Aneddoti

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Aneddoti

Messaggio da franz »

Era stata lanciata l'idea di creare una sezione dedicata agli aneddoti dopo alcuni gustosissimi di questi scritti da Lafaina. E' rimasta lettera morta ma non credo sia giusto vadano perduti per cui apro questo thread dove farò copia/incolla man mano che li scriverà, lui come altri i quali, se vogliono, possono postarli direttamente qui. Il thread rimarrà per un anno, poi opererà il prune automatico, quindi c'è tutto il tempo per decidere se spostarli nella sezione permanente (di sola lettura) o meno.
Buona lettura.
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Re: Aneddoti

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gio lug 18, 2013 1:28 pm
lafaina ha scritto:Mario Morello, un nome una garanzia.

Dunque…penultima giornata del campionato di serie B – anno 1973/1974

A due giornate dal termine, l’Ascoli aveva 48 punti ed il Como (la quarta e quella che ci poteva insidiare la promozione) stava a 46.

Noi giocavamo in casa contro il Parma, ormai fuori dai giochi, il Como giocava a Reggio Emilia.
L’ultima partita di campionato era proprio Como – Ascoli (dove andammo a vincere ndr…)

Quindi: una vittoria col parma ci avrebbe sottratto ad ogni sofferenza e, in casa, poteva scoppiare la festa per la prima promozione in serie A!
Tutto era pronto per la festa.

Quel giorno, ero in tribuna coperta (ero un ragazzino e entravo senza paga re ehehheheheh): ora, se lo si poteva fare ai distntit (oggi tribuna scoperta) ma se, avevi come medico di famiglia il Dott. Balena e lo incontravi prima della partita…entravi con lui in tribuna coperta…eheheheheh))

Primo tempo zero a zero. Ma il como stava perdendo uno a zero in emilia.

Bene, dopo cinque o dieci o quindici minuti della ripresa(non lo ricordo esattamente) sotto la porta della curva prato (oggi curva sud) ci fu l’AZIONE, in area parmense, arrivò Mario Morello e di dx infilò la rete. IL GOAL DELLA SERIE A. (poco importa che loro, poi, pareggiarono mentre il como continuava a perdere.

Fu festa promozione quel giorno e ASCOLI si scatenò in caroselli, anche nei giorni successivi.
Tutta la città fremette e si fece invadere da un’aria di grossa festa e soddisfazione, tutti erano felici ed appagati, anche increduli.

Il martedì pomeriggio successivo, stavamo entrando nella pizzeria l’ascolana a via trieste. (a quei tempi il bancone – lungo tipo osteria o bar di quartiere – stava a sx come entravi.) io alcuni amici, tra cui Sgà o Vitovez (per chi lo conosce, lui ha qualche anno più di me ed è di shangai porta cappuccina)..

Entrammo e sgà ordinò una pizzetta.
Ma la signora, con occhi spaesati, annuì al signore dietro di noi (alto, dinoccolato, pantaloni beige a zampa di elefante e camicetta bianca a scacchi maniche corte) e chiese: “Desidera?”

“no, no prima de me c’è il frutino “ e sorrise a sgà.

Era Mario Morello, uno degli eroi (veri, perché così li consideravamo noi ragazzini ascolani 14 enni in quel periodo) del momento!
Mario era veneto se non friulano e parlava in quel modo.

La signora diede la pizzetta a sgà e da dietro la voce di Mario.
“Siora, lascia perde pago io, in cau (in fondo in italiano) lui g’ha più fame de me”

Lo salutammo estasiati e imbambolati mentre lui si mangiava una pizzetta e una bibita.

Un ricordo…di quei tempi e di quel giocatore, anzi di quei giocatori che, a differenza di oggi (perché i tempi sono davvero diversi, senza dare colpe specifiche a nessuno), avevano con la città un rapporto davvero “normale” anche se normali, loro ns eroi, non lo erano affatto ehehehehehehehehh


(dai è d’estate, c’abbiamo i guai nostri, ma quanto ASCOLI dentro noi)
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Re: Aneddoti

Messaggio da franz »

gio lug 18, 2013 4:14 pm
lafaina ha scritto:Allora mo ve racconte chesta.

Derby a san benedetto, al ballarin (io non c’ero).

Forse fu il 1969 (molto forse…), ma non è importante. Cmq carletto mazzone allenatore.

La partita, sempre a colpi di sciabola e mai di fioretto (in campo i vari pagani soprattutto pagani, pierbattista ecc… le davano di santa ragione. Al ballarin, specie dopo il derby del 65 quello di strulli, era sempre e solo una battaglia in campo e sugli spalti.) correva verso la metà del secondo tempo.

A quei tempi si poteva fare una sola sostituzione ed avevi un solo giocatore a disposizione che portava sempre il numero 13 (il tredicesimo, appunto).

Il nostro 13 era un ragazzo mancino, dalla classe davvero notevole che faceva da contraltare ad una testa praticamente nulla: antonio natalini (pupillo, tra l’altro, di mazzone).

(Antonio Tony Natalini lo vedo quasi tutti i giorni, oggi ha sessantacinque anni, vive abbastanza di stenti per via sempre della testa matta. Attualmente è senza lavoro o lavora qual cosina così, e aspetta di andare in pensione fra oltre un anno.
Dall’ascoli passò al ravenna – rozzi lo cedette per disperazione – e lì ebbe, in serie C (ed in serie C lui era considerato un fuori categoria) la sua notorietà. Soprattutto famoso perché al presidente del ravenna ogni settimana chiedeva i soldi, o in anticipo o per regalo, da andare a sperdersi sulla riviera romagnola. Belle macchine e belle femmine. Lui assolutamente perso dietro ogni sottana, aveva sempre sperperato quello che ancora doveva guadagnare. Un buono ma un matto di catena. Insomma, praticamente era il george best della serie C italiana, anzi della riviera romagnola)

Torniamo la derby, diciamo al ventesimo della ripresa.

Mazzone, un pochetto preoccupato e teso dalla partita, lo chiama e gli dice di scaldarsi.

Ora, a quei tempi, quando ti scaldavi al ballarin lo facevi nei pressi ella tua panchina.
La gente ti stava manco a mezzo metro.

Tony faceva gli esercizi di riscaldamento ed i tifosi inveivano cattivi (sapevano, tra l’altro che lui era ascolano doc, anche se originario di acquasanta): “Asculà! Nen ‘ntrà pegniente che te spaccheme li amme!” “Asculà pecora, me simbre nu crastò che si amme!” “Asculà ogge nnarriesce sane”
Uno di quelli, in un attimo che si girò verso loro, lo guardò e gli fece il segno di tagliargli la gola ehehehehehh e gli disse: “Te scosse come nagnellitte!”

