ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Dal 1927 alla II Guerra Mondiale.

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asbr73
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ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Dal 1927 alla II Guerra Mondiale.

Messaggio da asbr73 »

Nel 1927 si inizia a fare "sul serio" e disputiamo il primo Campionato ufficiale, la III Div. (contro Samb, Tolentino, Vis Pesaro, Osimana e 2 squadre anconetane).
Ebbene vinciamo il torneo per un punto sulla Samb (battuta all'andata ed al ritorno) e siamo promossi.
Miglior battesimo non poteva esserci.
Esistono delle foto: la Vigor Ascoli è in maglia completamente bianca (si intuisce uno stemma mal decifrabile sul cuore) ed in calzoncini neri.
Conosciamo le formazioni delle gare vinte a Pesaro ed a S.Benedetto (1-0 su rigore) e conosciamo l'allenatore - giocatore, l'ungherese Bakony.

La seconda Stagione (II Div.) giochiamo in 5 squadre nell'autunno 1927/28: ci piazziamo terzi ma veniamo comunque ammessi alla categoria superiore (assieme a Roseto, Chieti e Vigor Senigallia, battuta all'andata ed al ritorno nel derby regionale).

In I Div. nel 28/29 finiamo ultimi e retrocediamo (giochiamo con Foggia, Lanciano, Abruzzo Pescara e Macerata, che si aggiungono alle squadre neo-promosse assieme a noi e ci "lasciano" solo 5 punti su 28). Evidentemente il salto di categoria fu troppo drastico.
Viene citato come allenatore - giocatore l'altro ungherese Jeno Lowy.

Nel 1929/30 una delle squadre più "meritevoli" di quegli anni "ruggenti".
Vinse 9 gare su 10 e fu promossa. Allenata da Borgato, giocava in maglia giallo-rossa.
Esiste un articolo con la cronaca della partita decisiva Ascoli-Viterbo-2-1, che ci consegno' la promozione in I Div. (praticamente era la LegaPro dell'epoca).
Nella nostra formazione si leggono solo 10 nomi (manca quello di Rossi IV).

Dunque nel Campionato 1930/31 ci misuriamo con 6 squadre pugliesi, 3 squadre umbre, Maceratese e Cagliari: arriveremo ottavi !
I risultati sono piuttosto “lusinghieri” anche nelle successive due Stagioni, perchè riusciamo sempre a chiudere con piazzamenti soddisfacenti, di fronte a squadre come Perugia, Ternana, Pescara e Foggia. Si batte anche la Samb nel derby più sentito.
Il problema è che dopo 3 annate di Serie C e di lunghe trasferte sopraggiungono difficoltà economiche insormontabili, tali da obbligare la Società a dare “forfait” ed a ricominciare dalle categorie regionali per il 1933/34: dunque si “ripiomba” nell'atmosfera locale / inter-provinciale delle sfide meno blasonate.
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asbr73
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Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Dal 1927 alla II Guerra Mondial

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Il trienno 1926-1928 vede la Vigor Ascoli protagonista dell'ascesa dalla III Divisione Marche (campionato vinto nel 26/27) alla II Divisione Sud (terzi classificati nel nostro girone del 27/28 e “promossi” per allargamento dei quadri federali) al Campionato Meridionale (equivalente della Terza Serie per il 28/29).

1926/27

L'ungherese Bakony fu l'allenatore (allenatore – giocatore) del primo campionato vinto.
Bakony è reduce da due anni come centravanti dell'Anconitana, nel 1926/27 è ad Ascoli e poi viene ingaggiato come allenatore anche dalla squadra di Pescara.
Partita decisiva per conquistare il primo posto fu quella di S.Benedetto, vinta 1-0 dalla seguente formazione grazie al rigore decisivo dell'ala sinistra Marini.

Italo Migliori
Giuseppe Rossi
Paolini
Renato Forlini (cap)
Bruno Rossi
Emidio Fioravanti
Santopaolo
Piero Tosi
Giuseppe Ferranti
Alberto Piccioni
Umberto Marini
Allegati
1927 campioni.jpeg
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asbr73
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Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Dal 1927 alla II Guerra Mondial

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La foto della squadra attributia ai Campioni della III Divisione Marche (Stagione 1926/27).
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foto 27.jpeg
asbr73
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Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Dal 1927 alla II Guerra Mondial

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1927/28

La Seconda Stagione la squadra cambia poco e ben figura (perde solo 2 gare sulle 7 giocate nell'arco dei tre mesi scarsi di campionato): per una “riforma” dei campionati regionali verrà ammessa al neonato Campionato Meridionale per il 1928/29 (la cui vincitrice avrà accesso alla Serie B).
Il portiere è Ricci, in squadra figurano i tre Sartoris (ho l'idea che il maggiore dei fratelli abbia fatto da allenatore / giocatore, anche perchè un Sartoris risulta allenatore della Juventus Fano nel 28/29) ed il capocannoniere è Chiesa (5 gol in 6 partite).
Ben otto elementi della squadra verranno inseriti nelle "Liste di trasferimento" nell'estate 1928.


