Quotidiani Stagione 05/06

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psg
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Quotidiani Stagione 05/06

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Quotidiani

1° Ascoli Milan

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Articolo Gazzetta
Da non credere. Il Milan galattico si fa imporre il pareggio dall’Ascoli il cui costo complessivo non sfiora neppure quello di uno dei tanti fuoriclasse a disposizione di Ancelotti. Un Ascoli ripescato in A un paio di settimane fa,
costruito in pochi giorni, guidato da Giampaolo, 38 anni, il più giovane tecnico del campionato in cui debutta insieme ad altri cinque colleghi (Pillon, Gregucci, Ezio Rossi, Somma e Tesser). Non basta: l’Ascoli va in vantaggio per primo e ci vuole una prodezza di Shevchenko da trenta metri per raggiungerlo. Certo poi il Milan crea più occasioni per vincere: ci mancherebbe. Ma è una battaglia aperta, Dida corre i suoi rischi. Ancelotti si giustifica con le pessime condizioni del terreno. Non sono d’accordo. All’inizio erano da rinvio, poi sono migliorate. De Santis ha fatto due stop per controllarlo e la palla rimbalzava. Semmai mi domando se in quel contesto non fosse un errore inserire Serginho lasciando fuori cavalli da pesante come Gattuso, Jankulovski, Seedorf. Lo stesso Kaká era penalizzato. Il giovane Foggia, talento di cui si aspettava da tempo la fioritura, ha mandato in tilt una delle più celebri difese, con Kaladze e Stam in difficoltà penose. Gilardino è per ora un corpo estraneo, non ci sono schemi che ne prevedano la partecipazione alla recita. Siamo agli inizi, una gara non fa testo, ma il magnifico debutto dell’Ascoli pone qualche dubbio imprevisto sullo squadrone rossonero.
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2° Lecce Ascoli

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3° Juventus Ascoli

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Articolo Gazzetta
Juve in fuga con Del Piero
Il capitano torna titolare e segna due gol che valgono la vittoria sull’Ascoli e il primato solitario in classifica: finisce 2-1, con Cariello & co. in partita sino alla fine
Nedved esulta con Del Piero, 30 anni. ApTORINO, 18 settembre 2005 - E’ domenica di Ale, Ale Del Piero. Perché alla terza di campionato, finalmente gioca e lo fa dal primo minuto. E segna due gol, in un tempo, il primo. Sono calci piazzati, su rigore il primo (al 14’), su punizione (bella) il secondo (al 39’), ma chi se ne importa. Nel momento in cui Capello manda a scaldare Ibrahimovic, perché la Juve ha poca profondità e l’Ascoli nessun timore reverenziale (tanto è che al 32’ ha pareggiato con l’esordiente Cariello), Ale cerca e trova un fallo, poi pennella il destro a girare, beffa Coppola e se la ride, giustamente: sono soddisfazioni. Stavolta vince lui, 2-1. Risponde sul campo (dove preferisce) a una stagione e un po’ di sostituzioni (28 in 40 partite), panchine, critiche, ombre, voci di cessione, fastidi muscolari... Ora sta bene, ora è tornato: “Continuate pure con le polemiche, a me va bene così…” dice alla fine. Tutto orgoglio. Per la Juve è il primato solitario, in attesa del posticipo fra Livorno e Roma.
E’ la Juventus di Capello cinica, concreta e vincente nonostante abbia nelle gambe il Bruges, sia più stanca e dunque meno brillante del solito. E nonostante davanti si ritrovi un avversario vero, forse il primo di questo campionato, senza paure, anzi grintoso ben messo in campo, determinato, attento in difesa (benissimo i centrali Cudini e Domizzi), veloce sulle fasce, soprattutto quella di Fini, dove invece Capello perde subito Zebina (recuperato all’ultimo e di nuovo k.o. per una contusione al ginocchio) e deve insistere con Blasi terzino.
Buona circolazione di palla e lanci in verticale a sfruttare la velocità di Quagliarella (preferito in avvio a Ferrante), con Bjelanovic che non sta mai fermo e si porta via Cannavaro. E di Silva-Giampaolo e soci è la prima occasione, dopo appena 7’. La Juventus? Va piano e poco lontano, non spinge, non incide: “Non c’eravamo…” dirà Capello alla fine. C’è, però, un fallo di mano di Cristiano su un cross di Nedved (anche se la distanza è minima e l’intenzione del giocatore dell’Ascoli sembra quella di colpire di testa, il braccio è troppo largo): Del Piero gol. Il pareggio di Cariello, debuttante, pochi minuti dopo. E la punizione che fissa il risultato del capitano.
Capello non digerisce il tè, e cambia: fuori Trezeguet, con Del Piero che fa un bel passo indietro, serve in copertura, e Nedved uno avanti, a duettare con Ibrahimovic. La Juve ritrova piglio e gioco, ora spinge, diverte, ora legittima il risultato e dà prove concrete della sua superiorità. Innegabile. Ma Silva e Giampaolo non si arrendono: allora forze fresche senza cambiare gioco, Foggia, Ferrante e Colombo per Cariello, Quagliarella e Bjelanovic. Ma non c’è più partita, ora la Juve non concede davvero nulla, anzi vuole il terzo gol, lo cerca cerca cerca ma non lo trova. Il merito, però, è ancora dell’Ascoli che resta in partita, chiude la porta ed esce a testa alta.
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4° Ascoli Siena