Antonio che in quel periodo assaggiava la prima squadra per le prime volte, tornò, faccia preoccupata anzi impietrita, verso la panchina e disse a Mazzone.
“Mister, je sentite quell che me dice. Ma chiste è matte”
(ma aveva pauram gliela si leggeva in faccia)

Mazzone lo guardò e gli fece:
“Ah tony, remettiti a sede va, che è mejo!”
:sogghigno: :sogghigno: :sogghigno:

(verissima è, a tony la faccio raccontare spesso e ogni volta sono risate da matti)
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Re: Aneddoti

Messaggio da franz »

gio lug 18, 2013 4:32 pm
GREZZO ha scritto:Mo te racconte questa. Anni 70.............verso la fine anni 70.Tipo 76-77..................mio padre con un suo amico decidono di andare al BALLARIN e mi ci portano. L'Ascoli giocava fuori, forse ad Avellino ma non mi ricordo bene. Tribuna o parterre quello lato mare-Nord. Era Sambenedettese-Brescia..............almeno così mi ricordo. Io ho vaghissimi ricordi......................però qualcosa sta nelle mente. Praticamente BABBE stava con la RADIOLINA (o meglio.............nu cassò gruosse gruosse a spalla :mrgreen: ) e sentiva le altre partite insieme con l'amico suo. A me avevano detto di non nominare mai l'Ascoli e di stare buono. Al che..............io credo che mi stavo rompendo le palle.............e scendo vicino la rete a giocare con una lattina di FANTA e questo me lo ricordo bene, benissimo. Verso la metà ripresa............praticamente mi giro............e urlo in dialetto Ascolano a BABBE: "A Ba'...........è segnate o no l'ASCOLI? Ancora nen seme segnate?"
Praticamente si appicciò una mezza rissa ziolatro.................io ho delle immagini vaghe di tieni tieni...........e quello che mi ricordo con esattezza e che fummo costretti a scappare...........ad uscire diciamo così...........e io stavo in braccio a Babbe e l'arrete vedevo la gente che ci si scagliava contro. Praticamente BABBE ancora la racconta....................ziolatro.............io avevo 5-6 anni al massimo.............me recorde LU PIAGNE............LU PIAGNE............. :mrgreen:
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Re: Aneddoti

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ven lug 19, 2013 10:12 am
acerbo ha scritto:mi viene in mente questo episodio che a distanza di anni ancora mi fa sorridere.

partita Ascoli - Avellino importante per la salvezza. sono nei parterre della curva sud. L'ascoli attacca e sta vincendo 1-0. arriva un pallone che piano piano rotola sotto la rete del parterre a pochi metri da me.
vedo arrivare Di Somma di corsa a raccogliere il pallone ( i raccattapalle come ogni volta che si vinceva erano spariti) per rimetterlo in gioco.
un tifoso vicino al pallone attaccato alla rete gli urla con tutto il fiato che aveva : Di Somma bastardo, mafius, iè propr brutt !

da dietro sento una voce che commenta ad alta voce :

Ie' biell tu !!


il tifoso attaccato alle rete, che per farvi capire assomigliava a Marty Feldman, non ebbe neanche la forza di girarsi per rispondere anzi rimase muto con le orecchie abbassate fino alla fine della partita che l'ascoli vinse.
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Re: Aneddoti

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mer lug 24, 2013 12:32 pm
lafaina ha scritto:Nel campionato professionistico dell’Ascoli calcio avvenne una domenica di metà settembre del 1972
La riapertura delle scuole si avvicinava (a quei tempi era, per tutti, il primo ottobre).

Io ero stato, per via della partita d’esordio al campionato di serie B (il primo campionato tra i professionisti che disputavamo)a mangiare al centro- largo del cremore - da mia zia.
L’avversario era un delle tre pretendenti alla serie A: il Varese (che poi arrivò, quinto o sesto a cinque sei punti da noi ehehheheheheh).

Noi eravamo l’assoluta matricola partita a detta di tutti per salvarci (ehehehehehehheeh).

Io e renzo (pezzani, che oggi dovrebbe fare il postino e a quei tempi era quasi mio compagno di squadra e quasi mio compagno di scuola (Lui giocava come portiere col san marcello io nell’elettrocarbonium. Lui stava in sezione F alla mari io alla sezione G) ci avviammo da via trieste, sul lungotronto, attraverso campo parignano alle zeppelle.

Una fiumana di gente, una vera autentica fiumana.

Si discuteva sulla difficoltà del campionato, anche ingenuamente tra ascolani che ancora non l’avevamo manco assaggiata ma, già, si sentiva che ne avevamo in mano tutto lo scibile
(siamo forti è. Quando temiamo qualcosa, lo esorcizziamo facendolo passare per una passeggiatina.
“E che ci vuole! Basta fare così e così e siamo a cavallo!” ehehehheheh).

All’entrata dei distinti (tribuna est oggi) ci trovammo due adulti col biglietto e entrammo inseime a loro.

Era mezzogiorno forse la mezza, già si stava pigiati.

Quando l’arbitro fischiò l’inizio della partita, ci fu per qualche secondo come un silenzio irreale (era evidente che, collettivamente, avevamo battezzato l’inizio col grande calcio.).

Di tifosi avversari neanche l’ombra, almeno neanche una bandiera.
Dodicimila persone che intonavano: “Ascoli! Ascoli!”

Ad un certo punto, sopra di noi iniziò a sentirsi il rumore di un tamburo con, forse i piatti.
Uno dei due era sicuramente Mancini (Falecò buonanima) il padre di alfredo “macianna”, uno dei fondatori, qualche anno dopo, del settembre.

A me e renzo ci sembrò una grossa novità.
Quel tamburo batteva il ritmo e rinvigoriva le fase di stanca dei tifosi.

Il varese, più scaltro di noi, ma non più forte, ci fece il gol e mantenne il vantaggio fino alla fine.

Eravamo incavolati tutti, a fine partita, straniti perché sconfitti, ma davvero si era raggianti, perché il giorno dopo ci saremmo rivisti in tv alcune fasi della partita (altra novità assoluta del calcio ascolano), perché in tv ci avrebbero nominato.
Perché stavamo sulle pagine importanti dei quattro quotidiani di sport del lunedì (io acquistai lo stadio e la gazzetta).