1928/29

La Vigor Ascoli 1928/29 è nel girone B del Campionato Meridionale.
Arriviamo ultimi con un'unica vittoria “sul campo” contro la Vigor Senigallia (per la gara di ritorno daremo forfait), un pareggio contro il Lanciano ed una vittoria “a tavolino” con Macerata: è retrocessione.
Arrivano i terzini Lucini (terzino del Roseto capolista nel nostro girone l'anno prima) e Panzacchi (reduce dalla Divisione Nazionale 1924/25 a Reggio Emilia), arriva il centravanti Sorge di S.Benedetto, fra i pali si alternano Migliori e Foglia ma l'ossatura della squadra è sostanzialmente quella "storica": evidentemente però non è del tutto adeguata alla categoria superiore.
Tra i giocatori schierati nella foto dell'epoca (“siglata” a penna 1927 ma più verosimilmente riferibile al 1928/29) l'allenatore - giocatore Jeno Lowy, forse conosciuto durante le gare amichevoli giocate in Ascoli dalla sua Lazio, che era stata invitata in città nell'autunno del 1926 per inaugurare il nuovo Stadio Comunale e nel giugno del 1927 per festeggiare la promozione.
Lowy è allenatore - giocatore della Lazio 1926/27, torna in Ungheria nel 1927/28 e nel 1928/29 è di nuovo segnalato in Italia: probabilmente dunque è allenatore dell'Ascoli 1928/29 e non più in forza alla Lazio (dove infatti non risultano sue presenze in campo), anche se alcune fonti indicano l'esordiente Stritzel "in panchina" (staffetta fra i due ?)
Allegati
SCENE DELL'EPOCA PIONIERISTICA
SCENE DELL'EPOCA PIONIERISTICA
Ultima modifica di asbr73 il domenica 6 agosto 2017, 2:15, modificato 5 volte in totale.
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Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Dal 1927 alla II Guerra Mondial

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In piedi:
Umberto Marini, Zazzetta, Giovanni Mannocchi, il terzino Lucini, Serafino Marinelli, il centro-mediano Bruno Rossi, il centravanti Sorge (e l'arbitro Palestini).

Accosciati:
Paolini, Italo Migliori, l'allenatore ungherese Lowy ed il capitano Renato Forlini.


Otto di questi 11 uomini hanno almeno una presenza nel Campionato 1928/29.
Allegati
foto 27-28.jpeg.jpeg
Ultima modifica di asbr73 il giovedì 4 maggio 2017, 12:40, modificato 1 volta in totale.
asbr73
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Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Dal 1927 alla II Guerra Mondial

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L'unica vittoria sul campo del 1928/29 alla III giornata (19 novembre 1928).

Vigor ASCOLI – Vigor Senigallia - 1-0

da “Il Littoriale”

Lo strettissimo “score” a vantaggio dei nostri è la risultante di una partita tirata a tutta andatura dai 22 uomini e l'arbitro ha represso finchè ha potuto il giuoco pesantissimo, con grave discapito dell'incontro, spezzettato da continue punizioni. Basti dire che 3 uomini, prima della fine, sono stati mandati fuori dal “refere” per il falloso e pericoloso giuoco. E per la rudezza gli ospiti non si sono mostrati certo inferiori ai nostri.
L'inizio, alle 14.35, vede gli ascolani all'attacco; e al 6' un veloce duetto Ferranti-Orlandini permette a quest'ultimo di segnare con un saettante tiro da 12 metri. I bianchi pressano ancora ma senza più concretare; ma sono presto controbattuti dalla potente e qualche volta fallosa decisione dei senigalliesi, che forti nel blocco difensivo e nella mediana, hanno una prima linea che non realizza. Così passano i primi 45' e la fine trova i concittadini all'attacco.
Nel secondo tempo i bianchi dominano ancora, ma non possono trovare la via del goal; e la fine si avvicina senza che la fisionomia cambi: pretto dominio ascolano, qualche slegata azione degli ospiti e continui richiami dell'arbitro ai giuocatori per il giuoco falloso, finchè Monti e Grandini della Senigalliese e poi Forlini dei bianchi vengono espulsi.
Emersero: Donati, Monti e Montanari degli ospiti e i terzini Orlandini e Ferranti dei nostri.
Arbitro oculato e imparziale il sig. Sassi della “Roma”.

Vigor Ascoli:
Foglia – Paolini – Panzacchi – Forlini – Rossi – Fioravanti – Lombardi – Bona – Orlandini – Marinelli – Ferranti
asbr73
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Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Dal 1927 alla II Guerra Mondial

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1929/30

Alla fine del 1927 assume la carica di presidente il dott. Vincenzo De Scrilli, benemerito personaggio poliedrico che coinvolge molti importanti famiglie ascolane nel calcio ascolano.
Fra gli altri è da ricordare il marchese Vasco Bruno Sgariglia: è il successore di De Scrilli come presidente nel biennio 1929/30, periodo nel quale viene allestito un vero e proprio squadrone (vice-presidente è Luigi Luciani, pro-nipote di Candido Augusto Vecchi).
Dopo la retrocessione ed il ritorno in Seconda Divisione sono infatti chiare le ambizioni della Dirigenza ascolana, che cambia in S.S. Ascoli la denominazione sociale.
Viene chiamato come allenatore-giocatore Giovanni Borgato (che inizia in Ascoli la sua carriera di trainer, prosegita l'anno dopo a Venezia) ed arrivano in Ascoli alcuni fra i giocatori che più avevano brillato l'anno prima nel nostro girone: De Flaviis dal Roseto (ammirato in Ascoli in occasione della sua doppietta del 16 dicembra 1928), Chiabotto dal Pescara (ci aveva segnato 2 gol in Abruzzo), il centromediano Aguinaldo Berti (scuola Lazio) dal Chieti capolista. Si aggiungono oltre che all'esperto terzino Borgato (lunga carriera in massima Serie ed addirittura una presenza in Nazionale) al centrattacco Antonio Bianchi (scuola Roma e Fortitudo, anche lui con trascorsi nel calcio di vertice).
L'Ascoli gioca in maglia giallo-rossa (simile a quella dell'odierna Roma) e vince tutte le partite tranne quella di Viterbo.
Proprio col Viterbo vinciamo nel Girone di Ritorno l'ultima gara della Stagione il 26 gennaio 1930: un autentico “spareggio” per il primo posto che facciamo nostro per 2 -1.
Si torna trionfalmente in Prima Divisione (rinunciamo a disputare il Girone Finale fra le migliori squadre meridionali ma ci premia la decisione della FIGC).