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Articolo Gazzetta
L'Ascoli riacciuffa il Siena
Prima frazione controllata dai toscani, in vantaggio con Bogdani. Nella ripresa si svegliano i marchigiani, a segno con Ferrante. Gara sospesa per 8 minuti per una buca
La buca apertasi sul campo del Del Duca. ASCOLI, 21 settembre 2005 - Ascoli alla ricerca della prima vittoria stagionale dopo due pareggi e la sconfitta con la Juve. De Canio spera invece di ottenere al Del Duca punti preziosi per la salvezza. Il tecnico del Siena lascia a sorpresa in panchina Locatelli e schiera al suo posto il giovane Paro. Giampaolo prova la coppia d’attacco Colombo-Ferrante, supportata dalle proiezioni offensive di Fini.
Nelle prime fasi di gara le squadre si studiano. Il Siena cerca di prendere in mano il match cercando ripetutamente Alberto sulla fascia destra. I cross del brasiliano sono però imprecisi, così la difesa marchigiana può liberare lanciando il contropiede. Alla squadra di Giampaolo sembrano però mancare fantasia e idee. Le offensive bianconere si limitano a velleitari tiri dalla distanza o tentativi di servire il vivacissimo Fini sulla sinistra. La coppia Ferrante-Colombo sembra dover perfezionare l’intesa e Mirante non deve impegnarsi più di tanto per mantenere inviolata la porta. Chiesa si dà da fare, ma neppure il Siena riesce a creare pericoli a Coppola. L’unica parata effettuata dell’estremo difensore ascolano è una facile presa su colpo di testa centrale di Bogdani.
Al 37’ un imprevisto movimenta la gara: sulla linea laterale di destra all’altezza del limite dell’area di rigore dell’Ascoli si apre una profonda buca, del diametro di almeno trenta centimetri. Sono necessari ben otto minuti per tapparla, grazie alla grata di un tombino e ad una lastra lignea, poi ricoperte di terra. Alla ripresa del gioco due novità. Cristiano esce per problemi a una caviglia e il Siena passa in vantaggio. A sbloccare il match è l’albanese Bogdani: l’ariete viene pescato in area da un bellissimo lancio di Legrottaglie e colpisce al volo di esterno destro, battendo Mirante. Per la prima frazione può bastare: al 58’ l’arbitro Stefanini manda le squadre negli spogliatoi.
Nel secondo tempo torna in campo un Ascoli trasformato. I bianconeri prendono in mano le redini della gara, soprattutto dopo l’ingresso in campo di Bjelanovic per uno spento Colombo. Il primo tiro della ripresa è una zuccata centrale di Legrottaglie, ma l’inerzia della gara è cambiata. E infatti al 13’ la vivacità dei padroni di casa viene premiata con il pareggio: al 13’ Fini rimpalla un tentativo di rinvio di Alberto, in quel momento larghissimo a destra. La palla schizza verso il centro dov’è appostato Ferrante che controlla e di piatto supera Mirante. Dopo una buona combinazione Alberto-Chiesa, col cross basso del primo fermato da Coppola, torna in cattedra l’Ascoli. Al 19’ Domizzi sfiora il vantaggio di testa su azione da calcio angolo: al 19’ il difensore sbuca sul secondo palo, ma riesce solo a sfiorare il cross e la palla termina fuori. Al 35’ mette fuori di testa anche Bjelanovic, che si eleva bene a centro area, ma non riesce a inquadrare la porta. A chiudere il festival dei colpi di testa Portauova, che al 44’ mette fuori raccogliendo un corner di Alberto.
Nessuno dei due tecnici può dirsi veramente soddisfatto, per entrambe le squadre la strada da percorrere per raggiungere la permanenza in serie A è ancora lunga. Chissà se la politica dei piccoli passi alla fine le premierà
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5° Livorno Ascoli