Avevamo assaggiato per la prima volta il calcio che conta.
Avremmo perso anche la partita successiva con un’altra nig: il Catanzaro a Catanzaro). Ma lì sverginammo la porta avversaria di una squadra di serie B col solito Campanini.

Insomma nulla di esaltante quell’inizio, anzi: però eravamo tutti euforici, perché già si capiva che noi, in quel calcio, avremmo detto la nostra.

Se poi penso alla dinamica di quel campionato e alla partita del lunedì, decisiva, col foggia di del neri ecc…
Un punto, per un solo punto e perché pagammo lo scotto di essere dei novizi, mancammo la serie A alla prima esperienza.

Che ASCOLI!
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Re: Aneddoti

Messaggio da franz »

mer lug 24, 2013 2:54 pm
lafaina ha scritto:Ciao emidio.

Ti racconto una storia dell'ascoli.
Nel 1980 vene l'avellino ad ascoli.
Il suo portiere era stefano tacconi.
L'anno prima, come fatto con zenga, quel gran personaggio che era persico lo aveva regalato al grande calcio come portiere di sicuro avvenire.

A martinsicuro, fino al 1982, poi cedette la sua quota, il mio amico più intimo era socio con altri due della discoteca wild cherry (ex polevere di stelle). Discoteca vip delle ns zone di quei tempi.
Piccola ma di bella gente.
Di moda, insomma.

In curva sud, quando tacconi apparì sotto, si prese i peggio improperi: un pò perchè l'avellino non lo abbiamo mai visto bene ma soprattutto perchè era un ex samb!

Stavo in curva coi miei amici e nel ns gruppo c'era Oreste (un personaggio che ho citato anche nel racconto di una trasferta a parma nel 1972. Non un cento-cento ma buon ragazzo).
Lui aveva più di noi, ma a quei tempi gli era salita vertiginosamente la febbre dell'ascoli e non si perdeva mai nulla del picchio.

Al mio bar, che frequentavo insieme al mio amico più intimo e padrone del wild cherry, si raccontava spesso la storia che, nel maggio precedente, stefano tacconi aveva festeggiato il suo 23esimo compleanno al wild cherry.
Lui era di un paesino vicino perugia e, culturalmente, non sapeva fare una O con un bicchiere.
Amici, amiche e amichette, champagne e serata, servito e riverito, tanto che, a fine stagione ancora non aveva saldato il conto alla discoteca.
Venduto all'avellino, quell'estate, non si fece più vedere e, il mio amico, non vide mai i suoi soldi.

Dunque...
Durante ascoli -avellino ci fu un momento di stanca.
Il silenzio momentaneo della curva fu rotto da una voce che strillò forte (anche nelle orecchie di tacconi: che infatti si voltò):
"Tacconi!!! Beffaruole! Paga li buffe jò M...!"
Era Oreste che aveva ricordato a tacconi che, dalle nostre parti, aveva lasciato ricordi e buffi.

Bene, tacconi ha avuto una carriera fantastica, ma per me, e tanti altri, prima di essere un pesciarolo o altro, è sempre stato un beffaruole,un piccolo pezzente come ce ne sono tanti.

Per dirti.

Se l'ascoli ha buffi per svariati milioni, tutti coperti dalkl'elettromeccanica come tu dici e che io credo, iniziasse col pagarne qualcuno.
Magari inizia da quelli verso il comune (oppure se ne va. Che problema è?).
...e finisce da quelli verso gli alberghi o le linee di trasporto.

Cioè, se i benigni non vogliono che li contestiamo sotto questi aspetti e chiediamo la strada per vederli fallire pur di mandarli via dall'ascoli, faccia i fatti.

Altrimenti...per non saper nè leggere nè scrivere, questo è: beffaruole! Nè più nè meno che tacconi.

ciao e stammi bene, amico mio
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Re: Aneddoti

Messaggio da franz »

lun lug 29, 2013 4:14 pm
lafaina ha scritto:Era una domenica di fine febbraio (1976).
Quel secondo disgraziatissimo campionato di serie A ci teneva tanto sulla corda.

Eravamo, come al solito, in lotta per il quartultimo posto.

Venne ad ascoli, il milan.
Partita da zero a zero pieno. Nulla fadeva presagire quel che successe a circa quindici minuti dalla fine.

Punizione da 35 metri per il milan (sotto la porta ella curva nord.).


Un milanista (non so se rivera o altro) toccò per benetti che, da quella distanza fece partire una staffilata delle sue (tesa e quasi rasoterra) verso la sx di grassi : che pareva ben piazzato.

Ci fu una deviazione di un ascolano e la palla si infilò all’angolo dx.

Uno a zero per loro e niente da fare.

Era la domenica di carnevale.
Dopo la partita, il centro si sarebbe riempito di gente che festeggiava il carnevale.

Anch’io, ragazzino insieme a un paio di miei amici ci avviamo, dopo l’amara sconfitta (che fece parte di un trittico di sconfitte in quel girone di ritorno – a torino col torino futuro campione d’italia; in casa col milan appunto e a cesena contro un cesena che quell’anno arrivò molto in alto – che, per me, aldilà dello scandalo boranga o meglio cesena-lazio ai ns danni, ci tagliò le gambe per la salvezza meritata e diretta anche quell’anno.).

Come incontravi persone al carnevale ascolano oppure ne ascoltavi i discorsi, in tutti c’era infilata la sconfitta del pomeriggio dell’Ascoli.
Molta amarezza.
Sconfitta davvero immeritata.

Verso le sei e mezza di sera (quindi era sceso il buio) dalla ruetta che da petrillo porta in piazza ci fu trambusto.

In quel periodo la maschera che andava tra noi ragazzini era quella del Domino.
Con la clava in plastica da dare in testa alle persone.

Si formavano vere e proprie bande che truccavano l’arma in maniera non convenzionale eheheheheheh.

Spesso si riempiva la clava di carta. Diveniva molto più pesante e quando ti arrivava in testa quella clavata: faceva male.
Più o meno.


Trambusto che arrivò in piazza, dove un uomo (io e i miei amici stavamo lì a due metri) col loden rincorse e prese un “domino” (un po’ più “altino” degli altri) che aveva dato una clavata a, non so, forse alla moglie o a qualche amico se non a lui stesso.

Lo prese, era molto incazzato, lo scappucciò mentre gli diceva:
“Ti faccio andare in galera! Ma prima ti meno!”