Citati in piedi: Benente, Stritzel (allenatore-giocatore), l'ex-capitano e dirigente Forlini (in maglioncino bianco), De Flaviis, Lucini, l'avv. Carfagna, Peppe Ferranti, Pierino Ferrari, Bruno Rossi, Migliori e Berti. I nomi degli accosciati Giancola (tezino) ed Angiolini (centravanti) sono "un mistero" (un refuso ?): ad es. Giancola risulta nel Viterbo ed arriverà in Ascoli solo nel 1930/31.
Ritengo che in realtà il giocatore col pallone sia Borgato (confrontando una foto della Fiorentina 1928 mi sembra sicuro, inoltre Stritzel arriverà in Ascoli nel 1931 stando alla stampa dell'epoca) e che probabilmente i due accosciati siano Chiabotto e Bianchi.
Allegati
giallorossi1.jpeg
Ultima modifica di asbr73 il lunedì 22 maggio 2017, 1:11, modificato 3 volte in totale.
asbr73
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Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Dal 1927 alla II Guerra Mondial

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Ecco l'articolo della partita decisiva.
Ascoli - Viterbo - 2-1
Allegati
giallorossi.jpeg
asbr73
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Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Dal 1927 alla II Guerra Mondial

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1930/31

L'esordio “da matricole” nel nuovo Campionato di Prima Divisione è deludente.
Perdiamo in casa col Taranto (che rimonta nel II tempo per il 2-1 finale), perdiamo a Foggia (3-0) e perdiamo a Macerata (1-0): da tener presente comunque che mentre l'Ascoli è neo-promosso le due squadre pugliesi ed il Cagliari sono le squadre più attrezzate del Girone F e prendono subito la testa della classifica (lotteranno sino alla fine per il primo posto).
Cominciamo ad ottenere punti in classifica contro squadre umbre: 2-0 sulla Ternana in casa e 2-2 a Perugia (i perugini trovano i loro primi gol del campionato in una partita definita per noi “massacrante” dalle cronache dell'epoca, terminata fra le proteste dei Grifoni per ben tre presunti rigori negati e con vari ascolani “acciaccati”).
La pesante sconfitta interna col Trani (5-1) e la sconfitta col fanalino di coda Brindisina (2-0) ci indicano che sarà una Stagione “sofferta”: intanto alla VII Gironata siamo ultimi.
In particolare col Trani un Ascoli apatico è dominato praticamente per tutta la gara dai pugliesi (che chiuderanno in 10 uomini per l'espulsione del portiere). Le reti sono segnate tutte nel II tempo, che vede il Trani padrone del campo: dopo il 2-0 l'Ascoli – che sbaglia anche un rigore – dimezza lo svantaggio al 79' e poi crolla definitivamente negli ultimi minuti subendo tre reti dal 84' al 89'.
Arriva in Ascoli il Foligno. I giallo-rossi dell'Ascoli iniziano piuttosto titubanti e la superiorità territoriale degli umbri viene premiata dal gol del vantaggio al 31', favorito da un'incertezza del portiere Celani. Nel II tempo l'Ascoli – sospinto dal numeroso e caloroso pubblico – pare però trasformato, attacca con continuità e domina nettamente: nonostante la scarsa concretezza e la sfortuna (due volte i pali della porta del Foligno respingono la palla) pareggia al 75' con Ferranti che sfrutta una punizione battuta da Rossi e sfiora più volte il gol-vittoria nel furente quarto d'ora finale.
Cominciano a vedersi insomma segnali incoraggianti per il prosieguo della Stagione ma la sconfitta di Cagliari (un onorevole 2-0) ci lascia desolatamente da soli in fondo alla classifica.
Contro il Bisceglie un ottimo Ascoli – orchestrato dal centro-mediano Rossi, migliore in campo – non riesce a trovare il gol vittoria ma muove almeno la classifica: la difesa è ordinata, il centrocampo è tonico ma l'attacco continua a non convincere, impreciso e piuttosto arruffone. Si recrimina per nn fallo di mano in area avversaria non sanzionato, che poteva offrire la possibilità di vincere su rigore.
Il Girone d'Andata si chiude finalmente con una nostra vittoria, che lascia alla Brindisina l'ultimo posto. L'Ascoli batte il Molfetta di misura confermando i miglioramenti nel gioco delle ultime settimane: ardore, tenacia e tecnica si traducono in una gara molto brillante.
Grazie ad un II tempo “martellante” giocato tutto in attacco la gara viene decisa al 64': Chiabotto di testa mette in rete un suggerimento di Alberghini da calcio di punizione.

L'Ascoli provvede ad ingaggiare qualche nuovo giocatore, fra cui lo stagionato attaccante Piero Povero, niente meno che dall'Ambrosiana-Inter e la classifica migliorerà.
Durante le Festività Natalizie ospitiamo gli ungheresi del Bohn SC in tournee in Italia (un'onorevole sconfitta 2-5 è il risultato finale).

