.

Nell'estate 1955 dunque al presidente dell'Ascoli Giammiro ed all'entourage bianco-nero serve un mezzo miracolo per rimediare agli errori commessi.
Si tenta di coinvolgere il famoso editore Cino Del Duca per soccorrere un Ascoli “in agonia” e dunque Giammiro chiama il giornalista Bruno Squarcia (figlio di quel Giuseppe Secondo, decisivo per i primi passi del calcio ascolano) affinchè contatti il suo amico Mario Benvenga, nipote di Del Duca: la proposta di fatto è quella della “fusione” fra le squadre bianco-nere dell'Ascoli e del Montedinove per costituire una Società florida economicamente (l'A.S. Ascoli non lo era) e competitiva per “bacino d'utenza”, tradizione e seguito (obbiettivamente la Lillo Del Duca non poteva esserlo né diventarlo).
Per farla breve dopo i primi contatti e le trattative la delegazione degli ascolani che si presenta a Montedinove – comprensibilmente mal-vista dagli sportivi del paese - ha successo e nasce una nuova Società sotto l'egida della famiglia Del Duca: la A.S. Del Duca Ascoli.
Mario Benvenga ne è alla guida come “Commissario Straordinario” (Cino Del Duca sarà “Presidente Onorario”) coadiuvato da un triumvirato composto da Pacifico Saldari (all'epoca vice-sindaco di Ascoli e futuro presidente dei bianco-neri dal 1956 al 1961), Eraldo Fanini e Bernardo Pasqualini (amministratore delle proprietà Del Duca in Montedinove, a casa del quale si era tenuta la movimentata riunione decisiva).
La Storia del calcio ascolano può continuare, alimentata dalla generosità di un grandissimo uomo del nostro territorio come Cino Del Duca e grazie al “sacrificio sportivo” dei montedinovesi: la loro squadra viene sì “annessa” a quella del capoluogo ma può a buon diritto vantare l'orgoglio di essere da questo momento parte essenziale dell'Ascoli (con tutto quello che di meraviglioso ne verrà).
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