Articolo Gazzetta
Il Livorno continua a sognare
Gli uomini di Donadoni superano 2-0 un buon Ascoli. Di Palladino e Lucarelli le reti, ma decisiva l'espulsione di Cudini a metà primo tempo. Toscani soli dietro la Juve.
Cristiano Lucarelli, 29, calcia il rigore del 2-0. LiveraniLIVORNO 25 settembre 2005 - Come una squadra cinica abituata all’alta classifica, il Livorno approfitta delle uniche due distrazioni dell’Ascoli nell’arco dei 90 minuti. E dire che la squadra di Giampaolo non aveva affatto demeritato, nonostante fosse stata costretta a giocare per 3 quarti di gara in dieci contro undici.
A parte le due azioni che hanno portato al gol, infatti, la formazione di Donadoni non ha prodotto molto, e anzi il protagonista per i toscani è stato Amelia, decisivo in un paio di uscite e, soprattutto, sull’1-0 con una grande parata su Ferrante, proprio nell’azione che precede il fallo da rigore che chiude la partita. Una curiosità: in tribuna si è rivisto Alessandro Lucarelli, nonostante tutte le incomprensioni con la sua ex società.
Primo tempo per l’Ascoli. Dopo un buon avvio dei toscani, gli uomini di Giampaolo prendono le redini del gioco, soprattutto sulle fasce con un gran lavoro di Tosto da un lato e Foggia dall’altro. Il Livorno risponde con le giocate di classe di Palladino, sempre più protagonista e sempre più decisivo. Le due squadre si affrontano a viso aperto, con supremazia territoriale del Livorno, ma con un Ascoli che riparte molto bene. Al 27’ la partita gira in favore dei toscani: Amelia lancia direttamente Lucarelli, che si scontra con Cudini al limite dell’area. L’arbitro Brighi di Cesena sembra prima voler ammonire l’attaccante per simulazione, poi dopo un breve dialogo con l’assistente, decide di espellere il giovane difensore ascolano. Nonostante la superiorità numerica, però, il Livorno non sfonda, e anzi è l’Ascoli ad organizzare le manovre migliori. Eppure gli uomini di Donadoni sanno sfruttare le distrazioni altrui. Nel secondo tempo l’Ascoli ricomincia con buon piglio, con Foggia, Fini e Quagliarella che tengono in apprensione la difesa livornese. Ma sull’unica disattenzione ascolana il Livorno passa. Palladino ruba palla su uno svarione dei difensori avversari, e con un bel diagonale batte Coppola in uscita. È il vantaggio che sblocca la gara: l’Ascoli accusa il colpo e non riesce più a farsi pericoloso. E il Livorno amministra con tranquillità, fino alla rete che chiude definitivamente i giochi. Cesar Prates ruba palla a Tosto, Lucarelli tira e Paci respinge con la mano: Brighi non può far altro che decretare il calcio di rigore. Lo stesso Lucarelli spiazza Coppola e porta i suoi sul 2-0. Succede poco altro fino alla fine dei 90 minuti, l’Ascoli reclama a sua volta un rigore che ci potrebbe stare per una trattenuta di Vargas su Quagliarella, ma Brighi stavolta lascia correre.
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6° Ascoli Parma