A Taranto contro la capolista la “vittima designata” Ascoli viene travolto come da pronostico.
Il cronista pugliese riferendosi alla squadra nostra parla di “mancanza assoluta di tecnica e di stile” (parole d'elogio solo per il portiere Carini, che evita un passivo più pesante): insomma si perde nettamente per 4-0 (7-2 il conto dei corner per i tarantini).
Contro il Foggia si ripete un copione già visto: l'Ascoli è volenteroso e generoso ma soprattutto in attacco è troppo “fragile”. Gli ascolani sono definiti “lenti nei passaggi ed imprecisi nei tiri”, si contano tante occasioni sprecate (dopo un I tempo sostanzialmente equilibrato) e due rigori negati ma si perde per la prodezza in rovesciata del centravanti foggiano Marchionneschi.
Ascoli – Maceratese (l'unico derby dell'anno) regala una magnifica vittoria per 4-1 al pubblico ascolano in delirio. Un ottimo e deciso Ascoli - in maglia bianca - si porta meritatamente in vantaggio al 30' con Ferranti che trasforma un rigore assegnato per fallo di mano, raddoppia con Magretti al 37' (tiro di Ferranti dopo punizione, respinta del portiere e gol dell'ala sinistra) e triplica con Ferranti al 49' (altro rigore scaturito da altro fallo di mano). Il 3-1 dei rossi maceratesi al 52' non modifica nulla: l'Ascoli continua ad attaccare, colpisce più volte i montanti e realizza al 72' con De Flaviis l'ultimo gol (di Magretti l'assist).
A Terni si perde 4-2 ma le intemperanze del pubblico e dei giocatori di casa determinano la sconfitta “a tavolino” della derelitta squadra umbra, ormai ultima in classifica.
L'Ascoli a seguito della “battaglia” di Terni si ritrova con ben quattro titolari infortunati e nonostante una prova generosissima contro il Perugia non va oltre il pari interno. Sotto la neve uno sfortunato e “rimaneggiato” Ascoli oppone grande agonismo alla maggior qualità dei rossi perugini. Al 17' una mischia in area ascolana porta al gol “sotto misura” di Kregar. Dopo una prima frazione equilibrata l'Ascoli macina gioco nella ripresa e raggiunge il pari al 54' (Povero segna su cross di Magretti, che verrà espulso dopo soli 5') ma in inferiorità numerica non riesce ad ottenere la meritata vittoria.
Battiamo di misura il Trani (gara “solida” e sparagnina contro un avversario molle che superiamo 2-1) e la Brindisina (1-0) poi perdiamo 2-1 a Foligno.

Contro la capolista Cagliari l'Ascoli legittima il suo valore disputando forse la miglior partita della Stagione, davanti ad un folto pubblico accorso nonostante la pioggia. Il Cagliari parte deciso e già al 13' – complice un intervento imperfetto del portiere Carini – passa in vantaggio. L'Ascoli risponde rabbiosamente e riesce ad ottenere un calcio di rigore al 28': Ferranti batte ma si fa parare il tiro.
Nel II tempo l'Ascoli attacca con foga e con decisione, tanto che il portiere sardo deve salvare più volte la porta : nulla può tuttavia quando al 77' De Flaviis lanciato a rete dribbla tre avversari e lo stesso estremo difensore depositando la palla nella rete sguarnita.
Un Ascoli encomiabile “spaventa” gli avversari fino al termine della contesa ed avrebbe meritato di vincere al cospetto di quella che sarà la squadra promossa in Serie B (forte della miglior difesa del Girone).

Si chiude con due sconfitte in Puglia (a Bisceglie - dove però la partita viene poi data vinta all'Ascoli “a tavolino” - ed a Molfetta) e con l'ottavo posto finale in classifica.


P.S. Non ho saputo / potuto trovare notizie sul nome del nostro trainer per questa Stagione (Borgato era passato al Venezia).
Ultima modifica di asbr73 il venerdì 2 giugno 2017, 20:20, modificato 6 volte in totale.
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Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Dal 1927 alla II Guerra Mondial

Messaggio da pikioboy »

Complimenti Asbr! Ho letto tutto d'un fiato.

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2 aprile 2021 -> 7 maggio 2021: LA NOSTRA IMPRESA PIU' GRANDE

Così fu allora, da bambino che ero,
che trovai il mio daffare la domenica alle tre.
Così fu allora, col sole contro il petto
che, Ascoli Calcio, mi innamorai di te.

Tratto da "Così fu Allora", Daniele Paolanti 24 ottobre 2022

I tifosi hanno continuato a incitare la squadra che perde 4a0; Bravi davvero i tifosi dell'Ascoli, sembra quasi stiano vincendo 4a0. Un pubblico eccezionale che sa che deve incitare i propri giocatori e lo sta facendo ancora ora con un grande spettacolo e un grande colpo d'occhio."(Giovani Scaramuzzino, Tutto il calcio minuto per minuto, 26/3/11)

Le squadre di calcio sono tante. Le città di calcio sono poche, ed Ascoli è una di queste!
(Serse Cosmi - 1 novembre 2023)
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Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Dal 1927 alla II Guerra Mondial

Messaggio da asbr73 »

1931 / 32 (Prima Divisione Girone E)