Con sorpresa spuntò la faccia riccioluta e un pochetto butterata di Sandro Pippa (in molti qua dentro lo ricordano per la sua fama di essere “sandro pippa” e di non essere un cento-cento, anzi manco un cinquanta-cento)


(non so quanti ricordano che non parlva correntemente né l’italiano né il dialetto.
Si mangiava le parole. Inconfondibile la sua parlata e imitata a non finire tra i ragazzi di quel tempo)

Mentre il signore lo teneva per i capelli facendogli male. Gli diceva: “Allora! Perché vai facendo questo? Non lo sai che puoi far male a qualcuno?” (ma era incazzato nero).

Da sotto (perché mentre gli tiravano i capelli, sandro, da dolore si era piegato) arrivò la sua voce che mangiava le parole che quindi scandiva in modo inconfondibile:

“P’CCHè L’ACCULE è PIESS!”

Ehehehehehehehehehehehheheheheheheheh…(insomma l’ascoli lo si usava anche per giustificare qualcosa, come un Santo)
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Re: Aneddoti

Messaggio da franz »

mar lug 30, 2013 2:55 pm
lafaina ha scritto:Questa – forse – è per tutti i Paolopicchi. (Ci metto il forse, perché mai mi permetterei di entrare dentro i sentimenti delle persone e di Paolo in particolare).

Forse era settembre 81 o 82 o anche 83. Primi giorni del mese e faceva caldo.

Il Presidentissimo aveva appena acquistato una Bmw 735 blu scura (targava VR per via della società di leasing che poi ritargò in AP. Ma, al tempo del fatto, ancora era VR).

Rozzi ad Urzì e ad Apostoli, ore 9 del mattino circa.

“Vabbè va, vade da Evangelisti (a quel tempo braccio dx politico di Andreotti)!”
(sapeva lui il perché. Era solo per dire che andava a Roma per chi lo avesse cercato)

Ad Amatrice, la sua impresa aveva preso un appalto che prevedeva la realizzazione di opere primarie (fogne ecc…) delle frazioni di Amatrice. (sommati ecc…)

Alle 9.30 circa, forse dieci minuti più tardi, era alla frazioncina (diciamo sommati anche se non sono certo fosse essa. Ma teniamocela per buona).

Arrivato su di un largo del paese, la Bmw nuova e fiammeggiante rubava occhio e attenzione a tutti, specie ad un nugolo di ragazzini che stavano giocando a calcio.

Uscì lui, chioma fluente brizzolata, alto, ben vestito con quell’abito bianco sporco, (indossava spesso abiti di questo colore, specie d’estate): un personaggio!

Non fece in tempo a fermarsi, forse per chiedere qualcosa sul suo cantiere ove ancora non era mai stato, che il nugolo di ragazzini: chi in canotta, chi con magliette alla buona, con calzoncini corti, chi a torso nudo, con una palla troppo usata e rattoppata, gli si fece incontro festante e raggiante.

“PRESIDENTE! PRESIDENTE! ROZZI COSTANTINOOOOO CI FA L’AUTOGRAFO? L’ASCOLI QUEST’ANNO VINCE ANCORA?” ecc… (l’aria era di evento.)

Il Presidente, uomo emozionante e coinvolgente, si faceva coinvolgere, in certe situazioni, in maniera totale vinto proprio dall’emozione.

Dopo aver buttato lì qualche parola, riprese la macchina e girò di nuovo verso Ascoli.

Andò al del duca, dal magazziniere (di cui oggi mi sfugge il nome, forse era Orazi, ma forse).

In quattro e quattr’otto mise su una muta di vecchie, ma nuove, maglie dell’ascoli (completa di calzettoni e pantaloncini).
Prese due o tre palloni di cuioio.

Fece raggiungere alcuni calciatori al campo.
Gli fece fare autografi su una maglia numerata ufficiale e su di un pallone.

Di fretta tornò a sommati.

Era, ormai dopo la mezza, i ragazzini in strada non c’erano più.

Andò dall’oste (c’era una piccola osteria che fungeva da bottega di generi alimentari).
“Quiste e chesta (pallone e maglia autografati) li mitte quattè.
E cheste e li pallù, li dà a li frechì che stava a giocà qua stamatina!
Digghie che vè da Ascule sti cose.”

E si avviò verso Roma con quattro ore di ritardo, ma io penso e ne sono certo: raggiante !

Costantino vero fuoriclasse dell’Ascoli e di Ascoli.
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Re: Aneddoti

Messaggio da franz »

mer lug 31, 2013 9:34 am
lafaina ha scritto:Ragazzi, dai, ho capito di aver fatto l’acido sti giorni, con questi aneddoti.
Ditemelo e mi sto buono. Credetemi

Il problema è che, specie d’estate quando non ci sono impegni calcistici, uno ne tira l’altro.

Protagonista: Lu Boia.

Luogo : Stadio di Cesena.

Anno: 1985/1986 .

Risultato cesena – Ascoli 1-0 (prima di campionato e unica sconfitta di quel girone di andata per
l’Ascoli: che vincerà quel torneo con due giornate di anticipo).

Dislocazione logistica: tra stadio di cesena e il del duca di ascoli. (per capire le dinamiche dei movimenti):
Nostra Curva a cesena = Curva Nord stadio del duca.
Tribuna coperta e autorità dello stadio di cesena = Tribuna del del duca di ascoli
Uscita e organizzazione dei reparti celere dentro il campo di cesena=come se al del duca si mettessero tra la curva sud e dove escono i giocatori (un po’ più nascosti)
Altro posto di polizia in mezzo al campo di cesena = Più o meno tra la porta carraia del del duca e la panchina dell’ascoli.

La trasferta a Cesena è un classico per la tifoseria ascolana; presentatasi sempre numerosa al manuzzi.

A quei tempi era normale che, prima della partita, già molto prima, dei nostri scavalcavano la rete dir ecinzione della curva per fare una scorribanda, bandierone al vento, sul terrreno di gioco e verso la curva avversaria.

Ne entrarono due o tre tra cui il Boia (Domenico).

(Il Boia all’interno del mondo ultras e soprattutto di Settembre (ove lui apparteneva), si è sempre distinto per la sua individualità.

Esempio: quando il settembre faceva gesti politici, in curva vi erano centinaia di braccia alzate e tese per il saluto romano. Guardando attentamente, c’era un solo braccio sinistro alzato a “pugno chiuso” eheheheheheheh…era Domenico che si è sempre distinto per essere dell’ultrasinistra.