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Articolo Gazzetta
Ascoli, prima gioia da tre punti
I marchigiani non vincevano in A dal '92: Parma avanti con Pisanu, poi gol annullato a Corradi. I padroni di casa rimontano con Bjelanovic (2) e Foggia. Espulso Morfeo
Pasquale Foggia, 22 anni: grande prova. ApASCOLI, 2 ottobre 2005 - Sorpasso e vittoria in campo, vittoria e sorpasso in classifica: ad Ascoli Ascoli batte Parma 3-1, da 0-1, e i punti diventano sei contro quattro, da tre contro quattro che erano: è doppio il colpo dei bianconeri, che sfruttano come meglio non avrebbero potuto il primo dei due impegni casalinghi consecutivi (domenica 16, dopo la sosta, avranno la Sampdoria).
Eppure non si era messa bene all’inizio per la squadra di Giampaolo, che presenta Domizzi in difesa e come previsto deve rinunciare a Ferrante in avanti: nonostante il predominio territoriale, va sotto per un’invenzione di Morfeo, che fa fuori proprio Domizzi e innesca Pisanu, che d’esterno infila Coppola. E sempre il numero 10 del Parma (senza DelVecchio e Marchionni), il migliore dei suoi, ripete la magia e sempre per vie centrali manda in rete Corradi: annullato per fuorigioco che non c’è.
Ma l’Ascoli fa presto a riprendere il filo del gioco, sorretto da un Foggia da 8 in pagella: è suo il cross che manda Bjelanovic, di testa (a vuoto Couto) al pareggio, ed è suo il tiro da 25 metri, dopo una bella azione personale, che dà il vantaggio ai padroni di casa, grazie anche alla complicità di Lupatelli. Nella ripresa Berretta cambia gli esterni di centrocampo: fuori Bresciano e Pisanu, dentro Dedic e Cigarini. Gli ospiti premono, ma non vanno oltre il palo di Morfeo (su punizione deviata), mentre un gran gol di Cigarini viene giustamente annullato per fuorigioco di rientro.
E’ l’Ascoli, invece, che triplica: cross di Tosto dalla sinistra, ed è ancora vincente la testa di Bjelanovic (alla 100ª partita in A), che sovrasta Contini. Il Parma perde anche la testa: rosso a Morfeo per un brutto fallo su Parola, l'ultima emozione del match. L'Ascoli non vinceva in A dal 15 marzo '92: dopo un digiuno di 13 anni, ha due settimane per assaporare un pasto da tre punti.
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7° Ascoli Sampdoria

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8° Messina Ascoli

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9° Ascoli Udinese
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10° Roma Ascoli

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11° Ascoli Fiorentina

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12° Chievo Ascoli

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13° Ascoli Palermo

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14° Inter Ascoli

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15° Ascoli Reggina

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Articolo Messaggero
di BRUNO FERRETTI