L'allenatore è Silvio Stritzel (pioniere del calcio triestino, portiere della Novese Campione d'Italia nel 1922, trainer severo ed innovativo), cui viene concessa massima fiducia.
La rinnovata squadra ascolana vive un'estate piuttosto tormentata ed un inizio d'autunno ancor più problematico: a giugno una pesantissima sconfitta in amichevole a Fermo (9-0), alla vigilia dell'esordio in campionato l'infortunio in una gara amichevole contro la Reggiana dei due nuovi acquisti Brunetta e Katzianka (prezzo “salatissimo” per la vittoria 3-2), ad ottobre la disfatta di Perugia (un 7-0 che segue il pari interno contro la Ternana, prima avversaria del Girone E di I Divisione) preludio all'allontanamento per motivi disciplinari del centro-mediano Rossi e del terzino Lucini, che non indosserà più la nostra casacca.
Stritzel dunque si trova sostanzialmente costretto a fare a meno di quattro titolari e deve ricorrere a ragazzi volenterosi ma giovanissimi per assemblare gli undici da mandare in campo.
Si affida al 18enne Perini come portiere (suo allievo prediletto, una giovane promessa giunta da Trieste), al claudicante Brunetta (il difensore su cui fare più affidamento) ed al troppo “lezioso” De Antoni come terzini, al centro-mediano Ciurli piuttosto lento e “compassato” affiancato dai mediani Zampetti (che inizia piuttosto male il campionato nonostante l'encomiabile generosità) e Ricci (impiegato fuori ruolo), agli attaccanti Ferrari - Pacini - Chiaberto – Ferranti – Ugolini.
Se l'imprescindibile, completo ed inesauribile capitano Ferranti è straordinario giocando a tutto campo con nerbo ed autorevolezza le due ali hanno solo 18 anni e paiono ancora acerbi, Pacini sembra individualista e piuttosto confusionario, Chiaberto sebbene esperto risulta lento ed alquanto “macchinoso”.

Dopo la disastrosa prestazione di Perugia la terza gara vede ospite allo Stadio di Porta Maggiore il Grosseto: la gara equilibrata vede prevalere i toscani per 2-1 su un Ascoli “rimaneggiato” che gioca con fervore (l'ambiente è piuttosto “scosso” dai recenti provvedimenti disciplinari) e che non demerita ma ugualmente soccombe. Seguono le sconfitte col Foggia (beffardo 0-1 in casa con gol subito sul finire, giocando in maniera “insolitamente brillante”) e con la Robur Siena (1-3 in Toscana nel recupero in data 4 novembre della I Giornata con l'Ascoli volenteroso ma sconfitto in una partita non entusiasmante).
In 5 gare insomma un Ascoli “leggerino”, timido ed “incerottato” totalizza un solo punto in classifica.

A Piombino la sorpresa: con l'inaspettata vittoria 2-1 l'Ascoli lascia l'ultimo posto, acquista fiducia e dimostra finalmente di essere capace di giocarsela e di possedere quel carattere che Stritzel pretende. Chiabotto con astuzia apre le marcature al 3' e l'ottimo Ciurli segna il gol vittoria nella ripresa.
L'Ascoli col rientrante istriano Katzianka (già giocatore della Triestina) si conferma davanti al proprio pubblico battendo nettamente l'Arezzo per 3-1: il gioco dei “bianchi” ascolani - ormai di discreto livello ed in significativa ripresa – non consente nessuna velleità per i toscani (ancora senza vittorie) e poteva fruttare anche più del doppio vantaggio.
Un buon Ascoli perde senza affatto demeritare contro il Gladiator per 2-1 sul campo mezzo allagato di Santa Maria Capua Vetere: dimezzato lo svantaggio dopo la mezz'ora l'Ascoli cresce alla distanza e conduce il gioco per tutto il II tempo ma non riesce a pareggiare nonostante costruisca grosse occasioni (De Antoni, il solito Ferranti ed il portiere Perini sono i migliori fra i nostri).
Il 6 dicembre non si gioca il derby col Macerata, che si ritira dal Campionato (ovviamente 2-0 per l'Ascoli “a tavolino”).
Si chiudono dunque 30 giorni che fruttano 6 punti sugli 8 disponibili e si va a Foligno contro la capolista. L'Ascoli perde meritatamente anche se arriva a 5' dall'impresa di pareggiare, grazie soprattutto ad un superbo Perini che para di tutto: gli umbri riescono infatti a sbloccare il punteggio solo in extremis nonostante un assedio quasi costante alla nostra porta, che esalta il nostro giovane portiere.
Chiudiamo il Girone di Andata senza più perdere (1 vittoria e 3 pareggi di fila, gli ultimi dei quali ad Ancona contro le due squadre doriche) ma la classifica resta alquanto deficitaria: sulle 14 squadre rimaste il lizza sopravanziamo solo la “Emilio Bianchi” di Ancona, seria candidata alla retrocessione.

La seconda metà del Campionato comincia con la vittoria 2-0 sulla Robur Siena.
Seguono addirittura 6 sconfitte di fila - spesso di misura – che ci precipiatano all'ultimo posto.
Eppure - ad esempio - quando ospita la capolista Perugia un Ascoli “gagliardo” e battagliero spinto dal suo encomiabile e caloroso pubblico non sfigura affatto. La partita è equilibrata, bellissima e vibrante: l'Ascoli chiude in vantaggio i primi 45' ma nella ripresa il Perugia rimonta, pareggiando grazie ad un “auto-gol fantasma” (in un batti-e-ribatti in mischia l'arbitro vede erroneamente il pallone superare la linea di porta), sorpassandoci grazie al gol di Pazzaglia al 76' e resistendo al forcing finale dei bianchi.

Torniamo a vincere contro il Gladiator e poi restiamo imbattuti nelle cinque partite finali vincendo tutte le ultime tre: battiamo “in scioltezza” e meritatamente la Torres a Sassari, l'Anconitana (otteniamo così la soddisfazione del “primato regionale”) ed i “canarini” dell'Emilio Bianchi.
E' un Ascoli che si è ritrovato “alla distanza” e che inserisce oramai anche diversi elementi locali in squadra (Marini, Fioravanti, Toccaceli, Monachesi fra gli altri).
Si chiude al 10. posto davanti a tutte le marchigiane.
asbr73
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Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Dal 1927 alla II Guerra Mondiale.