Lui è un coraggioso. Amava la rissa. Ma mai ha fatto un agguato, non ha mai usato alcuna arma impropria e propria,
Solo e sempre le mani: prenderle e darle.
A viso aperto.
Non ha mai fatto parte di commando che aggredivano.
Ma è sempre stato in prima linea negli scontri frontali.
Penso, e sono certo, sia l’ultras ascolano che ha fatto più risse e subito più arresti in assoluto)


Dunque siamo al Boia insieme ad altri due in campo con stendardi bianconeri.
Ma mentre gli altri due si fermarono all’inizio della nostra area (quella verso la curva nord)
Il Boia si spine più giù.
Verso la tifoseria e oltrepassò abbaondamente la metacampo.
Urlava a modo suo (chi lo conosce sa! Eheheheheh)
“AHHHHHHHHHH! CONIGLI DI CESENA! AHHHHHHHHHH! VENITE A FARE A BOTTE, CONIGLIIIIIII!”

Dopo neanche qualche minuto, il reparto celere (una quindicina di poliziotti in assetto antisommossa) si mosse dalla sua postazione (tra la curva sud e l’entrata dei calciatori).

Domenico, che era da sempre il più temerario, coraggioso e annebbiato dai fumi dell’alcool, dei nostri, aveva regalato al reparto celere metri e tempo che erano ridottissimi per un suo eventuale fuga verso la nord con relativo scavalcamento utile per la salvezza.

Dunque il reparto celere si mosse correndo verso di lui.

Lui iniziò la fuga verso la salvezza.

Anche i cesenati, specie quelli della tribune facevano il tifo per lui.

Lasciò cadere il bandierone che gli rallentava la corsa.

Ma, da sotto la tribuna centrale, spostati verso la nostra curva, diagonalmente, si mossero anche cinque o sei poliziotti in borghese per tagliargli la strada.

Ormai, quando era a trenta metri circa dal fondocampo, spostato sotto la tribuna laterale (la nostra tribuna est) era chiaro che l’avrebbero preso.

Mentre si sentiva ormai braccato, in un attimo, l’istinto animale che lo portava a non arrendersi facilmente e cmq a togliersi almeno una soddisfazione, gli fece vedere con la coda nell’occhio che gli uomini in borghese ormai gli erano a tre metri.
Il primo di loro era un uomo in giacca e cravatta.

Gli balenò, al boia, subito in testa un’idea.
“Prima che mi prendono, a questo adesso faccio arrivare una mina!”

Si arrestò di colpo e sferrò, d’incontro pieno, un cazzottone a quel signore in giacca e cravatta, primo dei suoi inseguitori.
Questi volò a terra e tramortì.

A quel punto fu abbrancato dal reparto.
Si mise a terra in posizione fetale per attitire le botte che gli arrivarono (e gliene arrivarono tante e forti. Nessuno dei celerini rinunciò a dargli una manganellata, a sferrargli un calcio o un pugno).

Per un paio di minuti lo sottoerrarono. Eheheheheheh

Arrivò l’ambulanza a bordo campo, ma era per il signore in borghese (mascella spostata e fu trattenuto per la notte in ospedale, per accertamenti. Tre settimane di certificato medico. Sangue dalla bocca).

Il boia fu portato al carcere di Cesena.

Sul cellulare, dentro, gli si avvicinò un poliziotto del reparto di ascoli (che aveva accompagnato, per tenerli sotto controllo, i tifosi ascolani).
Era il fratello poliziotto di Domenico Lu Boia(Simoni buonanima che è morto nel 2005, il giorno 25 aprile, mentre veniva in macchina da casa sua – Roccafluvione – in servizio allo stadio per una partita serale (Ascoli Genoa dell’anno di serie B con Giampaolo)).

Lo guardò (non era la prima volta che assisteva al fermo del fratello) e gli disse:
“ Stavolta l’hai fatta grossa!”

L'uomo colpèito e ferito era il capo questore di Cesena!
Da pronto soccorso lo ricoverarono per una notte in ospedale con la moglie al capezzale.
Aveva preso una mina d’incontro pazzesca.

Eheheheheheheheh

Tennero il boia undici giorni in cella e poi tornò ad ascoli.
Dopo manco due o tre partite già stava allo stadio ed in trasferta.
Il martedì mattino successivo l’arresto, quando lo presero per interrogarlo.
Mentre andava verso il gabinetto degli interrogatori, la sua andatura era quella simile ad un robot.
Nessuna giuntura riusciva a piegarsi per via della gragnuolata dei celerini

Eheheheheheheheh

Una delle nostre storie.

Il Boia, cmq, era un mito di quei tempi.
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Re: Aneddoti

Messaggio da franz »