ASCOLI A tre minuti dalla fine crolla il sogno dell’Ascoli di centrare la terza vittoria dopo le due consecutive di ottobre contro Parma e Sampdoria. Il paraguaiano Paredes accompagna in rete, da due passi, un pallone schizzato nell’area bianconera come una pallina di flipper. E anche Coppola, autentico gigante sul rigore di Cozza, deve arrendersi. Ci sono ancora otto minuti da giocare (tre più cinque di recupero) ma quelli della Reggina si mettono in trincea a difendere il prezioso pareggio.
Il campo assai allentato per la gran pioggia caduta prima e durante la partita ha rovinato lo spettacolo: è stato un confronto soprattutto agonistico. Al fischio d’inizio, fra i 22 in campo c’era un solo attaccante di ruolo, il bianconero Bjelanovic perchè la Reggina -dovendo rinunciare ad Amoruso- ha schierato tutti centrocampisti. L’uomo più avanzato dei calabresi era Vigiani con l’assistenza occasionale di Cozza o Mesto (l’ex fermano è stato uno dei migliori sulla fascia). Con Ferrante fuori uso causa influenza, Giampaolo ha portato Quagliarella e Colombo in panchina schierando Bjelanovic unica punta e avanzando le posizioni degli esterni Foggia e Fini. Tre uomini in mezzo al campo Biso, Parola e Guana per fronteggiare Paredes, Biondini e Franceschini.
E’ stata una partita caratterizzata dagli episodi e dagli errori della terna arbitrale, in giornata no. Da una parte e dall’altra. Dopo appena un minuto la Reggina va in gol con un colpo di testa di Lucarelli spuntato dalle retrovie su punizione-cross di Cozza. L’arbitro De Santis indica il centrocampo, salvo poi annullare il punto su segnalazione dell’assistente che ravvisa il fuorigioco di un altro giocatore. Inutili le proteste dei calabresi che subito dopo sfiorano il vantaggio con una combinazione Mesto-Vigiani: provvidenziale l’anticipo di Comotto.
Tante emozioni nella ripresa, una dietro l’altra. 8’: Bjelanovic ruba palla a De Rosa e si invola. Il portiere Pavarini lo stende: il rigore sembra macroscopico ma De Santis non è d’accordo e scatena le proteste degli ascolani, in campo e fuori. 13’: brutto fallo di Franceschini a centrocampo su Guana. Cartellino rosso per lui e la Reggina resta in dieci. 14’: l’Ascoli passa in vantaggio con Fini che gira alle spalle di Pavarini un preciso assist di Foggia. In vantaggio di un gol e con un uomo in più per i bianconeri sembra fatta. Ma così non è. Passa un minuto e Comotto, sbilanciato vistosamente da Cozza, intercetta con la mano un traversone. Sarebbe punizione per il bianconero e invece De Santis assegna il rigore alla Reggina. Cozza batte di forza ma Coppola annulla l’ingiustizia deviando in angolo con un volo acrobatico. Sul traversone dalla bandierina Paredes, appostato sul secondo palo, rimette di testa e Bjelanovic nel tentivo di spazzare la butta dentro. Autogol? No perchè De Santis (stavolta attento) annulla dopo aver ravvisato un fallo netto di De Rosa sul portiere Coppola. Cinque episodi chiave racchiusi in soli otto minuti. Scampato il pericolo per l’Ascoli sembra fatta. Si tratta di amministrare il vantaggio ma con un campo così non è facile girar palla. E la Reggina, mai doma, raggiunge il pari con Paredes. Poi lo difende con le unghie vanificando il disperato forcing finale dell’Ascoli.

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16° Cagliari Ascoli

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17° Ascoli Treviso

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18° Lazio Ascoli

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19° Ascoli Empoli

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20° Milan Ascoli

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21° Ascoli Lecce

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22° Ascoli Juventus

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23° Siena Ascoli

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24° Ascoli Livorno

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25° Parma Ascoli

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26° Sampdoria Ascoli

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27° Ascoli Messina

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28° Udinese Ascoli

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29° Ascoli Roma

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30° Fiorentina Ascoli

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31° Ascoli Chievo

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32° Palermo Ascoli

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33° Ascoli Inter

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34° Reggina Ascoli

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35° Ascoli Cagliari

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37° Treviso Ascoli

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37°Ascoli Lazio

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38°Empoli Ascoli

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Ultima modifica di psg il martedì 17 giugno 2008, 11:51, modificato 54 volte in totale.
Barelò

Messaggio da Barelò »