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1932/33 (Prima DIvisione Girone G)

Dopo un pre-campionato costellato di vittorie l'esordio nel Girone G della Prima Divisione vede l'Ascoli del nuovo allenatore-giocatore Cesare Cassanelli trionfare sul Pontedera con un roboante 3-0. L'ottimo e decisivo portiere Perini, l'ala De Flaviis ed il debuttante interno sinistro Santi i migliori fra i nostri in una partita affrontata con giudizio e con un certo cinismo, giocata piuttosto bene soprattutto nel I tempo (“condotto a grande andatura con astuzia e con tecnica”) e nell'ultimo quarto di gara quando sono giunti il secondo ed il terzo goal.

Nella II Giornata un altro 3-0 vede l'Ascoli protagonista ma in negativo, in quanto a Foligno una delle squadre favorite ci rifila una netta sconfitta: apre e chiude le marcature per gli umbri la nostra “bandiera” Ferranti, che ritroviamo da avversario e che dall'alto della sua classe (due anni dopo giocherà persino in Serie B col Perugia) ci castiga con una doppietta nella ripresa.

Il 16 ottobre una partita formidabile davanti al pubblico amico consente all'Ascoli di stravincere per 6-1 contro la quotata “squadra riserve” della Roma.
De Flaviis, il centravanti Angiolini (un vero “cannoniere” giunto dal Livorno, che era in Serie B) e Santi segnano una doppietta ciascuno. L'Ascoli – schierato in maglia azzurra – è perfetto: in 18' le reti di De Flaviis (al 8' dopo azione corale ed al 13') ed una “perla” di Angiolini (bolide imparabile da 20 metri) fruttano il clamoroso triplo vantaggio. Si va al riposo sul 3-1 e la ripresa viene sfruttata per arrotondare il bottino grazie a Santi (che al 55' trasforma un rigore e che realizza il nostro quinto goal al 57') e ad Angiolini sul finire.
Entusiasmante il commento del cronista “locale”, secondo il quale “gli uomini di Cassanelli possono mirare alla meta più alta poiché la squadra è finalmente apparsa centrata ed organica, in possesso di un fiato a tutta prova e di una tecnica che la foga meravigliosa non sbiadisce, basata su un gioco di impostazione semplice e pur felice”.
Salda la difesa di cui il portiere Perini rappresenta la forza maggiore.
Una mediana che non tentenna neppure di fronte ad avversari di classe.
Un quintetto attaccante che rappresenta l'arma preferita della squadra, temibile per tutti, che fa dell'Ascoli una compagine eminentemente di combattimento ma non lontana da un'impronta tecnica di belle proporzioni.

Le premesse per affrontare il derby in trasferta contro la Samb sono dunque ottime.
L'Ascoli schiera i medesimi 11 della trionfale partita contro la “Roma B” e già al 1' passa in vantaggio con Pacini. I padroni di casa pareggiano al quarto d'ora e ribaltano il punteggio su rigore poco prima dell'intervallo. Ci pensa De Flaviis al 68' ad evitare la sconfitta.

Si torna in campo dopo 2 settimane: per la V Giornata si gioca in Ascoli contro l'Alma Juventus Fano e la squadra di casa “demolisce” gli ospiti per 5-0 issandosi al quarto posto in classifica col miglior attacco (il solo centravanti Angiolini ha già realizzato 6 reti).
Strepitoso il dato che riguarda le tre partite interne: l'Ascoli ha segnato 14 gol e ne ha subito uno soltanto !

A Pescara “i giallo-rossi di Carlo Giancola” (forse subentrato come “trainer” a Cassanelli) non vanno oltre lo 0-0: complici il terreno pesante e l'eccessiva severità dell'arbitro il gioco è “spezzettato”, l'Ascoli – pur risultando talvolta pericoloso – rischia più volte lo svantaggio ma il portiere Perini come sempre impeccabile e la difesa piuttosto “robusta” reggono fino al 90'.

Contro la Torres l'Ascoli consolida il miglior attacco del Girone grazie al 2-0 davanti ai propri tifosi (doppietta di Angiolini) e si porta al terzo posto a -3 dalla capolista Foligno, fermata sul nulla di fatto nello scontro al vertice col Perugia.

A L'Aquila arriva una sconfitta nettissima: il 5-2 finale (4-0 al 45') è piuttosto eloquente. I nostri gol sono di Pacini e del solito Angiolini.

Pronto il riscatto dell'Ascoli, che in casa si conferma travolgente.
La malcapitata Anconitana Bianchi viene battuta 5-2 davanti al numerosissimo pubblico: il terreno pesante non impedisce all'attacco ascolano di dominare i combattivi avversari dall'inizio alla fine. Memorabile la prestazione di Angiolini, autore di una storica quaterna !
Il nostro centrattacco raggiunge 12 gol in 9 gare. Il nostro pubblico nelle 5 gare giocate in città ha assistito a 5 vittorie ed a 21 gol dei propri beniamini !

Chiudiamo l'anno solare con la sconfitta di misura subita per mano dei “cadetti” della Lazio (1-0 in trasferta) una settimana prima del Natale.

In tema di festività si organizza per Capodanno - prima di riprendere il Campionato - l'amichevole col Forlì in Ascoli: ebbene i romagnoli vengono battuti addirittura per 8-2 con Angiolini in forma smagliante autore di ben 4 reti (per la cronaca il nostro bomber ripete l'eccezionale exploit dell'ultima partita giocata in casa: è dunque la seconda volta consecutiva che segna una quaterna davanti ai propri tifosi, impresa davvero diffcile da eguagliare).