mer lug 31, 2013 9:22 pm
Old Style Curva Sud ha scritto:... Dopo il raduno di lunedì 22 Luglio siamo stati insieme a Domè ( il Boia) e altri ragazzi, fino alle 20:30 al bar di Cametta a ricordare un pò di avventure, tra cui quella che ha descritto faina e giustamente rettificata nella data da Clash, quella domenica con 8.000 Ascolani a Cesena rimarrà nella storia, aggiungo due cosette... Nel pulman con lui c'erano diversi personaggi che hanno fatto la storia della Curva... e un'amico che ci ha lasciato e che non mancava mai nei momenti giusti... GUIDO SPRANGA OVVERO UN'ULTRAS DELLA LAZIO MOLTO LEGATO AD ASCOLI E GLI ASCOLANI... Qualcuno che conosce la storia del famoso assalto ai fiorentini ricorda che Guido fu quello che aprì la carica con l'estintore al suo fianco trecento ragazzi Ascolani... SE SOLO OGGI CI FOSSE UN'IMMAGGINE SU QUELL'EPISODIO SAREBBE LA PIU' CLICCATA DEL WEB... ERO PRESENTE E VE LO ASSICURO... LE STORIELLE DI CUI SI VANTANO LE TIFOSERIE OGGI SONO BARZELLETTE ALLO STATO PURO... A QUEL LIVELLO A MEMORIA DEGLI ULTIMI 30 ANNI RICORDO SOLO L'ASSALTO DEI VERONESI AI MILANISTI RIPRESO DA UNA TELECAMERA DELLA POLIZIA... AD ASCOLI NIENTE TELECAMERE... SCONTRO ALLO STATO PURO... 300 ASCOLANI POSIZIONATI SULLO STRADONE CHE HANNO CARICATO IL CORTEO DI FIORNETINI CHE USCIVA DALLA NORD... Per dieci lunghi anni i Fiorentini non misero piede ad Ascoli... sono tornati con il settore ospite... UN'INTERVISTA DEL FAMOSO PITONE AUTORE DELLA MOLOTOV AL TRENO DEI BOLOGNESI RACCONTA L'EPISODIO DI ASCOLI COME QUALCOSA DI INCREDIBILE...Tornando a Cesena, il pulman con Domè uscì a Rimini e facendo la statale seminò il panico... Altri tempi... Un'altro episodio con Domè protagonista al quale ho assistito nei primi anni 80 fu a Torino, andammo con due pulman poco meno di 100 persone, bandierone e striscione Ascoli's Eagle's... purtroppo era il periodo del primo furto dello striscione Settembre Bianconero( quelo più bello di tutti) quella partita diventò famosa perchè convalidarono al Torino un gol in fuorigioco di venti metri, furono sparate due bombe carta grandi come mattoni... DATO CHE ULTIMAMENTE SI PARLA DI BOMBE... i cartelli pubblicitari in pezzi finirono in mezzo al campo e fu fermata la partita, ero un ragazzino e fu una delle mie prime trasferte, si partiva il sabato sera verso mezzanotte per arrivare la domenica mattina.
Finita la partita ci fermarono per identificazione le esplosioni erano state troppo grandi per finire come niente fosse...Domè tira fuori i documenti e tra un gruppo di ragazzi che inneggiavano con saluti fascisti, spunta fuori la foto di che guevara dal suo portafogli...Tutti lo sapevano ed ogni volta questa storia era motivo di insulti... Ricordo che Fò e gli altri dicevano alla polizia arrestatelo non lo fate ripartire con noi ( scherzavano) e lui che fa? apre lo sportello della giulietta e si infila nella volante... Apre il finestrino e grida: Ascolani fascisti Carogne... Roba da film... Lo fanno scendere per disperazione e ci mandano via... Tornammo a casa che era quasi lunedì mattina... Facevo L'Ipsia e giusto due ore dopo mi alzai per andare a scuola, ma non per studiare per raccontare agli altri (insieme a simone d.c. e cristiano c. che era venuti a torino) la trasferta...
La ciliegina nel famoso derby con la Samb al riviera, era il 05 Gennaio 1986... Ci avevano tolto il treno speciale il sabato mattina, bloccammo la strada dietro al jolly dove fermano i pulman si scatenò il finimondo... cariche della polizia e tante mazzate... La domenica mattina ci vediamo allo stadio si decide di andare con i mezzi propri (altri tempi e non c'era la sopraelevata che ti infila nel settore ospiti)... ci vediamo a Castel di Lama... il furgone de lu fernare (a quei tempi il dinamitardo della sud) accosta ... DENTRO 30 PERSONE IN PIEDI... ROMEO APRE LO SPORTELLO E Domè risponde: Completo!... Adesso viene da ridere ma quel giorno sapevamo di andare in guerra... partiamo chi con la macchina, chi con la moto, due furgoni, io con altri amici con il motorino... Decidiamo di andare al parcheggio del Quadrifoglio e poi proseguire a piedi fino allo stadio (4 km) ... se un gruppo Ultras fa una cosa del genere è il più tosto d'Italia e gli fanno la statua... Se penso che qualcuno la vuole far passare come una conigliata mi metto a ridere... Domè era uno di quelli che guidava il gruppo e per un ragazzo come me è stato da grande insegnamento... La storia di quel derby la conoscono tutti... La partita finì alle 16:30... Tornammo al parcheggio dell'Hotel Quadrifoglio ad ora di cena... SE RIPENSO A TUTTO QUELLO CHE ABBIAMO FATTO E SUBITO IN QUEI 4 CHILOMETRI DI RITORNO MI VENGONO I BRIVIDI... Domè quando doveva c'è sempre stato poi se negli ultimi tempi ha mollato non significa nulla... Non santifichiamo nessuno ma è giusto dare a Cesare quel che è di Cesare...
Oggi ho 43 anni e vado con orgoglio ancora in trasferta con i ragazzi come 30 anni fa... I tempi sono cambiati ma proprio per questo le nuove generazioni hanno bisogno di guida non di chi sparisce oppure viene ogni morte di papa.
Grande Domè... Quest'anno ci facciamo qualche trasferta insieme... Solo che io non bevo...
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Re: Aneddoti

Messaggio da franz »

gio ago 01, 2013 4:22 pm
lafaina ha scritto:Ciao ragazzi.

Difficile ricordare i momenti che i tifosi ascolani hanno vissuto con l’Ascoli, dopo aver parlato di Costantino e del Boia.

Ma…
…sempre per ricordare insieme anche come si vivevano certi periodi ecco:

- Anno 1974/1975 (primo anno di A. Ultima partita del girone di andata
- Andamento del campionato: In casa, dopo la doppietta vincente a ridosso del Natale con Samp e Vicenza in cui incamerammo le prime due vittorie di serie A, avevamo pareggiato altre tre volte (mi sembra: torino – inter e cesena) a avevamo perso altre due.
- Classifica: ultimi staccati. La partita precedente inc asa fu quella persa per 3 a 1 col bologna.
- Si era verso la fine di gennaio. Non faceva freddissimo, ma piovigginava.

- i laziali, al mattino avevano fatto gli sboroni e furono mandati al cimitero invece che al del duca.

- Io venivo da tre giorni di letto e febbre: volevo guarire proprio perché la domenica c’era l’ascoli in casa.

- Della partita e dell’atmosfera che ci fu, ricordo poco perché poco mi rimase impresso (non stavo ancora davvero bene.) fino a quindici minuti dalla fine, quando, Mario Colautti con quella punizione verso la porta delle curva sud gonfiò la rete.


- la Lazio era campione d’Italia ed era seconda ad un punto dalla Juve che aveva battuto per uno a zero in casa qualche settimana prima.
- Quell’anno arrivò quarta, ma ebbe che il suo vero condottiero (Tommaso Maestrelli grande allenatore e persona specchiata) si ammalò gravemente per poi trapassare.
- Al momento della partita contro l’ascoli, però, di tutto questo l’ambiente non sapeva nulla e loro erano lanciatissimi verso la riconferma dello scudetto.


Vabbè, vincemmo, contentezza alle stelle, ma io corsi subito a casa per via dell’influenza. Quindi mi godei nulla.

Lunedì. A scuola (ragioneria) dopo la ricreazione, quindi quarta e quinta ora, avevamo italiano.
Professor Ferretti.
Ogni lunedì, gli ultimi venti minuti delle due ore di italiano, Ferretti insieme alla classe commentava la partita dell’Ascoli.
Ormai era un rito.