Grazie psg, fa piacere che ci siano nuove leve :mrgreen: Io questi articoli non li avrei mai postati in quanto non ce li ho (gli ultimi anni ho smesso di comprare giornali nauseato dal calcio in sè e dal mondo dell'informazione relativo ad esso). Che dire ? Bellissimi momenti di una stagione esaltante che fa sempre piacere ricordare anche se relativamente freschi
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PiKKieTTa92
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Iscritto il: martedì 22 luglio 2008, 21:36

Re: Quotidiani Stagione 05/06

Messaggio da PiKKieTTa92 »

Che splendida stagione.. Ascoli Milan è stata fantastica! Sotto il diluvio a tifare il Picchio e quel goal del grande Cudini che ha emozionato tutti! :sshappy:
Io poi mi ero follemente innamorata di Pasqualino Foggia... :sogghigno:
Speriamo ce ne siano altre di stagioni così!
"Il pubblico mi commuove in maniera particolare. Quando ascolto l'incitamento collettivo di migliaia di voci, quando vedo i tifosi urlare e cantare tutta la loro passione, un nodo mi percorre la gola".
COSTANTINO ROZZI


http://www.ragazzidelmuretto.org/ NON DIMENTICHIAMOLI.. ALEX DAVIDE LILLO ELEONORA.. GLI ANGELI PIU' BELLI...
lorèd
Messaggi: 2882
Iscritto il: sabato 18 giugno 2011, 19:33

Re: Quotidiani Stagione 05/06

Messaggio da lorèd »

mi sono letto questo Topic...ricordare quella stagione(avevo 10 anni)mi ha riempito di carica e orgoglio...nulla contro il Crotone ci potrà fermare...FORZA PICCHIO!
CHI TIFA L'ASCOLI NON PERDE MAI(CIT.PAOLOPICCHIO)
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NILO
Messaggi: 9482
Iscritto il: martedì 11 gennaio 2011, 22:31

Re: Quotidiani Stagione 05/06

Messaggio da NILO »

cosa successo tra squadra e tifosi a treviso?
L'Ascoli è di tutti e di nessuno.


FIDUCIA UN ca##o!
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MarcoAP88
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Iscritto il: sabato 18 febbraio 2012, 20:21
Settore Stadio: Curva Sud

Re: Quotidiani Stagione 05/06

Messaggio da MarcoAP88 »

NILO ha scritto:cosa successo tra squadra e tifosi a treviso?
a fine partita i giocatori , dopo essersi abbracciati fra di lorosono subito rientrati negli gli spogliatoi senza andare a festeggiare la conquistata salvezza coi tifosi che li invitavano sotto il settore ospiti. A quel punto c'è stata reazione rabbiosa e sono partiti insulti all'indirizzo dei giocatori , soprattutto per Foggia, che è uscito salutando e ringraziando i suoi vecchi tifosi trevigiani, ignorando quelli dell'Ascoli(anche per questo che Foggia non sta particolarmente a genio , anzi :mrgreen: )
"Il pubblico mi commuove in maniera particolare. Quando ascolto l'incitamento collettivo di duemila e più voci, quando vedo i tifosi urlare e cantare tutta la loro passione un nodo mi percorre la gola " (Marzo 1976)
"Voi forse non mi credete oppure vi metterete a ridere ma io non me ne vergogno: quando l'Ascoli perde mi viene da piangere. Quando la mia squadra esce battuta dal campo una tristezza mi assale e tutto mi precipita addosso" (Dicembre 1975)
"Io non critico il gioco o il comportamento della squadra sotto il profilo tecnico: io critico la mancanza di attaccamento ai colori sociali" (Dicembre 1988)
"Voi sapete che prima di essere presidente dell'Ascoli io sono un ascolano, e fare qualcosa per la nostra città è qualcosa che mi da fascino e mi da veramente tanta gioia." (1984)
COSTANTINO ROZZI VIVE TRA NOI.
Grazie di tutto PRESIDENTISSIMO


ZIOLATRO®
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