Le gare ufficiali riprendono il via nel secondo week-end di gennaio: l'Ascoli va a Civitavecchia e nonostante le aspettative in una partita molto noiosa non va oltre lo 0-0. I migliori dei nostri sono i terzini Zampetti e Maccari (che da 6 partite ha sostituito nel ruolo Giancola) ed il mediano destro Fioravanti mentre l'attesissimo Angiolini delude il pubblico laziale.
L'Ascoli è al quinto posto a 6 punti dal Foligno capolista (caduto sorprendentemente a S.Benedetto) e dovrà ora affrontare Perugia e Ternana che lo precedono.

Ascoli-Perugia è una sconfitta 0-3, una partita stregata condizionata pesantemente dagli errori dell'arbitro Turbiani di Ferrara. Al 2' la velocissima ala perugina Vitalesta crossa un pallone abbondantemente uscito dalla linea di fondo e coi giocatori fermi ad aspettare il fischio arbitrale Bonesini mette in porta: il sig. Turbiani convalida e l'Ascoli per la prima volta è in svantaggio sul proprio campo.
Ugolini e Santi da pochi metri mancano il pareggio, l'Ascoli predomina ed il Perugia raddoppia al 35' con Vitalesta in posizione di fuori-gioco giudicata regolare.
Gli ascolani rientrano per la ripresa in 9 uomini, sfiorano subito il goal ma al 48' subiscono un rigore trasformato da Maurin. L'Ascoli cerca almeno il punto “della bandiera” ma non riesce a segnare nemmeno i due calci di rigore che ottiene prima del fine partita.

Altre due sconfitte per 0-3 a Terni ed a Pontedera arrivano “a cavallo” del giro di boa del Campionato. Contro il “fanalino di coda” Pontedera sotto una pioggia insistente l'Ascoli non demerita, chiude sotto di un goal in primo tempo (colpo di testa di Bugni) e poi “crolla” nell'ultima mezz'ora nonostante l'infortunio del portiere avversario (il quale aveva sventato un rigore) che costringe Bugni in porta. Belli prima di testa e poi con la complicità di una deviazione di Zampetti chiude la partita.
A difendere la porta ascolana è il 18enne Guido Lucidi, che esordisce quel giorno in campionato e che diventerà una delle nostre "bandiere" più meritevoli.
L'Ascoli intanto è oramai scivolato a metà classifica.

L'Ascoli reagisce con orgoglio battendo per 4-1 il forte Foligno (già 3-0 al 45') e confermandosi – almeno fra le mura amiche – squadra temibilissima. Nell'occasione - dopo le tre pesanti sconfitte subite - rientra in campo come terzino Giancola, che non mancherà più una gara fino al termine del torneo.

Il 12 febbraio (in anticipo di una settimana rispetto alle altre gare della XVI Giornata) sul campo romano di Testaccio la “Roma II” rifila un severo 4-0 allo sfortunato Ascoli ridotto subito in 10 per l'infortunio occorso al terzino Zampetti. L'Ascoli sebbene provvisto di ottime individualità lascia a desiderare soprattutto come “assieme e sistema di gioco”. Espulsione per il bomber Angiolini (la partita si chiude 10 contro 9).
Reti di Bresciani (9'), Balestrini (57' e 65') e Celestini (77').

Importantissimo soprattutto per ragioni “campanilistiche” è il 2-1 che segue, ottenuto contro la Sambenedettese grazie alla doppietta di Pierini.
Segue un 2-2 a Fano.

L'Ascoli torna in casa ed ospita il Pescara.
Al 20' in mischia Romagnoli porta in vantaggio gli abruzzesi ma dopo 2' giunge il pareggio di Ugolini su rigore. Quando la gara volge al termine Pierini su passagio di Angiolini porta in vantaggio al 77' “gli azzurri” dell'Ascoli (definiti “gli uomini di Zampetti” forse per una nuovo cambio tecnico) e De Flaviis “su calcio d'angolo di eccezionale precisione” fa il tris al 81'.

Seguono lo 0-0 in Sardegna con la Torres e la sconfitta interna contro l'Aquila per 1-0.

Il 9 aprile l'Ascoli espugna Ancona per 2-1 (gol di Angiolini e poi di Ugolini su rigore) ed è la prima vittoria in casa dei “rivali” regionali, che rimarrà anche l'unica per ben 77 anni. Dovremo infatti aspettare lo storico gol di Giorgi per gioire nel capoluogo dorico in Campionato: lo stesso punteggio del 1933 premierà i bianconeri di Pillon nell'ultimo indimenticabile derby in Serie B.
La partita si gioca in una “bolgia” (ad es. verranno affibbiati 4 turni di squalifica al terzino dell'Anconitana Radice) e provoca la squalifica dello stadio anconetano.

Una settimana dopo l'Ascoli ospita la “Lazio II” e grazie ad una magnifica tripletta di Angiolini la batte per 3-1. Si replica col 2-1 sulla Civitavecchiese (doppietta di Pierini che non dà scampo agli ospiti).

Le ultime due partite sono due sconfitte di misura: 0-1 a Perugia (i grifoni vinceranno il Girone e saranno promossi in Serie B) e 1-2 a domicilio contro la Ternana.

L'Ascoli si classifica al sesto posto al termine di un buon torneo.
Insormontabili problemi economici però costringono purtroppo la Società a rinunciare all'iscrizione al campionato per la Stagione successiva.
Nel Comunicato Ufficale FIGC del 31 Agosto 1933 “...Si prende atto del ritiro dal Campionato di Prima Divisione della S.S. Ascoli...”.
Per il 1933/34 si viene “retrocessi” di una categoria ed ammessi alla Seconda Divisione Marche, che è il quarto livello del Campionato Italiano.
asbr73
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Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Dal 1927 alla II Guerra Mondiale.