Certo, la classifica era quella che era…ormai tutto il mondo ci dava per sicuri spacciati 8una matricola che aveva avuto il suo momento di gloria ma era ora di rientrare nei ranghi dell’anonimato del grande calcio).

Ma quel lunedì!
Il professore venne con Lo Stadio e il Resto del Carlino. Disse alla classe:
(come entrò, è. Niente lezione e niente interrogazioni o altro)
“Ragazzi tirate fuori i giornali che avete: parliamo della partita di ieri!”

Con me c’erano alcuni ripetenti tra i fondatori di shangai biancoero 8porta cappuccina): erano pino la rana, G.S, F.C., che raccontarono anche la “fuga” dei riomani verso la salaria
(addirittura si raccontò – il prof lo disse – che a ponte d’arli, il serpentone di auto targato “Roma”, sulla via del ritorno, trovò la carreggiata ostruita da un bidone (nu bandò) recante la scritta: “CHINAGLIA” (eheheheheeh).
Alcuni laziali scesero dalle macchine per spostarlo (era pure pieno di breccia) al che, fermi, furono oggetto di sassaiola eheheheheheh.

Insomma: vittoria con la Lazio.
Le scuole di Ascoli avevano un solo argomento: L’Ascoli!

Come facevi a non restare prigioniero di una fede?
Un ascolano su tre andava alla partita.
E dalle zone limitrofe (dal maceratese fino al teramano) c’erano decine di pulman di tifosi dell’ascoli e solo dell’ascoli.
Tutti lo sentivano loro.

Altri tempi, va bene altri tempi, ma che passione e che voglia di Ascoli c’era!
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Re: Aneddoti

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ven ago 02, 2013 9:19 am
GREZZO ha scritto:Sei troppo forte La Faì :okyy: naddre PASSE!
Mo' ve racconte questa.
10 Settembre 1989. Io avevo 18 anni. Durante l'estate a Martinsicuro avevo conosciuto, tramite amici, un ragazzo di Torino, tale Claudio. Grande tifoso del TORO e anti-juve. Il 10 settembre si sarebbe giocata al Comunale JUVE-ASCOLI, al che lui ci invita a TORINO perchè sarebbe stato contento di ospitarci e di vedere insieme la partita in MARATONA (si chiamava così la curva TORO). La notte presto del 10 partiamo in treno: IO, la buon'anima di GIGI (Alfredo), Marco, Piero e Fabio. C'è da dire che Alfredo aveva fede JUVENTINA (come sempre del resto), e a quei tempi aveva solo simpatia per l'Ascoli quando il padre (buonanima.........grande tifoso del TORO) lo portava al del Duca. Quindi, ci saremmo ritrovati al Comunale 2 ASCOLANI + 1 TORINESE (Claudio) e 3 Juventini. Claudio ci ospita a pranzo proprio nei pressi dello STADIO dove abitava. Io e Marco (Ascolani) avevamo nascosto nello zaino una CENCIA di bandiera quadrata piccolina..quella che aveva il picchio dorato al centro........a quei tempi andava forte. Loro, gli JUVENTINI, avevano uno striscione lungo 35 metri............enorme............che era di FABIO, molto ben inserito nei DRUGHI che era un disegnatore e realizzatore di Striscioni. Se non ricordo male lo Striscione aveva la scritta CURVA PHILADELPHIA............che a quei tempi era uno striscione che stava sempre al centro della curva PHILADELPHIA proprio perchè sto FABIO andava sempre a vedere la partita. Era di Offida.
Vabbè........per andare in MARATONA, siamo passati dalla PHILADELPHIA dove abbiamo salutato Alfredo, Piero e Fabio, con i quali ci saremmo ritrovati sotto la Tribuna coperta all'uscita per tornare poi alla stazione e a casa.
Io e MARCO e CLAUDIO, facciamo i biglietti ed entriamo in MARATONA...........dove al momento del nostro ingresso c'erano solo altre 5 persone.......un pò defilate. Mancavano 35 minuti al fischio iniziale e la curva PHILADELPHIA andava gremendosi. Intanto scorgevamo lo Striscione dei nostri amici che serpeggiava al centro perchè i "NOSTRI" lo stavano posizionando. Così vediamo Alfredo con la sua giacchetta arancione inconfondibile che tirava verso sinistra e Piero verso destra.
Noi..............di QUASSU'...........ci posizioniamo al centro. Ad un certo momento ci mettiamo a discutere se era il caso di tirare fuori la bandiera NOSTRA e lo striscione piccolo che CLAUDIO si era portato con scritto JUVE mer##. Ci facciamo un pò di coraggio.............mancavano 15 minuti al fischio di inizio e la curva della Juve era gremita oramai. Nessuno ovviamente si era accorto di noi!
Ad un certo punto ci decidiamo....................e MARCO tira fuori la sua bandiera, Claudio il suo striscione...........e IO mi alzo e faccio il GESTO chiappete qui'....ripetuto. Fabio, GIGI e Piero poi ci diranno che si sono collassati dalle risate........proprio collassati.
Dopo 30 secondi dal gesto...............il tempo di dare modo alla curva PHILADELPHIA di scorgerci................cominciano un boato pazzesco, fischi..............................scanditi da una CURVA INTERA PHILADELPHIA che fa partire il coro: "SCEMI.............SCEMI............SCEMI".
Momento per me INDIMENTICABILE...................perchè avevo solo 18 anni ma perchè AVEVO PROVOCATO la JUVE...............cioè ci rendiamo conto? LA JUVE!
Nel mentre.......................sulla nostra destra una 30ina di persone "VESTITE in BORGHESE"..................cominciano ad urlare ASCOLI, ASCOLI. Al che............subito ci avviciniamo. ERANO 30 amici di CAVALIERE...........lo ricordate? Lui era di MONCALIERI (è) e gli amici erano venuti a vederlo a tifarlo.
RAGAZZI...................................TORINO era furia LENTANE a quei tempi..................ziolatro..........il tempo di entrare in CAMPO le formazioni che al 38esimo SECONDO Zavarov ci IMPIZA subito......................ziolatro 38 secondi! Bonetti fa 2-0 al 20esimo circa. IEMECE A DERMI'. Ma nell'UNICA AZIONE DELL'ASCOLI di tutto l'incontro...............CASAGRANDE fa 2-1 all'inizio di ripresa. La JUVE creò dalle 150 alle 200 palle GOL clamorose, ma ERAVAMO in partita :mrgreen:
Se non ricordo male CARILLO sfiorò (per modo di dire) il pari con una mezza fichetta da fuori e 20 dalla fine SCHILLACI ci purga (deviazione di SABATO).
Questi erano gli anni 80............................. :okyy:
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Re: Aneddoti

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ven ago 02, 2013 11:35 am
faina ha scritto:Ringrazio innanzitutto il mio “quasi omonimo” lafaina” (chi ha vissuto quei tempi non può che avere lo Zingaro del Gol impresso nel cuore) per questi piacevoli “viaggi nel tempo” che mi procura
Anch'io c'ero, avevo 10 anni e mio padre mi portava spesso, andavamo ai distinti ovest lato sud
Due miei zii di Roma (ormai da tempo scomparsi, come mio padre) arrivarono al sabato e stettero da noi, ricordo che cenarono da un altro parente e si mangiarono una pigna di salsicce sott'olio...
Mi volevano bene e mi sfottevano bonariamente, dicendo a tutti noi “domani, per evitare il traffico, partiamo presto... appena fatto risultato, sul 2-0 o sul 3-0, alla fine del primo tempo, prendiamo la Kadett e ci incamminiamo verso casa, altrimenti c'è troppo casino”
Mi avevano quasi convinto ed ero dispiaciuto nel pensare a quanti ce ne avrebbero fatti.
All'indomani, venendo dalla provincia, incrociammo il serpentone laziale sulla Salaria, al bivio di Mozzano: ci toccò accodarci a quelle migliaia di auto imbandierate e sonanti.
Con quel casino, parecchi uscivano per vedere cosa stesse accadendo; all'altezza di Porta Romana, da una bottega credo di fabbro, era uscito un ragazzetto poco più che bambino, tutto sporco di nero e con 2 guanti da fabbro più grandi di lui e si mise ad osservare dal bordo del marciapiede.
I laziali lo vedevano e lo irridevano suonando ed urlando, al che il ragazzo fece un gesto che ancora oggi tengo impresso nel cuore: piccolo e con i guantoni, fece agli avversari il più bel gesto dell'ombrello di tutti i tempi, meglio di Sordi nei Vitelloni !! un vero capolavoro...
Durante la partita anch'io rimasi stupefatto da quanti laziali fossero presenti allo stadio e ricordo benissimo Bertini che menò Chinaglia come un fabbro (era un idolo per noi ragazzini: menava senza remore, da Chinaglia a Bettega a chiunque altro, fosse stato pure Crujff)
Tenemmo duro fino alla fine e i 2 zii furono costretti a rimanere anche nella ripresa.
A pochi minuti dalla fine venne la punizione dal limite: mio padre ebbe un presentimento (o forse era scaramanzia); disse che se avesse tirato Colautti, avremmo segnato.
Aveva un vero e proprio culto per il destro di Colautti: ricordo che mi raccontava di averlo visto addirittura sfondare la rete con un calcio di rigore contro il Mantova, anni prima in B, ma non ho mai trovato riscontri negli annali.
Quando la palla gonfiò la rete, pensai di volare per il boato disumano che si levò sullo stadio.
Gli zii abbandonarono lo stadio e se ne andarono alla chetichella, non si sentirono più fino all'estate successiva.
I laziali furono irrisi e pestati fino ad oltre Arquata (ricordavo l'episodio del bandone di latta)
Chinaglia diventò acerrimo nemico dell'Ascoli Calcio (l'anno dopo riperse 2-1 e mentre si accingeva a battere un corner, fece un gestaccio verso noi tifosi dei distinti che, ovviamente, lo fischiavamo all'ennesima potenza)
Quella sconfitta forse costò lo scudetto alla Lazio di Maestrelli...
La vicenda del “campetto” divenne una delle leggende più famose nella Storia del Picchio, ma era sicuramente vera, almeno per alcuni gruppi di auto laziali
I miei zii non parlarono più di calcio per anni ed anni...
Altri tempi, altro calcio...
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Re: Aneddoti

Messaggio da franz »

ven ago 02, 2013 10:52 am
lafaina ha scritto:Il video della prima promozione mi evoca un accaduto (e del quale, adesso, mi resta anche un po’ di curiosità che qualcuno potrà pure togliermi. Non mi ricordo di una cosa che dirò più avanti).

Ottobre 1974. Dal Venezuela, per la prima volta da ventisette anni, tornano dal Venezuela il fratello di mia madre (Ennio), la moglie (Silvia) e mio cugino 26enne (Virginio).

Virginio è ormai tutto venezuelano, essendo nato giù.
Ma si sente al contempo italiano (che parla) e ascolano.

Lavora da due anni, dopo l’università, come tecnico elettronico presso una tv commerciale americana presente a caracas (mio zio aveva fatto una piccola fortuna in venezuela ed il figlio aveva ben risposto il tempo degli studi, quindi, era considerato uno che aveva un lavoro ben retribuito e privilegiato.)

Tornarono per 40 giorni in ascoli.

La città, partita a parte, era ancora pervasa dalla “sbornia collettiva promozione “ del giugno scorso.

Mio cugino, per orgoglio di mostrarlo agli amici sia venezuelani che della comunità 8(numerosa) italiana che agli altri ascolani emigrati, decise di raccogliere tutto il materiale possibile sulla promozione dell’Ascoli in serie A.
Girando anche qualche spezzone.
Ne avrebbe fatto un piccolo documentario artigianale da far vedere a chi sopra e da tenere a futura memoria, una volta in venezuela.

Vabbè. Alle corte.
Di materiale ne raccolse moltissimo, anche di foto dello stadio dei cento giorni.
Venne ad un paio di partite (inter e torino) ecc…

Ma un giorno, mentre lo accompagnavo ad ascoli (lui era alla guida), passiamo per la zona delle caldaie (li callare) e, quasi di colpo, mi si arresta.

Prende la cinepresa dietro e si ferma sotto ad un graffiti che, per anni, è stato parte dell’arredamento cittadino: quello con le immagini di Rozzi e Mazzone grandi sopra ecc…
(- chi sa ricordarmelo come era fatto? Che adesso sono in confusione: l’ho visto centinaia di vole, dandolo troppo per scontato che mi è sfuggita l’immagine dalla testa.)

Mi disse Virginio: in Sudamerica ogni occasione per ricordare viene impressa con un graffiti. (e loro ritengono che nessun altro popolo che non sia sudamericano, sappia festeggiare a dovere gli avvenimenti quanto loro)
Quando vedranno questa, insieme a tutto l’altro materiale, mi diranno:
“La festa della tua ASCOLI è grande come le nostre!”
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