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1933/34 (Seconda Divisione Marche)

L'Ascoli non si iscrive al Campionato di competenza per problemi economici e riparte dalla Seconda Div. Marche (la categoria inferiore rispetto all'anno prima, equivalente dell'odierna Serie D): i giocatori vestono maglia rossa con colletto “a V” giallo e con stemma di Ascoli sul cuore e pantaloncini bianchi.
Rimangono in squadra sei giocatori, tutti “locali” così come i loro compagni: nasce “l'Ascoli stracittadina” con calciatori per lo più giovanissimi che saranno per anni beniamini del pubblico e difenderanno davvero gloriosamente gli amati colori fino agli Anni Quaranta.
Allenatore il friulano Carlo Bonino (verosimilmente), anche se in una foto sul finire di quella Stagione compare Peppe Ferranti in giacca, cravatta e cappello, definito come “facente funzione da allenatore” (secondo il libro storico di Vecchiotti).

Ci sono 11 squadre al via ma FGC Macerata ed Adriatica Portorecanati (affrontate alla I e III Giornata) si ritireranno dal Campionato.
Oltre a 3 squadre di Ancona (tra cui la squadra riserve dell'Anconitana Bianchi) affrontiamo fra le altre Sangiorgese, OND Urbino, Dalmazia Zara (della trasferta in terra croata - chiusa con una sconfitta 5-2 - vi è la magnifica foto allegata) e Dopolavoro Montecatini di Bellisio, per la cronaca frazione di Pergola dove si trovava un'importante minera di zolfo gestita dalla ditta Montecatini.
Fallimentare il nostro rendimento in trasferta dove l'Ascoli ottiene un solo punto nelle 7 gare giocate (l'ultima la vince ad Urbino per forfait): usciamo indenni solo da Porto-civitanova all'inizio del Campionato (per noi doppietta di Marinelli).
In casa perdiamo punti solo con la Sangiorgese che vincerà il Girone (2-3 interno dopo il pesante 0-3 in riviera) e col Dalmazia Zara nell'ultima partita stagionale (1-1 nel recupero giocato il 29 aprile 1934).
CI piazziamo al sesto posto in classifica.
Nostro “tiratore scelto” il giovane Alberto “Bettino” Gaspari con 9 reti.
Allegati
Zara, 7 gennaio 1934: Dlamazia Z. - Ascoli - 5-2
Zara, 7 gennaio 1934: Dlamazia Z. - Ascoli - 5-2
asbr73
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Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Dal 1927 alla II Guerra Mondiale.

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Sul finire della Stagione 1933/34 (forse l'ultima gara sempre contro il Dalmazio Zara) una foto splendida dove si vede bene l'elegante maglia indossata quell'anno (tipo l'attuale AS Roma) con emblema cittadino sul petto.

In piedi: Giuseppe Ferranti (ex-giocatore e probabilmente facente funzione di allenatore) - Umberto Marini - Ameide Speca - Marcucci - Cellini - Guido Lucidi - Mattioli (dirigente) - Amilcare Poli
Accosciati gli uomini del quintetto d'attacco da destra a sinistra: Piccioni - Monachesi - Bettino Gaspari - Umberto Stipa - Mario Di Antonio
Allegati
ap 3334.jpeg
asbr73
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Re: ASCOLI LA NOSTRA STORIA. Dal 1927 alla II Guerra Mondiale.

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1934/35 (Terza Div. Marche Girone A)

Nel corso del 1934 l'Ascoli cessa l'attività per i perduranti problemi economici evidentemente irrisolvibili.
Per dare continuità al calcio cittadino subentra la squadra dei “Fasci Giovanili di Combattimento”, composta dai giovani ascolani che si dilettano a giocare a pallone.
Si riesce ad iscriversi insomma nelle fila federali all'ultimo gradino della scala calcistica. Si costituisce a sorpresa una squadra temuta e rispettata che - nonostante lo scontato scetticismo iniziale - vince subito il proprio girone del Campionato Regionale (III Divisione Marche, ultima categoria del calcio nazionale).
La squadra annovera molti dei ragazzi che già avevano calcato il campo durante la Stagione 1933/34, che costituiranno la base per la rinascita su ben altri palcoscenici dell'Ascoli.
L'Ascoli sopravanza “Fermana B”, Cupramarittima, Sangiorgese, “Portocivitanova B” e Porto S. Elpidio.
Peridamo solo a Cupra (esordio in maglia ascolana del sedicenne Luigi Giambruno, storico “alfiere” all-time) e totalizziamo 33 reti in 10 gare dominando il girone.
La sconfitta di Cupra Marittima arriva "a tavolino" siccome al 68' il capitano ascolano Toccaceli si rifiuta lasciare il campo sebbene espulso dall'arbitro Marcolini di Macerata (perdevamo comunque 3-2).
L'Ascoli rinuncia alla disputa del girone finale regionale. Verrà ammesso alla categoria superiore per il 1935/36 (denominata I Divisione Marche).
Il libro di Stefano Pellei “Ascoli 110 per 100” indica come guida tecnica una commissione guidata da De Silvestri, come capocannonieri Monachesi e Piccioni e come divisa una maglia nera con fascia orizzontale rossa.

Nella foto allegata.
In piedi: Piccioni - Speca - Monachesi - Caracciolo - Nigrotti (a fianco il dirigente De Silvestre/i).
Accosciati: Giambruno - Sclocchini - Marcucci.
Seduti: Giardini (?) - Lucidi - Poli.

Lo schieramento sulla foto rispecchia sicuramente quello sul campo. Potrebbe essere l'ultima di campionato.
In posizione di mezzala destra la didascalia "storica" recita erroneamente Bartolini (nome misterioso in quanto non risultano sue presenze) ma il volto è quello del 18enne Antonio Caracciolo.
Allegati
Immagine (22).jpg
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